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mercoledì 23 gennaio 2019

Errori Protestanti Confutati dalla Bibbia


Spesso, in internet o per strada o tra amici, chi fa apologetica in difesa della nostra fede cattolica, si imbatte a discutere con protestanti di varie sette e risma. Per confutare i loro errori ho scritto questo umile articolo.




Il Primato di Pietro

Gv 1,42: Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa - che significa Pietro".

Nella Bibbia quando si cambia il nome a qualcuno, si sta annunciando un ruolo determinante di questa persona nella storia della salvazione. Vuol dire prendere possesso di qualcuno, dare una direzione nuova alla sua vita. In Genesi 17,5 Abram diventa Abramo; Genesi 32,29 Giacobbe diventa Israele; Luca 1:28 Maria diventa Piena di Grazia.

Matteo 16,18-19: “E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.

In Luca 22,31-32 Gesù conferisce a Pietro, nei confronti degli altri apostoli, un compito di direzione nella fede. Il suo primato.

“Simone, Simone, ecco: satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli”.

Per questo è importante pregare per Pietro e i successori, perché Satana, sempre come un leone ruggente, va in giro cercando chi divorare. Questo è quello che vuole Gesù!!

Sant'Ireneo di Lione (130-202) scrisse: “La Chiesa fondata e stabilita a Roma dai due gloriosi apostoli Pietro e Paolo. Mostrando la tradizione ricevuta dagli apostoli e la fede (cf. Rm 1,8) annunciata agli uomini che giunge fino a noi attraverso le successioni dei vescovi… Infatti con questa Chiesa, in ragione della sua origine più eccellente, deve necessariamente essere d'accordo ogni Chiesa, cioè i fedeli che vengono da ogni parte — essa nella quale per tutti gli uomini è sempre stata conservata la tradizione che viene dagli apostoli”.

Dunque, dopo aver fondato ed edificato la Chiesa, i beati apostoli affidarono a Lino il servizio dell'episcopato; di quel Lino Paolo fa menzione nelle lettere a Timoteo (cf. 2Tm 4, 21). A lui succede Anacleto. Dopo di lui, al terzo posto a partire dagli apostoli, riceve in sorte l'episcopato Clemente, il quale aveva visto gli apostoli stessi e si era incontrato con loro ed aveva ancora nelle orecchie la predicazione e davanti agli occhi la loro tradizione. E non era il solo, perché allora restavano ancora molti che erano stati ammaestrati dagli apostoli. Dunque, sotto questo Clemente, essendo sorto un contrasto non piccolo tra i fratelli di Corinto, la Chiesa di Roma inviò ai Corinzi un'importantissima lettera per riconciliarli nella pace, rinnovare la loro fede e annunciare la tradizione che aveva appena ricevuto dagli apostoli…

A questo Clemente succede Evaristo e, ad Evaristo, Alessandro; poi, come sesto a partire dagli apostoli, fu stabilito Sisto; dopo di lui Telesforo, che dette la sua testimonianza gloriosamente; poi Igino, quindi Pio e dopo di lui Aniceto. Dopo che ad Aniceto fu succeduto Sotere, ora, al dodicesimo posto a partire dagli apostoli, tiene la funzione dell'episcopato Eleutero. Con quest'ordine e queste successioni è giunta fino a noi la tradizione che nella Chiesa a partire dagli apostoli è la predicazione della verità”.

Il Papa è l’essere umano più attaccato dal demonio perché è il vicario di Cristo sulla terra.

Marco 14,37-38 Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: “Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”.

Un’altra questione fondamentale creata ad arte dai protestanti è il gioco di parole “pietra-pietro-pietrino-pietrone”, giusto per far confusione… In greco “Petros” significa “pietra piccola” e dopo Gesù parla di “pietra” sulla quale edificherà la sua chiesa. Esiste una differenza tra pietra piccola e pietra grande perché si sta parlando in greco e non si può mettere Pietro a Petra perché è un uomo, per questo lo chiama Pietro, però risulta che sono la stessa cosa perché Gesù parlava l’aramaico e in aramaico non esiste differenza tra una pietra grande e una pietra piccola.


Tradizione e Dottrina

Il criterio di autorità per capire la Bibbia non è Biblico, ma Apostolico. La Bibbia non è scesa dal cielo!!! Amico protestante te lo spiego io; Gesù insegna la dottrina, manda i suoi apostoli e discepoli a predicare oralmente il Vangelo, deposita la fede e fonda la sua Chiesa. Dopo queste dottrine e tradizioni vengono scritte per mantenere viva la santità del popolo di Dio, l’unità della Chiesa e per aiutare l’evangelizzazione.

