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domenica 22 giugno 2025

Marco, Capitolo 10, Versetti 35-40

E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, dicendo: Maestro, vogliamo che tu ci faccia qualunque cosa ti chiederemo. Egli disse loro: Che cosa volete che vi faccia? E dissero: Fa' che ci sediamo uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nella tua gloria. Ma Gesù disse loro: Non sapete quello che chiedete; potete bere il calice che io bevo o essere battezzati col battesimo con cui io sono battezzato? Ed essi gli dissero: Lo possiamo. Gesù disse loro: Il calice bevo io lo berrete, e sarete battezzati con il battesimo con cui io sono battezzato, ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non compete a me darvelo; ma è per coloro per cui è stato preparato.

Crisostomo: Udendo i discepoli che Cristo parlava spesso del suo regno, pensavano che questo regno non sarebbe stato dopo la sua morte; e adesso che era stata preannunziata la sua morte, gli si avvicinarono per essere subito degni degli onori del regno; per cui si dice: E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, dicendo: Maestro, vogliamo che tu ci faccia qualunque cosa ti chiederemo. Vergognandosi del sentimento umano che li spingeva, si accostarono a Cristo prendendolo in disparte dai discepoli. Il Salvatore, non ignorando che cosa dovevano chiedere ma spingendoli a rispondere, fa loro una domanda: Egli disse loro: Che cosa volete che vi faccia?

Segue: Ma Gesù disse loro: Non sapete quello che chiedete. Teofilatto: Come se dicesse: non è vero ciò che chiedete, che cioè io regni temporalmente a Gerusalemme, ma tutte queste cose, quelle cioè che riguardano il mio regno, sono sopra l'intelletto. Infatti sedere alla mia destra è una cosa tanto grande da superare gli ordini angelici. Crisostomo: Oppure dice: Non sapete quello che chiedete, come se dicesse: voi parlate di onore, io invece disputo di lotte e sudori; infatti non è questo il tempo dei premi, ma dell'uccisione, dei combattimenti e dei pericoli; per cui aggiunge: potete bere il calice che io bevo o essere battezzati col battesimo con cui io sono battezzato? Li attrae mediante un'interrogazione affinché diventino più avidi in base alla comunione con lui.

lunedì 26 maggio 2025

Marco, Capitolo 10, Versetti 32-34

Mentre erano in viaggio per salire a Gerusalemme, Gesù li precedeva ed essi si stupivano e seguendolo temevano. E prendendo nuovamente in disparte i dodici, cominciò a dire loro le cose che sarebbero avvenute: Ecco, saliamo a Gerusalemme, e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai principi dei sacerdoti e agli scribi e agli anziani e lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai gentili, lo derideranno, gli sputeranno addosso e lo flagelleranno e lo uccideranno, e il terzo giorno risusciterà.

Beda: I discepoli ricordavano il discorso con cui il Signore aveva predetto che avrebbe patito molte cose da parte dei sommi sacerdoti e dagli Scribi; quindi, andando verso Gerusalemme, si stupivano; e ciò è detto con le parole: Mentre erano in viaggio per salire a Gerusalemme, Gesù li precedeva. Teofilatto: Per mostrare che correva verso la passione e non rifuggiva la morte per la nostra salvezza.

Ed essi si stupivano e seguendolo temevano. Beda: Di venire anch'essi uccisi con lui o che almeno lui, della cui vita e magistero godevano, cadesse nella mani dei nemici, Prevenendo poi il Signore che l'anima dei discepoli si sarebbe turbata per la sua passione, predica loro la pena della passione e la gloria della risurrezione, per cui segue: E prendendo nuovamente in disparte i dodici, cominciò a dire loro le cose che sarebbero avvenute. Teofilatto: Cioè per confermare il cuore dei discepoli e affinché sopportassero più lievemente quelle cose che avevano già udito, e non temessero nelle cose repentine, e anche per mostrare che pativa volontariamente. Chi infatti preconosce, e potendo fuggire non fugge, manifesta che si consegna volontariamente alla passione. Prese poi i discepoli in disparte poiché era conveniente rivelare il mistero della passione a quelli che gli erano più vicini.

Crisostomo: Affinché poi, essendosi rattristati per la passione e la morte, aspettino la risurrezione, aggiunge: e il terzo giorno risusciterà; non avendo infatti tenuto nascoste le tristezze e gli obbrobri accaduti, era convenientemente che gli credessero anche nelle rimanenti cose.

domenica 25 maggio 2025

Video - Gloria Polo: Gesù mi ha Mostrato cosa Accade con l'Aborto e cosa Dobbiamo Fare

Cari fratelli e sorelle, In questo video, Gloria Polo condivide la sua incredibile esperienza di visione premorte, un viaggio che l'ha portata a vedere le conseguenze spirituali delle sue scelte, inclusi gli orrori dell'aborto. Guidata da Gesù stesso, Gloria ha vissuto momenti che hanno trasformato per sempre il suo cuore e la sua anima.

