Se non ci fosse stato il lungo colloquio del Papa con la Civiltà Cattolica, l’intervista al cardinale Raymond Leo Burke, prefetto del Supremo tribunale della Segnatura apostolica, sarebbe rimasta nascosta tra le pagine del mensile Catholic Servant, stampato a Minneapolis, e facilmente dimenticata. Ma poi Francesco ha parlato, ha detto che certe questioni, i cosiddetti princìpi non negoziabili, non devono diventare la priorità nell’agenda pastorale, che se ne deve parlare solo dentro a contesti determinati e che comunque su quei temi la posizione della chiesa è nota. Non serve ripeterle ogni giorno, insomma. Parole che in America, dove su quei princìpi si è imbastita la battaglia anche politica dell’ala conservatrice dell’episcopato oggi guidato da Timothy Dolan, hanno spiazzato. Ecco perché quell’intervista viene ripresa oggi, e viene dato ampio risalto a quanto diceva il cardinale Burke mentre a migliaia di chilometri di distanza, nella suite papale a Santa Marta, Bergoglio ricordava che “una pastorale missionaria non è ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine da imporre con insistenza”. Oltre a parlare del Summorum Pontificum e della partecipazione dei cattolici alla messa, il cardinale Burke dedica ampio spazio proprio alla triade aborto-nozze omosessuali-contraccezione. Non teme di parlare di “allarmante rapidità in cui si sta realizzando l’agenda omosessuale”, fatto che “dovrebbe risvegliare tutti noi e spaventarci per quanto riguarda il futuro della nostra nazione”. Questo, aggiunge il porporato, “è un inganno, una menzogna circa l’aspetto più fondamentale della nostra natura umana, la nostra sessualità umana, che ci definisce”.
Bugie che non possono che provenire “da Satana”, chiarisce il cardinale già arcivescovo di Saint Louis. “E’ una situazione diabolica che mira a distruggere gli individui, le famiglie e alla fine la nostra nazione”.
E’
il male imperante, dunque, frutto “di una cultura di morte, di una
cultura contro la vita e contro la famiglia che esiste da tempo”. E la
colpa, la responsabilità massima dello sfacelo “è dei cattolici”, spiega
Burke: “Non abbiamo adeguatamente combattuto perché non ci è stata
insegnata la nostra fede cattolica, soprattutto nella profondità
necessaria per affrontare questi gravi mali del nostro tempo. E’ un
fallimento della catechesi, sia di quella dei bambini sia di quella dei
giovani che si è realizzata per cinquant’anni. C’è bisogno di
un’attenzione molto più radicale, e posso dire ciò perché sono stato
vescovo di due diverse diocesi”. Il risultato della catechesi
superficiale dell’ultimo cinquantennio, secondo il porporato, “è che
molti elettori adulti sostengono i politici con posizioni immorali,
perché non conoscono la loro fede cattolica e il suo insegnamento in
materia di attrazione per lo stesso sesso e il disordine intrinseco di
rapporti sessuali tra due persone dello stesso sesso. Ecco perché –
aggiunge – queste persone non sono in grado di difendere la fede
cattolica”.
Fondamentale per il
determinarsi della situazione corrente è stata “l’esaltazione della
virtù della tolleranza, falsamente concepita come la virtù che
sovrintende tutte le altre virtù”, dice Burke. In altre parole,
spiega, “noi dovremmo tollerare altre persone nelle loro azioni
immorali nella misura anche se ci pare di assecondare la morale
sbagliata. La tolleranza è una virtù, ma non è certo la virtù
principale, che è la carità. E la carità significa parlare della verità,
soprattutto della verità riguardo la vita umana e la sessualità umana.
Mentre noi amiamo l’individuo, noi desideriamo solo il meglio per chi
soffre di un’inclinazione che lo porta a impegnarsi in rapporti sessuali
con una persona dello stesso sesso. Noi dobbiamo biasimare queste
azioni, perché sono in contrasto con la natura stessa, come Dio ci ha
creati”. Quel che bisogna fare, nota il cardinal prefetto, è dire basta
con “il falso senso del dialogo che si è insinuato anche nella chiesa.
Non è possibile riconoscere pubblicamente chi sostiene aperte violazioni
della legge morale, né rendere loro onori in qualche forma. Questo è
uno scandalo, una contraddizione, è sbagliato”.
Articolo del Foglio di qualche anno fa....
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