Per questo nel vangelo di Luca 10,16 c’è scritto: “Chi ascolta voi ascolta me”.

Per questo Gesù edifica la Sua Chiesa nello Spirito Santo sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti. Ef 2,20

Per questo nella prima lettera a Timòteo 4,1-3 c’è scritto: “Lo Spirito dice apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti ingannatori e a dottrine diaboliche, a causa dell'ipocrisia di impostori, già bollati a fuoco nella loro coscienza”.

Sempre nella prima lettera a Timòteo 3,15: “Ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità”, perché la Chiesa è la pienezza di Cristo (Ef. 1-22,23): “Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose”, perché la Chiesa è sapienza di Cristo (Ef 3,10).

La tradizione Apostolica viene da Dio.

2 Ts 2,15: “Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni* che avete appreso sia dalla nostra parola sia dalla nostra lettera”.

Paradosis = Tradizioni

1 Ts 2,13: “Proprio per questo anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l'avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti”.

Ovviamente la frase di Gesù in Matteo 15,3: Ed egli rispose loro: “E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione?”, presa fuori dal contesto serve solo da pretesto per attaccare non solo la Santa Chiesa Cattolica, ma lo stesso Gesù Cristo.

Gv. 17,20-22: “Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa.”


I Sacramenti


I sette sacramenti istituiti da Gesù sono espressione dell’amore di Dio che vuole stare in comunione con noi. Per questo Dio, dalla nascita fino alla morte, ci accompagna nel viaggio della nostra vita con questi mezzi di grazia. È un segno che proclama tangibilmente la grazia di Dio contenuta nei Vangeli.
Molti protestanti pensano che i sacramenti siano riti senza senso, che servano solo a meccanizzare l’opera dello spirito santo. Pensano che siamo mezzi per controllare lo spirito santo, quando i sette sacramenti sono mezzi per far fluire lo spirito santo in modo da poter ricevere i benefici stessi dei sacramenti. Sono la fonte principale di santificazione. La grazia divina è un favore immeritato che riceviamo da Dio che ci salva e si manifesta attraverso i sacramenti in forma visibile trasmettendo la grazia divina invisibile.

I sacramenti sono:

battesimo;
riconciliazione o confessione;
eucaristia o comunione;
confermazione o cresima;
unzione degli infermi;
ordine sacro;
matrimonio

Gli elementi dei sacramenti sono 4: la materia, la forma, il ministro e il soggetto. Il primo effetto è la grazia santificante che ti salva e ti riconcilia con Dio, e il secondo è la grazia sacramentale. Nel caso del battesimo, ordine sacro e matrimonio s’imprime un carattere per questo non si possono ripetere.

I Sette Sacramenti nella Bibbia

Il Battesimo
Vedi Matteo 28,19; Marco 16,16; Giovanni 3,5; Atti 2,38; Atti 16,15e33; Atti 18,18; Atti 22,16; Romani 5,3-4; 1 Corinti 1,16; 1 Corinti 6,11; Colossesi 2,11-13; Tito 3,5; 1 Pietro 3,21

Riconciliazione o confessione

Esodo 22,20: “Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d'Egitto.”

Levitico 19,20-22: “Se un uomo ha rapporti con donna schiava, ma promessa ad altro uomo benché non sia ancora stata riscattata o affrancata, dovrà pagare un risarcimento; i colpevoli però non saranno messi a morte, perché lei non era affrancata. L'uomo condurrà al Signore, all'ingresso della tenda del convegno, in sacrificio di riparazione, un ariete; con questo ariete di riparazione il sacerdote compirà per lui il rito espiatorio davanti al Signore, per il peccato da lui commesso; e il peccato commesso gli sarà perdonato.”

Numeri 14,19-23: “Perdona, ti prego, la colpa di questo popolo, secondo la grandezza del tuo amore, così come hai perdonato a questo popolo dall'Egitto fin qui". Il Signore disse: "Io perdono come tu hai chiesto; ma, come è vero che io vivo, e che la gloria del Signore riempirà tutta la terra, tutti gli uomini che hanno visto la mia gloria e i segni compiuti da me in Egitto e nel deserto e tuttavia mi hanno messo alla prova già dieci volte e non hanno dato ascolto alla mia voce, certo non vedranno la terra che ho giurato di dare ai loro padri, e tutti quelli che mi hanno trattato senza rispetto non la vedranno”.

Numeri 17,11-13: Mosè disse ad Aronne: "Prendi l'incensiere, mettici il fuoco preso dall'altare, ponici sopra l'incenso; portalo presto in mezzo alla comunità e compi il rito espiatorio per loro; poiché l'ira del Signore è divampata, il flagello è già cominciato". Aronne prese quel che Mosè aveva detto, corse in mezzo all'assemblea; ecco il flagello era già cominciato in mezzo al popolo. Mise l'incenso nel braciere e compì il rito espiatorio per il popolo. Si fermò tra i morti e i vivi e il flagello si arrestò”.