Questa testimonianza toccante ci porta nel profondo del dolore e della redenzione, mostrando come la misericordia di Dio possa toccare anche le anime più disperate. Scoprirete perché l'aborto è un peccato così grave agli occhi di Dio e come il perdono e la redenzione siano sempre possibili, grazie all'amore infinito del Signore.

Guarda questo video fino alla fine e preparati a cambiare per sempre la tua visione sulla vita, sulla fede e sulla misericordia di Dio.


sabato 24 maggio 2025

Supplica da Recitare a Maria Ausiliatrice

Supplica da recitare a Maria Ausiliatrice oggi, 24 maggio, per chiedere una grazia nella sua festa.

O Santissima ed Immacolata Vergine Maria, Madre nostra tenerissima, e potente Aiuto dei Cristiani, noi ci consacriamo interamente al vostro dolce amore e al vostro santo servizio. Vi consacriamo la mente con i suoi pensieri, il cuore con i suoi affetti, il corpo con i suoi sentimenti e con tutte le sue forze, e promettiamo di voler sempre operare alla maggior gloria, di Dio ed alla salute delle anime.

Voi intanto, o Vergine incomparabile, che siete sempre stata l’Ausiliatrice del popolo cristiano, deh! continuate a mostrarvi tale specialmente in questi giorni. Umiliate i nemici di nostra santa Religione, e rendetene vani i malvagi intenti.

Illuminate e fortificate i Vescovi e i Sacerdoti, e teneteli sempre uniti ed obbedienti al Papa, Maestro infallibile; preservate dall’irreligione e dal vizio l’incauta gioventù; promuovete le sante vocazioni ed accrescete il numero dei sacri Ministri, affinché per mezzo loro il regno di Gesù Cristo si conservi tra noi e si estenda fino agli ultimi confini della terra. Vi preghiamo ancora, o dolcissima. Madre, che teniate sempre rivolti i vostri sguardi pietosi sopra l’incauta gioventù esposta a tanti pericoli, e sopra i poveri peccatori e moribondi; siate per tutti, o Maria, dolce speranza, Madre di misericordia e porta del Cielo. Ma anche per noi vi supplichiamo, o gran Madre di Dio. Insegnateci a ricopiare in noi le vostre virtù, in particolar modo l’angelica modestia, l’umiltà profonda e l’ardente carità; affinché per quanto è possibile, col nostro contegno, colle nostre parole, col nostro esempio rappresentiamo al vivo in mezzo al mondo Gesù Benedetto vostro Figliuolo, e facciamo conoscere ed amare Voi, e con questo mezzo possiamo riuscire a salvare molte anime.

venerdì 23 maggio 2025

Marco, Capitolo 10, Versetti 28-31

Pietro cominciò a dirgli: Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito. Rispondendo Gesù disse: In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o padre o madre o figli o campi per me e per il vangelo che non riceva adesso, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi insieme con persecuzioni, e nel secolo futuro la vita eterna. Molti dei primi poi saranno ultimi, e gli ultimi i primi.

Glossa: Poiché il giovane, udito il consiglio del Salvatore sull'abbandono delle cose, se ne era andato via triste, mentre i discepoli avendo già adempiuto il premesso consiglio di Cristo, cominciarono a sollecitarlo sul premio, ritenendo di aver fatto qualcosa di grande, poiché il giovane che aveva adempiuto i precetti della legge non aveva potuto nemmeno sentire ciò senza tristezza; per cui Pietro interroga il Signore per sé e per gli altri.

Teofilatto: Pietro, sebbene abbia lasciato poche cose, le chiama tutto; infatti anche poche cose hanno il vincolo della passione, così che viene reso beato colui che lascia poche cose.

Beda: E poiché non basta soltanto lasciare, aggiunge ciò che è perfetto: e ti abbiamo seguito; come se dicesse: abbiamo fatto ciò che hai comandato: che cosa dunque ci darai in premio? Mentre però interrogava soltanto sui discepoli, Gesù da una risposta universale; per cui segue: Rispondendo Gesù disse: In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli. Dicendo però questo, non dice di lasciare i padri non aiutandoli, né di separarci dalle mogli, ma ci istruisce a preferire l'amore di Dio alle realtà secolari.

Girolamo: In una casa non c'è che una sola moglie a occuparsi del cibo e del vestito di suo marito; ma guardate gli Apostoli: molte donne si occupavano del loro vestimento e del loro nutrimento, e li servivano. Ugualmente gli Apostoli ebbero più padri e più madri, ed erano tutti coloro che li amavano; ma anche Pietro, lasciando una sola casa, in seguito aveva le case di tutti i discepoli. E ciò che è di più, i santi possederanno queste cose assieme a persecuzioni, ne patiranno e ne saranno angustiati, per cui segue: Molti dei primi poi saranno ultimi, e gli ultimi i primi. Infatti i Farisei, che erano i primi, sono diventati gli ultimi; quelli invece che lasciarono tutto e seguirono Cristo furono gli ultimi in questo secolo a motivo delle angustie e delle persecuzioni, ma saranno i primi per la speranza che è in Dio.

