Spesso, in internet o per strada o tra amici, chi fa apologetica in difesa della nostra fede cattolica, si imbatte a discutere con protestanti di varie sette e risma. Per confutare i loro errori ho scritto questo umile articolo.
Il Primato di Pietro
Gv 1,42: Gesù,
fissando lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio di
Giovanni; sarai chiamato Cefa - che significa Pietro".
Nella Bibbia quando si cambia il nome a qualcuno, si sta
annunciando un ruolo determinante di questa persona nella storia della
salvazione. Vuol dire prendere possesso di qualcuno, dare una direzione nuova
alla sua vita. In Genesi 17,5 Abram diventa Abramo; Genesi 32,29 Giacobbe
diventa Israele; Luca 1:28 Maria diventa Piena di Grazia.
Matteo 16,18-19: “E io
a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le
potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno
dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto
ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.
In Luca 22,31-32 Gesù conferisce a Pietro, nei confronti
degli altri apostoli, un compito di direzione nella fede. Il suo primato.
“Simone, Simone, ecco:
satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te,
perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi
fratelli”.
Per questo è importante pregare per Pietro e i successori,
perché Satana, sempre come un leone ruggente, va in giro cercando chi divorare.
Questo è quello che vuole Gesù!!
Sant'Ireneo di Lione (130-202) scrisse: “La Chiesa fondata e stabilita a Roma dai due gloriosi apostoli Pietro
e Paolo. Mostrando la tradizione ricevuta dagli apostoli e la fede (cf. Rm 1,8)
annunciata agli uomini che giunge fino a noi attraverso le successioni dei
vescovi… Infatti con questa Chiesa, in ragione della sua origine più
eccellente, deve necessariamente essere d'accordo ogni Chiesa, cioè i fedeli
che vengono da ogni parte — essa nella quale per tutti gli uomini è sempre
stata conservata la tradizione che viene dagli apostoli”.
Dunque, dopo aver fondato ed edificato la Chiesa, i beati
apostoli affidarono a Lino il servizio dell'episcopato; di quel Lino Paolo fa
menzione nelle lettere a Timoteo (cf. 2Tm 4, 21). A lui succede Anacleto. Dopo
di lui, al terzo posto a partire dagli apostoli, riceve in sorte l'episcopato
Clemente, il quale aveva visto gli apostoli stessi e si era incontrato con loro
ed aveva ancora nelle orecchie la predicazione e davanti agli occhi la loro
tradizione. E non era il solo, perché allora restavano ancora molti che erano
stati ammaestrati dagli apostoli. Dunque, sotto questo Clemente, essendo sorto
un contrasto non piccolo tra i fratelli di Corinto, la Chiesa di Roma inviò ai
Corinzi un'importantissima lettera per riconciliarli nella pace, rinnovare la
loro fede e annunciare la tradizione che aveva appena ricevuto dagli apostoli…
A questo Clemente succede Evaristo e, ad Evaristo,
Alessandro; poi, come sesto a partire dagli apostoli, fu stabilito Sisto; dopo
di lui Telesforo, che dette la sua testimonianza gloriosamente; poi Igino,
quindi Pio e dopo di lui Aniceto. Dopo che ad Aniceto fu succeduto Sotere, ora,
al dodicesimo posto a partire dagli apostoli, tiene la funzione dell'episcopato
Eleutero. Con quest'ordine e queste successioni è giunta fino a noi la
tradizione che nella Chiesa a partire dagli apostoli è la predicazione della
verità”.
Il Papa è l’essere umano più attaccato dal demonio perché è
il vicario di Cristo sulla terra.
Marco 14,37-38 Poi venne, li trovò addormentati e disse a
Pietro: “Simone, dormi? Non sei riuscito
a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo
spirito è pronto, ma la carne è debole”.
Un’altra questione fondamentale creata ad arte dai
protestanti è il gioco di parole “pietra-pietro-pietrino-pietrone”, giusto per
far confusione… In greco “Petros” significa “pietra piccola” e dopo Gesù parla
di “pietra” sulla quale edificherà la sua chiesa. Esiste una differenza tra
pietra piccola e pietra grande perché si sta parlando in greco e non si può
mettere Pietro a Petra perché è un uomo, per questo lo chiama Pietro, però
risulta che sono la stessa cosa perché Gesù parlava l’aramaico e in aramaico
non esiste differenza tra una pietra grande e una pietra piccola.