Matteo 16,19: “A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli.”

Matteo 18,18: “In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.”

Luca 15,18-19: “Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati.”

Giovanni 20,22-23: Detto questo, soffiò e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo. A coloro cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati".

Atti 19,18: “Molti di quelli che avevano abbracciato la fede venivano a confessare in pubblico le loro pratiche magiche.”

1 Corinzi 5,3-5: “Ebbene, io, assente col corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha compiuto tale azione. Nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati voi e il mio spirito insieme alla potenza del Signore nostro Gesù, questo individuo venga consegnato a satana a rovina della carne, affinché il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore.”

2 Corinzi 2,6-11…

2 Corinzi 5,18-20: “Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.”

Giacomo 5,16: “Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto potente è la preghiera del giusto.”

1 Giovanni 1,8-9: “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto tanto da perdonarci i nostri peccati e purificarci da ogni iniquità.”

Eucarestia o Comunione:

Vedi Matteo 26,26-28; Marco 14,22-24; Luca 22,19-20; Giovanni 6,47-66; 1 Corinzi 10,16; 1 Corinzi 11,23-30

Confermazione o Cresima

Sapienza 9,17: “Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapienza e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?”

Atti degli Apostoli 8,14-19: “Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.
Simone, vedendo che lo Spirito veniva conferito con l'imposizione delle mani degli apostoli, offrì loro del denaro dicendo: "Date anche a me questo potere perché a chiunque io imponga le mani, egli riceva lo Spirito Santo".

Atti degli Apostoli 13,3: “Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono”.

Atti degli Apostoli 19,1-6: “Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le regioni dell'altopiano, scese a Efeso. Qui trovò alcuni discepoli e disse loro: "Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?". Gli risposero: "Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo". Ed egli disse: "Quale battesimo avete ricevuto?". "Il battesimo di Giovanni", risposero. Disse allora Paolo: "Giovanni battezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù". Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare.”

2 Corinzi 1,21-22: “È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l'unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito Santo nei nostri cuori.”

Efesini 1,13: “In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso.”

Ebrei 6,1-2: “Perciò, lasciando da parte l'insegnamento iniziale su Cristo, passiamo a ciò che è più completo, senza gettare di nuovo le fondamenta della rinunzia alle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.”

Unzione degli infermi

Marco 6,5: “E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì.”

Marco 6,12-13: “Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.”

Luca 13,13: “Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.”

Atti 9,17-18: “Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: "Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo". E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista. Si alzò e venne battezzato.”

1 Corinzi 12,9: “a uno, nello stesso spirito, la fede; a un altro, nell’unico spirito, il dono delle guarigioni.”

Giacomo 5,14-15: “Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati.”

Ordine sacro

Matteo 18,18: “In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.”

Luca 10,16: “Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato.”

Luca 22,19: “Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me”.

Luca 24,47: “e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.”

Giovanni 12,20: “Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci.”

Giovanni 15,5: “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.”

Atti 6,6: “Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.”

Atti 15,2-6: “Poiché Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Essi dunque, provveduti del necessario dalla Chiesa, attraversarono la Fenicia e la Samaria, raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono quali grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro. Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: è necessario circonciderli e ordinar loro di osservare la legge di Mosè. Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema.”

Atti 20,28: “Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio figlio.”

1 Timoteo 4,14: “Non trascurare il dono spirituale che è in te e che ti è stato conferito, per indicazioni di profeti, con l'imposizione delle mani da parte del collegio dei presbiteri”.

1 Timoteo 5,17: “I presbiteri che esercitano bene la presidenza siano trattati con doppio onore, soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento”.

2 Timoteo 1,6: “Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l'imposizione delle mie mani”.
….

Matrimonio

Genesi 1,26-31; 

Genesi 2,18-25;

Matteo 5,31-32: “Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.”

Matteo 19,1-9;

Marco 10,2-12:

Luca 16,18;

Romani 7,2-3: “La donna sposata, infatti, per legge è legata al marito finché egli vive; ma se il marito muore, è libera dalla legge che la lega al marito. Ella sarà dunque considerata adultera se passa a un altro uomo mentre il marito vive; ma se il marito muore, ella è libera dalla legge, tanto che non è più adultera se passa a un altro uomo.”

