Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo
lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutte le cose
che ha e compra quel campo.
Crisostomo: Le parabole che il Signore aveva posto in precedenza sul lievito e sulla senapa si
riferiscono alla virtù della predicazione evangelica, che ha sottomesso tutto
il mondo; ora invece, per mostrare la sua preziosità e magnificenza, propone le
parabole del tesoro e della perla.
Gregorio: Il tesoro nascosto nel campo è il desiderio del
cielo, e il campo nel quale si nasconde il tesoro è l’insegnamento e lo studio
delle cose divine. Questo tesoro, quando lo trova, l’uomo lo nasconde, cioè al
fine di conservarlo, poiché colui che non lo nasconde dalle lodi umane non può
difendere il desiderio delle cose celesti agli spiriti maligni; poiché questa
vita è come il cammino che ci conduce alla patria, e gli spiriti maligni, alla
maniera di certi borseggiatori, stanno continuamente in agguato sul nostro
cammino, e desiderano depredare quelli che portano pubblicamente nel cammino
questo tesoro. E dico questo non perché il nostro prossimo non veda le nostre opere,
ma in modo che non cerchiamo le lodi esteriori in ciò che facciamo. Il regno
dei cieli, poi, viene paragonato con le cose della terra perché l’anima si
elevi dalle cose conosciute a quelle sconosciute, e dall’amore delle cose
visibili all’amore di quelle invisibili.
Agostino: Questo tesoro nascosto nel campo sono i due
Testamenti che si trovano nella Chiesa; quando qualcuno arriva a comprenderne
qualche parte, avverte che si trovano in essi anche grandi cose occulte; e se
ne va, e vende quanto possiede e li compera, cioè compera con il disprezzo
delle cose temporali la tranquillità per essere ricco della conoscenza di Dio.
Nessun commento:
Posta un commento