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domenica 27 luglio 2025

Marco, Capitolo 10, Versetti 46-52

E vengono a Gerico. E partendo da Gerico lui e i suoi discepoli e una grande moltitudine, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. E avendo udito che c'era Gesù il Nazareno, cominciò a gridare e a dire: Figlio di Davide, abbi pietà di me. E molti lo minacciavano perché tacesse, ma egli gridava molto di più: Figlio di Davide, abbi pietà di me. E Gesù, ritto e in piedi, ordinò di chiamarlo. E chiamarono il cieco dicendogli: Coraggio, alzati, ti chiama. Ed egli, gettato il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. E Gesù rispondendogli disse: Che vuoi che ti faccia? E il cieco gli disse: Rabbuni, che io veda. Ma Gesù gli disse: Va', la tua fede ti ha salvato. E subito ci vide e lo seguiva lungo la strada.

Crisostomo: Il cieco chiama Gesù Figlio di Davide, udendo le parole della folla che lo accompagnava, e reso certo che le profezie si erano realizzate in lui.

Segue: Ed egli, gettato il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Origene: Forse il mantello del cieco mendicante rappresenta il velame della cecità e della mendicità da cui era circondato. E gettandolo va da Gesù, il quale lo interroga mentre si avvicina; per cui segue: E Gesù rispondendogli disse: Che vuoi che ti faccia? Beda: Forse colui che poteva rendere la luce ignorava ciò che voleva il cieco? Lo interroga perché egli domandi, lo interroga per eccitarlo alla preghiera. Crisostomo: Oppure egli domandò affinché non si pensasse che egli accordasse qualcosa che il cieco non voleva. Infatti era sua abitudine rendere nota a tutti la volontà di quelli che guariva, per condurre gli altri allo zelo, e per mostrare che la grazia cadeva su chi ne era degno.

Origene: Era meglio dire Rabbuni, o, come si dice altrove, Maestro, piuttosto che Figlio di Davide; per cui, avendo costui detto Figlio di Davide, non gli dà la salute; ma avendo detto Rabbuni, segue che: Gesù gli disse: Va', la tua fede ti ha salvato. E subito ci vide e lo seguiva lungo la strada. Teofilatto: Il cieco mostra un animo riconoscente poiché, una volta guarito, non lascia Gesù, ma lo segue.

Beda: Che poi avvicinandosi a Gerico ne avesse illuminato uno, e partendo da Gerico due, indica che prima della sua passione predicò soltanto al popolo giudaico, mentre dopo la risurrezione e l'ascensione svelò i misteri della sua divinità e umanità per mezzo degli Apostoli anche ai Giudei e alle Genti. Marco, che scrive per i Gentili, non ha parlato che della guarigione di un solo cieco, per indicare a coloro ai quali si indirizzava il suo Vangelo la figura speciale della loro conversione, mentre Matteo, il cui Vangelo si indirizzava prima di tutto ai Giudei, e doveva più tardi giungere ai Gentili, presenta con ragione la guarigione dei due ciechi, al fine di mostrare che la stessa fede doveva giungere ai due popoli. Questo cieco era seduto sul bordo del cammino al momento in cui Gesù usciva da Gerico, seguito dai discepoli e da una folla numerosa, figura di quel popolo dei Gentili che ricevette la speranza della luce nel momento in cui il Signore, salendo al cielo, era accompagnato sulla montagna dalla folla dei fedeli, e fino ai cieli dove entravano con lui tutti gli eletti che erano apparsi sulla terra fin dall'inizio del mondo. Questo popolo dei Gentili era allora seduto come un mendicante sul bordo del cammino, poiché non era ancora entrato nella via della verità, sforzandosi di giungervi.

Beda: Imitiamoli dunque anche noi; cerchiamo non le ricchezze, non i beni terreni, non gli onori dal Signore, ma la luce, che possiamo vedere insieme con i soli Angeli, la via per la quale è la fede; così al cieco viene risposto: la tua fede ti ha salvato; vede e segue colui che opera il bene che intende: infatti segue Gesù chi opera il bene che ha inteso; lo segue chi imita colui che non ha voluto prosperare in questo mondo e ha tollerato gli obbrobri e le derisioni. E poiché siamo passati dal piacere delle cose terrene al gaudio interno, mostra con quale amarezza ritorna là.

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