1 Corinzi 7,1-24;
…….


La Presenza Reale di Gesù Cristo nell’Eucaristia

Molti fratelli protestanti, e non solo, purtroppo, pensano che la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, sia solo un simbolo…

Prima lettera ai Corinzi 11, 23-32: “Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. Perciò chiunque mangia il pane o beve al calice del Signor in modo indegno, sarà colpevole verso il corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. E' per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati; quando poi siamo giudicati dal Signore, siamo da lui ammoniti per non essere condannati insieme con il mondo”.

Per non parlare poi, del capitolo 6 del Vangelo di Giovanni, dove più di 40 versetti (23-68) sono dedicati alla presenza reale di Nostro Signor Gesù Cristo nell’eucaristia.

Alcuni Esempi;

Gv 40, 51: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.

Gv 53-58: Gesù disse loro: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.

Lc 24,30-35: “Quando fu a tavola con loro, prese il pane recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane”.

La Santa Comunione fu uno dei primi atti praticati dalla prima comunità cristiana.

Atti degli Apostoli 2,42: “Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere”.

Nella eucaristia Gesù viene a noi veramente in corpo, sangue, anima e divinità in forma eucaristica. 

Nel vangelo di Matteo 16,11 Gesù domanda: “Come mai non capite che non vi parlavo di pane? Guardatevi invece dal lievito dei farisei e dei sadducei”.


Il Battesimo

Molti protestanti, specialmente gli Evangelici Battisti, pensano che il battesimo dei bambini sia un’imposizione voluta dalla Chiesa Cattolica; infatti si battezzano in età adulta. Su questo punto coincidono con gli atei e gli gnostici.

Il Papa Benedetto XVI nel 2009 in occasione della festa del “Battesimo del Signore” disse delle cose straordinarie: “Da quando il Figlio unigenito del Padre si è fatto battezzare, il cielo è realmente aperto e continua ad aprirsi, e possiamo affidare ogni nuova vita che sboccia alle mani di Colui che è più potente dei poteri oscuri del male. Questo in effetti comporta il Battesimo: restituiamo a Dio quello che da Lui è venuto. Il bambino non è proprietà dei genitori, ma è affidato dal Creatore alla loro responsabilità, liberamente e in modo sempre nuovo, affinché essi lo aiutino ad essere un libero figlio di Dio. Solo se i genitori maturano tale consapevolezza riescono a trovare il giusto equilibrio tra la pretesa di poter disporre dei propri figli come se fossero un privato possesso plasmandoli in base alle proprie idee e desideri, e l’atteggiamento libertario che si esprime nel lasciarli crescere in piena autonomia soddisfacendo ogni loro desiderio e aspirazione, ritenendo ciò un modo giusto di coltivare la loro personalità. Se, con questo sacramento, il neo-battezzato diventa figlio adottivo di Dio, oggetto del suo amore infinito che lo tutela e difende dalle forze oscure del maligno, occorre insegnargli a riconoscere Dio come suo Padre ed a sapersi rapportare a Lui con atteggiamento di figlio. E pertanto, quando, secondo la tradizione cristiana come oggi facciamo, si battezzano i bambini introducendoli nella luce di Dio e dei suoi insegnamenti, non si fa loro violenza, ma si dona loro la ricchezza della vita divina in cui si radica la vera libertà che è propria dei figli di Dio; una libertà che dovrà essere educata e formata con il maturare degli anni, perché diventi capace di responsabili scelte personali”.

Mediante il Battesimo siamo liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio, però resta una inclinazione al peccato la concupiscenza.

“Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre”. Salmo 51 –7
Da dove può venire questo peccato? La risposta Biblica la troviamo nella lettera di San Paolo ai Romani 5,12-19:

“Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, e così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.... Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti”.

Al principio, il cristianesimo, era predicato agli ebrei e dopo ai gentili. Le predicazioni erano rivolte agli adulti, ovviamente, pero quando queste persone decidevano di ricevere la fede di Cristo, venivano, e si battezzavano con tutta la (Casa) famiglia. Questo vuol dire cha anche i bambini ricevevano il battesimo per essere liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio.

Da questo momento essendo bambini si convertivano in discepoli, con l’obbligazione dei loro genitori di istruirli nella fede. La Chiesa per 2000 anni ha battezzato ai figli dei cristiani.

Mat 19:14 Gesù però disse:”Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli”.

Se Gesù vuole che i bambini stiano con lui, qual è la miglior forma per stare pienamente uniti con lui? Il Battesimo.

“Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo”. 1Cor. 12:13

È necessario il Battesimo per entrare nel regno dei cieli?

Rispose Gesù “In verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito”. (Gv 3,5-6)

La promessa è per i “vostri figli”?

E Pietro disse: “Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro”. (At 2,38-39)
Se la promessa dello Spirito Santo è anche “per i vostri figli”, perché privarli di questo gran dono attraverso il Battesimo?

Basta la fede del padre per battezzare?