Tradizione e
Dottrina
Il criterio di autorità per capire la Bibbia non è Biblico,
ma Apostolico. La Bibbia non è scesa dal cielo!!! Amico protestante te lo
spiego io; Gesù insegna la dottrina, manda i suoi apostoli e discepoli a
predicare oralmente il Vangelo, deposita la fede e fonda la sua Chiesa. Dopo
queste dottrine e tradizioni vengono scritte per mantenere viva la santità del
popolo di Dio, l’unità della Chiesa e per aiutare l’evangelizzazione.
Per questo nel vangelo di Luca 10,16 c’è scritto: “Chi ascolta voi ascolta me”.
Per questo Gesù edifica la Sua Chiesa nello Spirito Santo
sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti. Ef 2,20
Per questo nella prima lettera a Timòteo 4,1-3 c’è scritto: “Lo Spirito dice apertamente che negli
ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti
ingannatori e a dottrine diaboliche, a causa dell'ipocrisia di impostori, già
bollati a fuoco nella loro coscienza”.
Sempre nella prima lettera a Timòteo 3,15: “Ma se dovessi tardare, voglio che tu
sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente,
colonna e sostegno della verità”, perché la Chiesa è la pienezza di Cristo
(Ef. 1-22,23): “Tutto infatti egli ha
messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di
tutte le cose”, perché la Chiesa è sapienza di Cristo (Ef 3,10).
La tradizione Apostolica viene da Dio.
2 Ts 2,15: “Perciò,
fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni* che avete appreso sia dalla
nostra parola sia dalla nostra lettera”.
Paradosis = Tradizioni
1 Ts 2,13: “Proprio
per questo anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la
parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l'avete accolta non come parola
di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti”.
Ovviamente la frase di Gesù in Matteo 15,3: Ed egli rispose loro: “E voi, perché
trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione?”, presa
fuori dal contesto serve solo da pretesto per attaccare non solo la Santa
Chiesa Cattolica, ma lo stesso Gesù Cristo.
Gv. 17,20-22: “Non
prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la
loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io
in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E
la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa
come noi siamo una sola cosa.”
I Sacramenti
I sette sacramenti istituiti da Gesù sono espressione
dell’amore di Dio che vuole stare in comunione con noi. Per questo Dio, dalla
nascita fino alla morte, ci accompagna nel viaggio della nostra vita con questi
mezzi di grazia. È un segno che proclama tangibilmente la grazia di Dio
contenuta nei Vangeli.
Molti protestanti pensano che i sacramenti siano riti senza
senso, che servano solo a meccanizzare l’opera dello spirito santo. Pensano che
siamo mezzi per controllare lo spirito santo, quando i sette sacramenti sono
mezzi per far fluire lo spirito santo in modo da poter ricevere i benefici stessi
dei sacramenti. Sono la fonte principale di santificazione. La grazia divina è
un favore immeritato che riceviamo da Dio che ci salva e si manifesta
attraverso i sacramenti in forma visibile trasmettendo la grazia divina
invisibile.
I sacramenti sono:
battesimo;
riconciliazione o confessione;
eucaristia o comunione;
confermazione o cresima;
unzione degli infermi;
ordine sacro;
matrimonio
Gli elementi dei sacramenti sono 4: la materia, la forma, il
ministro e il soggetto. Il primo effetto è la grazia santificante che ti salva
e ti riconcilia con Dio, e il secondo è la grazia sacramentale. Nel caso del
battesimo, ordine sacro e matrimonio s’imprime un carattere per questo non si
possono ripetere.
I Sette Sacramenti
nella Bibbia
Il Battesimo
Vedi Matteo 28,19; Marco 16,16; Giovanni 3,5; Atti 2,38;
Atti 16,15e33; Atti 18,18; Atti 22,16; Romani 5,3-4; 1 Corinti 1,16; 1 Corinti
6,11; Colossesi 2,11-13; Tito 3,5; 1 Pietro 3,21
Riconciliazione o confessione
Esodo 22,20: “Non
molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in
terra d'Egitto.”
Levitico 19,20-22: “Se
un uomo ha rapporti con donna schiava, ma promessa ad altro uomo benché non sia
ancora stata riscattata o affrancata, dovrà pagare un risarcimento; i colpevoli
però non saranno messi a morte, perché lei non era affrancata. L'uomo condurrà
al Signore, all'ingresso della tenda del convegno, in sacrificio di
riparazione, un ariete; con questo ariete di riparazione il sacerdote compirà
per lui il rito espiatorio davanti al Signore, per il peccato da lui commesso;
e il peccato commesso gli sarà perdonato.”