giovedì 22 maggio 2025

Marco, Capitolo 10, Versetti 17-27

Ed essendo uscito sulla strada, un tale gli corse incontro, e gettandosi in ginocchio davanti a lui gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». Gesù gli disse: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre. Ma quello rispondendo gli disse: Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza. Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: Una cosa sola ti manca: va', vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi. Quello, rattristatosi a queste parole, se ne andò triste; aveva infatti molti beni. E Gesù, guardandosi attorno, disse ai suoi discepoli: Quanto è difficile che chi a denaro entri nel regno di Dio. I discepoli si stupirono delle sue parole. Ma Gesù rispondendo nuovamente disse loro: Figlioli, quanto è difficile che chi confida nel danaro entri nel regno di Dio. E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli. Essi si meravigliavano ancora di più dicendo tra loro: E chi può salvarsi? Gesù, fissatoli, disse loro: E' impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Tutto infatti è possibile a Dio.

Beda: Un tale aveva udito dal Signore che solo coloro che vogliono essere simili ai bambini sono degni di entrare nel regno dei cieli, e quindi chiede che gli venga spiegato non con parole, ma apertamente, con quali opere meritorie può conseguire la vita eterna.

Teofilatto: Mi meraviglio di questo giovane: mentre tutti gli altri si rivolgevano a Cristo per delle malattie, egli chiede la vita eterna, sebbene sia maligna la passione dell'avarizia, per la quale poi si rattristò.

Crisostomo: Poiché però si era avvicinato a Cristo come a un uomo e a uno dei dottori Giudaici, Cristo gli risponde come uomo; per cui segue: Gesù gli disse: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Però, dicendo questo, non esclude gli uomini dalla bontà, ma dalla comparazione con la bontà divina.

Beda: Non bisogna pensare che l'unico buono sia il Padre, ma anche il Figlio, che dice (Gv 10,11): «Io sono il buon pastore», e lo Spirito Santo, poiché si dice (Lc 11,13): «Il Padre darà dal cielo lo Spirito buono a chi lo chiede». Infatti l'una e indivisa Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo, è anche il solo e unico Dio buono. Dunque il Signore non nega di essere buono, ma indica di essere Dio; non di essere un maestro buono, ma attesta che non esiste un maestro buono all'infuori di Dio.

Teofilatto: Volle dunque il Signore, con queste parole, innalzare la mente del giovane, affinché lo riconoscesse come Dio. Ma con queste parole insinua anche qualcos'altro: quando devi parlare con qualcuno, non farlo adulando, ma guarda a Dio, radice e fonte della bontà, e a lui presta onore.

domenica 18 maggio 2025

Marco, Capitolo 10, Versetti 13-16

 

E gli portavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli sgridavano quelli che li portavano. Gesù, avendoli visti, si sdegnò e disse loro: Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite: di tali infatti è il Regno di Dio. In verità vi dico chiunque non riceve il Regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso. E abbracciandoli e imponendo le mani sopra di loro, li benediceva.

Teofilatto: Dopo aver mostrato la nequizia dei Farisei che tentavano Cristo, ora viene mostrata la grande fede della folla, la quale, soltanto con l'imposizione delle mani da parte di Cristo, pensava che venissero benedetti i bambini che gli presentava.

Crisostomo: Tuttavia i discepoli, per riguardo alla dignità di Cristo, volevano impedire ai bambini di avvicinarsi: ma i discepoli sgridavano quelli che li portavano. Il Signore però, istruendo i discepoli ad avere sentimenti moderati e a calpestare l'orgoglio mondano, accoglie i bambini e preannunzia ad essi il regno di Dio.

Crisostomo: Infatti l'anima del bambino è pura da tutte le passioni: per questo dobbiamo fare per volontà ciò che i bambini fanno per natura. Teofilatto: Per questo non ha detto: di questi è il regno di Dio, ma di tali, cioè di coloro che hanno per impegno e fatica l'innocenza e la semplicità che hanno i bambini per natura. Infatti il bambino non odia, non opera maliziosamente, né, frustato dalla madre, si allontana, ma anche se veste indumenti vili li preferisce a quelli regali: così anche colui che vive secondo la virtù della Chiesa sua madre non le antepone nulla, nemmeno la voluttà, regina di tutti.

Il Signore aggiunge: In verità vi dico chiunque non riceve il Regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso. Beda: Cioè: se non avrete una tale innocenza e purità d'animo, come ha il bambino, non potete entrare nel regno dei cieli. Diversamente. Ci si comanda di ricevere il regno di Dio, cioè, la dottrina del Vangelo, come un bambino; poiché, come il bambino nell'imparare non contraddice a chi insegna, né compone ragioni e parole resistendogli, ma fedelmente riceve ciò che gli viene insegnato e lo esegue con timore, e impara, così anche noi, obbedendo semplicemente, dobbiamo ricevere la parola di dio senza alcuna contraddizione.

Beda: Abbracciando inoltre i bambini, faceva capire che egli considerava gli umili di spirito come degni della sua grazia, della sua benedizione e del suo amore.

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