Risposero: “Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. Egli li prese con sé, a quell'ora della notte, ne lavò le piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi”. (At 16,31-32)

Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!». (Lc 11,11-13)

Mat 28,19: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli*, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.

Popoli = Etnie, nazioni. Anche i “bambini” sono popolo, con le loro fantasie, peculiarità… hanno bisogno di ricevere, conoscere a Cristo.



La Santissima Trinità

In principio era il Verbo, e il verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio.

Col 15-18: [15]Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; [16]poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. [17]Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. [18]Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose.

I testimoni di Geova cambiano la dottrina come il vento. La vera dottrina non è un codice di condotta, non è una filosofia, non è una maniera per interpretare la Bibbia etc. La vera dottrina, la verità è una persona; Dio fatto Uomo.

2Gv 9-11: [9]Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. [10]Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; [11]poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse.

2 Cor 13,5: Esaminate voi stessi se siete nella fede, mettetevi alla prova. Non riconoscete forse che Gesù Cristo abita in voi? A meno che la prova non sia contro di voi!

Gesù Cristo vive con noi, sta con noi…non in unione ma in pienezza….

Gesù Cristo è figlio di Dio, è inferiore al padre ed è l’arcangelo Michele in cielo?

I testimoni di Geova pensano che Gesù Cristo sia l’arcangelo Michele. Questa tesi non ha fondamenti Biblici.

Dn 10,13: Ma il principe del regno di Persia mi si è opposto per ventun giorni: però Michele, uno dei primi prìncipi, mi è venuto in aiuto e io l'ho lasciato là presso il principe del re di Persia.

Gesù Cristo è unico. L’arcangelo Gabriele è uno dei tanti…

Ap 1,18: Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!

Ap 22, 12-16:  Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine. Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno entrare per le porte nella città. Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna! Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino".

Chi parla? Gesù!

Il capitolo 1 Ap 13-18 parla della visione del figlio dell’uomo; Chi è? Gesù!

Ap 1,17: Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo [18]e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi del potere sopra la morte e sopra gli inferi.

Chi è? Gesù!

1 Tm 16-17: Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua magnanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna. Al Re dei secoli incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Inferiore a Dio?

Fil 2,5-8: Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.

Col 2,8-9: Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo. E' in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità.



Gesù e i suoi “Fratelli”


Molti protestanti e testimoni di Geova pensano che la Santissima Maria non fosse immacolata e vergine e che avesse altri figli. Queste tesi nascono da pregiudizi anticattolici e oserei dire anticristiani e antibibblici. 

Matteo 12,46-50: Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».

Secondo il costume ebraico si chiamano “fratelli” tutti i parenti. Né in ebraico né in aramaico esiste una parola che esprima concretamente i gradi di parentela.

Un esempio lo possiamo trovare in Genesi 12,5: “Abram prese la moglie Sarai e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso il paese di Canaan”. In Genesi 13,8 Abram disse a Lot: “Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli”.

Luca 2,22-23: “Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore.”

In questo caso “primogenito” non è un termine cronologico ma liturgico. Il primo figlio non in relazione con il secondo. Secondo la legge non si poteva aspettare un secondo figlio per presentare il primo. Vedi Levitico 12.

In Giovanni 25,26-27: “Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quell’ora il discepolo lo accolse con sé.”

Erano ebrei. Secondo la legge se Gesù avesse avuto altri fratelli carnali, avrebbero dovuto farsi carico della madre.
«Donna, ecco il tuo figlio!». Nella persona del discepolo prediletto confidava anche tutto il cristianesimo alla Beata Vergine Maria.

A partire da questo momento, Cristo proclama la maternità spirituale di Maria su gli uomini, lo stesso che nella persona di Giovanni proclamava l’affiliazione spirituale di questi con rispetto a Maria.

Marco 6,3: “Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?”

Secondo Geronimo (contra Helvidium, 14), in questo versetto si chiamano “fratelli” i figli di sua zia Maria Cleofa moglie di Alfeo e madre dei cugini di Gesù Giacomo (l'apostolo figlio di Alfeo), Giuseppe, Simone (l'apostolo Simone lo Zelota) e Giuda (l'apostolo Giuda Taddeo).

Secondo Sant’Agostino (de consensu evangelistarum, 1,17) non c’era nulla di strano che chi aveva a Giuseppe come padre del Signore chiamasse “fratelli” di questo a tutti i parenti di Giuseppe e Maria.
“Non è costui il carpentiere, figlio di Maria, fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? Non stanno qui con noi anche le sue sorelle? E si scandalizzavano di lui.” (Marco 6,3 Traduzione sbagliata protestante – Bibbia Reina-Valera)

3ουκ ουτος εστιν ο τεκτων ο υιος μαριας αδελφος δε ιακωβου και ιωση και ιουδα και σιμωνος και ουκ εισιν αι αδελφαι αυτου ωδε προς ημας και εσκανδαλιζοντο εν αυτω (Marco 6,3, 1550 Stephanus Textus Receptus).