Numeri 14,19-23: “Perdona,
ti prego, la colpa di questo popolo, secondo la grandezza del tuo amore, così
come hai perdonato a questo popolo dall'Egitto fin qui". Il Signore disse:
"Io perdono come tu hai chiesto; ma, come è vero che io vivo, e che la
gloria del Signore riempirà tutta la terra, tutti gli uomini che hanno visto la
mia gloria e i segni compiuti da me in Egitto e nel deserto e tuttavia mi hanno
messo alla prova già dieci volte e non hanno dato ascolto alla mia voce, certo
non vedranno la terra che ho giurato di dare ai loro padri, e tutti quelli che
mi hanno trattato senza rispetto non la vedranno”.
Numeri 17,11-13: Mosè
disse ad Aronne: "Prendi l'incensiere, mettici il fuoco preso dall'altare,
ponici sopra l'incenso; portalo presto in mezzo alla comunità e compi il rito
espiatorio per loro; poiché l'ira del Signore è divampata, il flagello è già
cominciato". Aronne prese quel che Mosè aveva detto, corse in mezzo
all'assemblea; ecco il flagello era già cominciato in mezzo al popolo. Mise
l'incenso nel braciere e compì il rito espiatorio per il popolo. Si fermò tra i
morti e i vivi e il flagello si arrestò”.
Matteo 16,19: “A te
darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà
legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei
cieli.”
Matteo 18,18: “In
verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in
cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in
cielo.”
Luca 15,18-19: “Mi
alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e
davanti a te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come
uno dei tuoi salariati.”
Giovanni 20,22-23: Detto questo, soffiò e disse loro:
"Ricevete lo Spirito Santo. A coloro cui perdonerete i peccati, saranno
perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati".
Atti 19,18: “Molti di
quelli che avevano abbracciato la fede venivano a confessare in pubblico le
loro pratiche magiche.”
1 Corinzi 5,3-5: “Ebbene,
io, assente col corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato, come se
fossi presente, colui che ha compiuto tale azione. Nel nome del Signore nostro
Gesù, essendo radunati voi e il mio spirito insieme alla potenza del Signore
nostro Gesù, questo individuo venga consegnato a satana a rovina della carne,
affinché il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore.”
2 Corinzi 2,6-11…
2 Corinzi 5,18-20: “Tutto
questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha
affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti a
riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e
affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque,
siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo
in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.”
Giacomo 5,16: “Confessate
perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per
essere guariti. Molto potente è la preghiera del giusto.”
1 Giovanni 1,8-9: “Se
diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in
noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto tanto da
perdonarci i nostri peccati e purificarci da ogni iniquità.”
Eucarestia o
Comunione:
Vedi Matteo 26,26-28; Marco 14,22-24; Luca 22,19-20;
Giovanni 6,47-66; 1 Corinzi 10,16; 1 Corinzi 11,23-30
Confermazione o Cresima
Sapienza 9,17: “Chi
avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapienza e
dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?”
Atti degli Apostoli 8,14-19: “Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva
accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e
pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora
disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del
Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito
Santo.
Simone, vedendo che lo Spirito veniva conferito con l'imposizione delle mani degli apostoli, offrì loro del denaro dicendo: "Date anche a me questo potere perché a chiunque io imponga le mani, egli riceva lo Spirito Santo".
Simone, vedendo che lo Spirito veniva conferito con l'imposizione delle mani degli apostoli, offrì loro del denaro dicendo: "Date anche a me questo potere perché a chiunque io imponga le mani, egli riceva lo Spirito Santo".
Atti degli Apostoli 13,3: “Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li
congedarono”.
Atti degli Apostoli 19,1-6: “Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le regioni
dell'altopiano, scese a Efeso. Qui trovò alcuni discepoli e disse loro:
"Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?". Gli
risposero: "Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito
Santo". Ed egli disse: "Quale battesimo avete ricevuto?".
"Il battesimo di Giovanni", risposero. Disse allora Paolo: "Giovanni
battezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui
che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù". Udito questo, si fecero
battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le
mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a
profetare.”
2 Corinzi 1,21-22: “È
Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito
l'unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito
Santo nei nostri cuori.”
Efesini 1,13: “In lui
anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra
salvezza e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito
Santo che era stato promesso.”
Ebrei 6,1-2: “Perciò,
lasciando da parte l'insegnamento iniziale su Cristo, passiamo a ciò che è più
completo, senza gettare di nuovo le fondamenta della rinunzia alle opere morte
e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani,
della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.”
Unzione degli infermi
Marco 6,5: “E lì non
poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li
guarì.”
Marco 6,12-13: “Ed
essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni,
ungevano con olio molti infermi e li guarivano.”
Luca 13,13: “Impose le
mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.”
