E salendo Gesù verso Gerusalemme, prese con sé i dodici discepoli in
segreto e disse loro: Ecco, saliamo a Gerusalemme, e il Figlio dell'uomo sarà
consegnato ai principi dei sacerdoti e agli scribi, e lo condanneranno a morte,
e lo consegneranno alle genti perché sia deriso e flagellato e crocifisso, e il
terzo giorno risorgerà.
Crisostomo: Il Signore, venendo dalla Galilea, non salì
subito a Gerusalemme, ma prima fece dei miracoli, confutò i Farisei e istruì i
discepoli culla perfezione della vita e la remunerazione; ora, stando ormai per
salire a Gerusalemme, perla nuovamente della sua passione; per cui si dice: E salendo Gesù verso Gerusalemme, prese con
sé i dodici discepoli in segreto.
Crisostomo: Ora, ogni salvezza degli uomini è stata posta
nella morte di Cristo e non c’è qualcosa per cui non dobbiamo ringraziare il Signore
più che per la sua morte. Annunziò poi in segreto ai dodici Apostoli il mistero
della sua morte poiché sempre un tesoro più prezioso viene racchiuso in vasi
migliori. Se poi altri avessero udito che vi sarebbe stata la passione di
Cristo, forse gli uomini si sarebbero turbati per la debolezza della fede, e le
donne, per la loro condizione capace di compatire, avrebbero sparso abbondanti
lacrime.
Girolamo: Molte volte il Signore aveva parlato della sua
passione con i suoi discepoli, però, poiché era facile che fra tante questioni
non ricordassero ciò che su questo punto avevano udito, andando a Gerusalemme e
portando in sua compagnia gli Apostoli li prepara per la tentazione, in modo
che non si scandalizzino al giungere della persecuzione e al vedere l’ignominia
della croce.
Crisostomo: Infatti la tribolazione ci è più leggera quando
sopravviene dopo che la aspettiamo che quando ci accade all’improvviso.
Crisostomo: Il Signore annuncia loro la sua passione perché
siano persuasi del fatto che egli la conosceva già in anteprima e che l’accettava
volontariamente. Al principio predice loro solo la sua morte, e quando li vede
sufficientemente preparati manifesta loro che lo consegneranno alle genti.
Rabano: Infatti Giuda consegnò il Signore ai Giudei, e
questi lo consegnarono ai gentili, cioè a Pilato e al potere romano; e il Signore
non volle la prosperità del mondo ma i suoi tormenti, in modo da insegnarci che
quelli che sono caduti a causa dei piaceri devono tornare a rialzarsi mediante
grandi amarezze; per cui segue: perché
sia deriso e flagellato e crocifisso.
Agostino: Il Signore ci manifesta per mezzo della sua
passione ciò che dobbiamo soffrire per la verità, e per mezzo della sua
risurrezione ciò che dobbiamo attendere per l’eternità; per cui si dice: e il terzo giorno risorgerà.
Origene: All’udire le tristi cose che Cristo aveva da
soffrire, i discepoli, ricordandosi di ciò che il Signore aveva detto a Pietro,
non dissero né fecero nulla, affinché non rispondesse loro con parole simili o
peggiori. E anche ora gli Scribi, che credono di conoscere le sacre Scritture. Condannano
a morte Gesù, lo flagellano con le loro parole e lo crocifiggono con lo stesso
fatto di volere che sparisca la sua dottrina; ma egli, dopo essere scomparso un
momento, si alza e appare a quelli che ricevettero il dono di poter vedere.
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