La Bibbia Reina-Valera omette ο cioè l’articolo definito “il” (che vuol dire questo).

“Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui.” (Marco 6,3, Bibbia C.E.I. 1974 – Traduzione corretta).

Al dire il vero anche la traduzione cattolica non è proprio corretta perché omette la preposizione “KAY” che significa “e” tra i nomi dei “fratelli di Gesù”.

3ουκ ουτος εστιν ο τεκτων ο υιος μαριας αδελφος (adelphos) δε ιακωβου και ιωση και ιουδα και σιμωνος και ουκ εισιν αι αδελφαι αυτου ωδε προς ημας και εσκανδαλιζοντο εν αυτω (Marcos 6,3, 1550 Stephanus Textus Receptus).

“Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria e fratello di Giacomo e Ioses, e Giuda e Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui. (Marco 6,3)

Quando una persona cerca nella Bibbia il termine “figlio di” o “figlia di” nel 99% dei casi si riferisce al “figlio di (padre)”, per esempio, Simone, figlio di Giona, Santiago, figlio di Alfeo, Gesù, figlio di Giuseppe.

Nell’A.T. queste situazioni sono moltiplicate per mille. E le poche volte che si nomina figlio di "madre" vogliono dire che questa madre è vedova e vive ad esempio (come quando Gesù risorge il figlio della vedova in Luca capitolo 7) o qualsiasi altra spiegazione in particolare, che lo scrittore Biblico spiega in maniera esplicita. Solitamente quando si nomina figlio del “Padre”, è perché il padre effettivamente è vivo o nel caso in cui entrambi i genitori sono morti.

L'evangelista Marco non dice che Maria, all'inizio della vita pubblica era la vedova di Giuseppe, in realtà nessun evangelista lo dice. Al contrario, altri chiamato Gesù come il figlio di Giuseppe. Questo vuol dire che è probabile che Giuseppe (non lo dico con assoluta certezza) fosse vivo al tempo della predicazione di Gesù.

Gv 6,42: E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».

Tornando al discorso dei “fratelli”, “il” figlio di Maria è singolare. Se ci fossero stati altri fratelli, l’evangelista poteva omettere “il” e lasciarlo come "figlio di Maria" o poteva dire “uno dei figli di Maria”.

Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria e fratello di Giacomo, Ioses, Giuda e Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui.

Non c'è nessun articolo definito “il” prima di “fratello di... “come c’è una prima di “figlio”. Questo dimostra che il rapporto tra Gesù e Maria è più preciso del rapporto tra Gesù e i suoi “fratelli”.


La Vergine Maria


Tutti i cristiani accettano Maria come madre di Gesù; però mentre i cattolici parlano di lei come “la Vergine Maria”, le altre religioni cristiane e le sette non vogliono riconoscere la sua verginità. 

Nel vangelo di Giovanni 2, 4 e 19,26 Gesù chiama “donna” a sua madre. Questo per i protestanti è visto come un gesto dispregiativo nei confronti di Maria. Niente di più sbagliato. Gesù la chiama “donna” attribuendole il titolo che viene dal Genesi 3,15. Secondo l’interpretazione messianica la vittoria contro il male non nascerà dalla discendenza della donna in generale, ma da uno dei figli della “donna”.
 
Concezione Verginale di Maria
 
Mt. 1,18: Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 

Lc. 1, 30-35: L'angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù …..Allora Maria disse all'angelo: Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?. Le rispose l'angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio”. 

Gv 1,13: “…i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati”. 

Nel Vangelo di Luca 1,26-27 c'è scritto: Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
 
San Luca usa due volte la parola “vergine”. Perché non dice “una giovane” o “una ragazza” o “donna”? Perché San Luca si riferiva alle parole del profeta Isaia 7,14. Dio sarà concepito da una vergine: “Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele”.
 
Per secoli, Dio aveva sopportato l’infedeltà del suo popolo in mille maniere e aveva perdonato i loro peccati. Il Dio salvatore, arrivando, doveva essere concepito da un popolo vergine, che avrebbe deposto le proprie ambizioni future nelle mani di Dio. Dio doveva essere accolto con un cuore vergine, nuovo e non usurato dalle esperienze di altri amori. 

Come avverrà questo, poiché non conosco uomo? Le rispose l'angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio”.
 