Atti 9,17-18: “Allora
Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: "Saulo,
fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla
strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito
Santo". E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la
vista. Si alzò e venne battezzato.”
1 Corinzi 12,9: “a
uno, nello stesso spirito, la fede; a un altro, nell’unico spirito, il dono
delle guarigioni.”
Giacomo 5,14-15: “Chi
è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo
averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede
salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno
perdonati.”
Ordine sacro
Matteo 18,18: “In
verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in
cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in
cielo.”
Luca 10,16: “Chi
ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me
disprezza colui che mi ha mandato.”
Luca 22,19: “Poi,
preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Questo è il mio
corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me”.
Luca 24,47: “e nel suo
nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei
peccati, cominciando da Gerusalemme.”
Giovanni 12,20: “Tra
quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni
Greci.”
Giovanni 15,5: “Io
sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto,
perché senza di me non potete far nulla.”
Atti 6,6: “Li
presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le
mani.”
Atti 15,2-6: “Poiché
Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu
stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme
dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Essi dunque, provveduti del
necessario dalla Chiesa, attraversarono la Fenicia e la Samaria, raccontando la
conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. Giunti
poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani
e riferirono quali grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro. Ma si
alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti,
affermando: è necessario circonciderli e ordinar loro di osservare la legge di
Mosè. Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo
problema.”
Atti 20,28: “Vegliate
su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha
costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è
acquistata con il sangue del proprio figlio.”
1 Timoteo 4,14: “Non
trascurare il dono spirituale che è in te e che ti è stato conferito, per
indicazioni di profeti, con l'imposizione delle mani da parte del collegio dei
presbiteri”.
1 Timoteo 5,17: “I
presbiteri che esercitano bene la presidenza siano trattati con doppio onore,
soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento”.
2 Timoteo 1,6: “Per
questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante
l'imposizione delle mie mani”.
….
Matrimonio
Genesi 1,26-31;
Genesi 2,18-25;
Matteo 5,31-32: “Fu pure
detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio; ma io vi dico:
chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone
all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.”
Matteo 19,1-9;
Marco 10,2-12:
Luca 16,18;
Romani 7,2-3: “La
donna sposata, infatti, per legge è legata al marito finché egli vive; ma se il
marito muore, è libera dalla legge che la lega al marito. Ella sarà dunque
considerata adultera se passa a un altro uomo mentre il marito vive; ma se il
marito muore, ella è libera dalla legge, tanto che non è più adultera se passa
a un altro uomo.”
1 Corinzi 7,1-24;
…….
La Presenza Reale di Gesù Cristo nell’Eucaristia
Molti fratelli protestanti, e non solo, purtroppo, pensano
che la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, sia solo un simbolo…
Prima lettera ai Corinzi 11, 23-32: “Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho
trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane
e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per
voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese
anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue;
fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti
che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte
del Signore finché egli venga. Perciò chiunque mangia il pane o beve al calice
del Signor in modo indegno, sarà colpevole verso il corpo e del sangue del
Signore. Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva
di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del
Signore, mangia e beve la propria condanna. E' per questo che tra voi ci sono
molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. Se però ci esaminassimo
attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati; quando poi siamo giudicati
dal Signore, siamo da lui ammoniti per non essere condannati insieme con il
mondo”.
Per non parlare poi, del capitolo 6 del Vangelo di Giovanni,
dove più di 40 versetti (23-68) sono dedicati alla presenza reale di Nostro
Signor Gesù Cristo nell’eucaristia.
Alcuni Esempi;
Gv 40, 51: “Io sono il
pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il
pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.
Gv 53-58: Gesù disse
loro: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio
dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia
carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo
giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi
mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il
Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui
che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non come quello
che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.
Lc 24,30-35: “Quando
fu a tavola con loro, prese il pane recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede
loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla
loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva forse in noi il nostro
cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le
Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove
trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano:
«Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Ed essi narravano ciò che
era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane”.
La Santa Comunione fu uno dei primi atti praticati dalla
prima comunità cristiana.
Atti degli Apostoli 2,42: “Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione,
nello spezzare il pane e nelle preghiere”.
Nella eucaristia Gesù viene a noi veramente in corpo,
sangue, anima e divinità in forma eucaristica.
Nel vangelo di Matteo 16,11 Gesù
domanda: “Come mai non capite che non vi
parlavo di pane? Guardatevi invece dal lievito dei farisei e dei sadducei”.