L'angelo precisa che il bambino nascerà da Maria senza l'intervento di Giuseppe. Quello che va a nascere da Maria nel tempo è lo stesso che già esiste in Dio, nato da Dio, il Figlio del Padre (Gv1,1). E il concepimento di Gesù nel grembo di Maria non è un'altra cosa che la venuta di Dio nel nostro mondo.


Maria Regina dell’Universo

Esiste una base biblica per affermare che Maria è la Regina dell’universo?
 
I protestanti si scandalizzano quando sentono che noi cattolici facciamo riferimento a Maria come "Regina dell'universo". Per tentare di giustificare la loro opposizione citano riferimenti biblici in relazione al culto proibito da Dio alla “Regina del cielo”: 

Geremia 7,18: I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per preparare focacce alla Regina del cielo; poi si compiono libazioni ad altri dei per offendermi.

Secondo i protestanti, questo passaggio della Bibbia segna un punto a loro favore: Dio è contro a chi considera Maria come la “Regina dell'universo”. Se prendiamo un po' più di tempo e analizziamo la parola di Dio con attenzione e senza pregiudizi anti-cattolici, si può notare che la condanna verso tale culto è rivolta alla Dee pagane: Astarte, Ishtar, Afrodite, tra le altre denominazioni. D'altro canto, queste “Dee” erano adorate - come sappiamo e insegna la Chiesa Cattolica, l’adorazione si deve solo a Dio, e quindi era ovvio per il Signore vietarla. Inoltre, il culto che rendiamo a Maria, madre del Signore e regina dell'universo, è di venerazione, che è solo un rispetto e amore speciale, ma non un’adorazione, come erroneamente sostengono alcuni mal informati fratelli protestanti. 

Noi cattolici consideriamo Maria come “regina dell’universo” non per togliere onore e gloria al nostro Signore Gesù “Re dell'universo”, ma semplicemente perché Gesù è il re, è ciò che dà esattamente a Maria il titolo di Regina, poiché è sua madre. Sappiamo che tutte le regine sono soggette al re e il fatto di essere regine non tolgono nessun potere o dominio al re. Il titolo di Maria è un titolo che la onora per essere la madre del re Gesù. 

Qualche protestante penserà che quest’affermazione sia un’invenzione o un capriccio, che è solo un argomento senza valore, senza supporto biblico. Solo per loro e per i miei fratelli cattolici citerò alcuni riferimenti biblici per giustificare il titolo di Regina della Madre di Gesù. 

Quando l'angelo Gabriele annuncia a Maria che sarà lei a concepire Gesù, a sua volta le fa sapere che Lui riceverà il trono di Davide, suo padre, e che regnerà su Giacobbe per i secoli senza fine. 

Luca 1,30-33: L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». 

Se Dio Padre ha dato a Gesù il trono di Davide – cui anche l'angelo chiama suo padre - è ovvio che questo Regno manterrà le norme consuetudinarie, manterrà la sua struttura, per questo l'angelo lo chiama “il trono di Davide”, non dice semplicemente che lo farà Re, ma rende chiaro che il Regno sarà “il trono di Davide”. Ricorda inoltre, che il Signore stesso aveva promesso a David che il suo regno sarebbe rimasto per sempre, che il suo trono sarebbe rimasto fermo eternamente. 

2 Samuele 7,16: La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre». 

Ora, se siamo d'accordo che il Regno di Davide sarà eterno – per la promessa di Dio stesso - e che Gesù sia ora il Re di questo regno di Davide, è lui che ha ricevuto il trono, vediamo che nel Regno di Davide, la madre del re, è venuta per essere la regina, per questo quando la Bibbia parla dell’inizio del Regno dei re di Giuda – della dinastia di Davide - automaticamente si menziona il nome di sua madre, poiché erano regine e non mogli. In altre parole, il Regno di Davide aveva per regina la madre del re: 

1 Re 14,21: Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni quando divenne re; regnò diciassette anni in Gerusalemme, città scelta dal Signore fra tutte le tribù di Israele per collocarvi il suo nome. Sua madre, ammonita, si chiamava Naama. 

1 Re 15,1-2: Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo, figlio di Nebàt, divenne re su Giuda Abiam. Egli regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. 

2 Re 8,26; 2 Cronache 22,2:Quando divenne re, Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia, figlia di Omri re di Israele. 

2 Re 12,1; 2 Cronache 24:1: Quando Ioas divenne re aveva sette anni; regnò quarant'anni in Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibia.

2 Re 15,1‐2 Nell'anno ventisette di Geroboamo re di Israele, divenne re Azaria figlio di Amazia, re di Giuda. Quando divenne re aveva sedici anni; regnò in Gerusalemme cinquantadue anni. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Iecolia.

2 Rey 15,32‐33; 2 Cronache 27,1: Quando Iotam divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa figlia di Zadòk. 

2 Cronache 13, 1-2: Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo divenne re di Giuda Abia. Regnò tre anni in Gerusalemme; sua madre, di Gàbaa, si chiamava Maaca, figlia di Urièl. Ci fu guerra fra Abia e Geroboamo. 

2 Cronache 20,21: Giòsafat regnò su Giuda. Aveva trentacinque anni quando divenne re; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia di Silchi. 

2 Cronache 25,1: Quando divenne re, Amazia aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Ioaddan. 

2 Croniche 26,3: Ozia aveva sedici anni quando divenne re; regnò cinquantadue anni in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Iecolia. 

2 Croniche 29,1: Ezechia divenne re a venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abia, figlia di Zaccaria. 

Forse qualche protestante dirà che nei riferimenti biblici non discutono in particolare che le madri dei re sono regine, tuttavia, vale la pena ricordare che quando Betsabea, madre di Salomone - che tra l'altro, era re sul trono di Davide -, entro a parlare con lui, immediatamente Salomone s’inchino davanti a sua madre in segno di venerazione e anche dopo seduto sul suo trono, fece collocare un altro trono alla sua destra, per fare sedere sua madre su questo trono. Non si chiedono: chi siede su un trono? La risposta è ovvia: solo un re o una regina, per questo è un trono, altrimenti sarebbero semplicemente delle sedie, niente di più. E se il re fece sedere sua madre in un trono, è perché sua madre è una regina. 

1 Re 2,19-20: Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò davanti a lei, quindi sedette sul trono, facendo collocare un trono per la madre del re. Questa gli sedette alla destra e disse: «Ho una piccola grazia da chiederti; non me la negare». Il re le rispose: «Chiedi, madre mia, non ti respingerò» 

2 Croniche 15,16; 1 Re 15,13: Anche sua madre Maaca egli privò della dignità di regina madre, perché essa aveva eretto un obbrobrio in onore di Asera; Asa abbattè l'obbrobrio e lo bruciò nella valle del torrente Cedron. 

Come possiamo notare, è chiaramente dimostrato che nel Regno di Davide - che ha il Signore Gesù come re - la madre del re aveva il titolo di regina. Così e non avendo nulla che dica il contrario rispetto a questa prerogativa che la madre del re ha, è naturale per noi cattolici considerare Maria, madre del Signore, come regina dell'universo, poiché Gesù è il re dell'universo.
 
Romani 5,17: Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo. 

2 Timoteo 2,12: …se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, anch'egli ci rinnegherà;
 


Le Immagini e l’Idolatria

Esodo 20:4-5Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.  Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai”.
 
Senza il contesto della tradizione scritta, questo potrebbe essere applicato ai santi, però la lettura della Bibbia va contestualizzata nella tradizione e non come un testo isolato, ma nell’insieme. 

Le sentenze di Dio sono sempre guidate dalla sua saggezza e temperate dalla sua misericordia. Dopo la rivelazione, la Chiesa, molto saggia, sapiente della natura umana e ispirata dallo Spirito Santo, si serve delle arti per sollevare le anime a Dio, come lo faceva la legge attraverso la sontuosità del tabernacolo, del tempio e la solennità delle sacre funzioni. 

L’Esodo 32,1-8 ci racconta come gli ebrei fecero un vitello d'oro per adorarlo. Con questo, si sta dando un esempio molto chiaro di ciò che è il peccato condannato da Dio: l'idolatria. Non stavano facendo un peccato abominevole per adorare a una statua, ma per l'idolatria, per adorare esseri che non sono Dio. 

Nell’Esodo 25,10-21 è lo stesso Dio che ordina e descrive come deve essere costruita l’Arca dell’Alleanza. Le due figure dei cherubini non sono lì per essere adorati ma per dare adorazione a Dio. È chiaro che non è idolatria. 

Deuteronomio 4:35 “Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu riconosca che l’Eterno è Dio, e che non ve n’è altri fuori di lui”.
 
Sempre nell’Antico Testamento, e lo scrivo per sfatare un mito, in Numeri 21:8 c’è scritto “Il Signore disse a Mosè: "Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta…  Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l'asta…”
 
Nel Secondo Libro dei Re 18:4 “Egli eliminò le alture e frantumò le stele, tagliò il palo sacro e fece a pezzi il serpente di bronzo, che aveva fatto Mosè; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano Necustàn”.
 
Qui la cosa è molto chiara. Quando gli Israeliani si "distraggono" e iniziano a bruciare l’incenso (è una forma ebraica di adorare a Dio) al serpente, Dio lo manda a distruggere. Perché? Perché ciò che non piace a Dio è l’idolatria, non le immagini.







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