Il Battesimo
Molti protestanti, specialmente gli Evangelici Battisti, pensano
che il battesimo dei bambini sia un’imposizione voluta dalla Chiesa Cattolica; infatti
si battezzano in età adulta. Su questo punto coincidono con gli atei e gli
gnostici.
Il Papa Benedetto XVI nel 2009 in occasione della festa del
“Battesimo del Signore” disse delle cose straordinarie: “Da quando il Figlio unigenito del Padre si è fatto battezzare, il
cielo è realmente aperto e continua ad aprirsi, e possiamo affidare ogni nuova
vita che sboccia alle mani di Colui che è più potente dei poteri oscuri del
male. Questo in effetti comporta il Battesimo: restituiamo a Dio quello che da
Lui è venuto. Il bambino non è proprietà dei genitori, ma è affidato dal
Creatore alla loro responsabilità, liberamente e in modo sempre nuovo, affinché
essi lo aiutino ad essere un libero figlio di Dio. Solo se i genitori maturano
tale consapevolezza riescono a trovare il giusto equilibrio tra la pretesa di
poter disporre dei propri figli come se fossero un privato possesso plasmandoli
in base alle proprie idee e desideri, e l’atteggiamento libertario che si
esprime nel lasciarli crescere in piena autonomia soddisfacendo ogni loro
desiderio e aspirazione, ritenendo ciò un modo giusto di coltivare la loro
personalità. Se, con questo sacramento, il neo-battezzato diventa figlio
adottivo di Dio, oggetto del suo amore infinito che lo tutela e difende dalle
forze oscure del maligno, occorre insegnargli a riconoscere Dio come suo Padre
ed a sapersi rapportare a Lui con atteggiamento di figlio. E pertanto, quando,
secondo la tradizione cristiana come oggi facciamo, si battezzano i bambini
introducendoli nella luce di Dio e dei suoi insegnamenti, non si fa loro
violenza, ma si dona loro la ricchezza della vita divina in cui si radica la
vera libertà che è propria dei figli di Dio; una libertà che dovrà essere
educata e formata con il maturare degli anni, perché diventi capace di responsabili
scelte personali”.
Mediante il Battesimo siamo liberati dal peccato e
rigenerati come figli di Dio, però resta una inclinazione al peccato la concupiscenza.
“Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito
mia madre”. Salmo 51 –7
Da dove può venire questo peccato? La risposta Biblica la
troviamo nella lettera di San Paolo ai Romani 5,12-19:
“Quindi, come a causa
di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, e
così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno
peccato.... Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati
costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno
costituiti giusti”.
Al principio, il cristianesimo, era predicato agli ebrei e
dopo ai gentili. Le predicazioni erano rivolte agli adulti, ovviamente, pero
quando queste persone decidevano di ricevere la fede di Cristo, venivano, e si
battezzavano con tutta la (Casa) famiglia. Questo vuol dire cha anche i bambini
ricevevano il battesimo per essere liberati dal peccato e rigenerati come figli
di Dio.
Da questo momento essendo bambini si convertivano in
discepoli, con l’obbligazione dei loro genitori di istruirli nella fede. La
Chiesa per 2000 anni ha battezzato ai figli dei cristiani.
Mat 19:14 Gesù però disse:”Lasciateli,
non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene
il regno dei cieli”.
Se Gesù vuole che i bambini stiano con lui, qual è la
miglior forma per stare pienamente uniti con lui? Il Battesimo.
“Infatti noi tutti
siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo”. 1Cor.
12:13
È necessario il Battesimo per entrare nel regno dei cieli?
Rispose Gesù “In
verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e spirito, non può entrare nel
regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo
Spirito è Spirito”. (Gv 3,5-6)
La promessa è per i “vostri figli”?
E Pietro disse: “Convertitevi
e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono
dei vostri peccati e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è
la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne
chiamerà il Signore Dio nostro”. (At 2,38-39)
Se la promessa dello Spirito Santo è anche “per i vostri
figli”, perché privarli di questo gran dono attraverso il Battesimo?
Basta la fede del padre per battezzare?
Risposero: “Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la
tua famiglia». E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli
della sua casa. Egli li prese con sé, a quell'ora della notte, ne lavò le
piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi”. (At 16,31-32)
Quale padre tra voi,
se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se
gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi,
sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo
darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!». (Lc 11,11-13)
Mat 28,19: “Andate
dunque e fate discepoli tutti i popoli*, battezzandoli nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo”.
Popoli = Etnie, nazioni. Anche i “bambini” sono popolo, con
le loro fantasie, peculiarità… hanno bisogno di ricevere, conoscere a Cristo.
La Santissima Trinità
In principio era il Verbo, e il verbo era presso Dio, e il
Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio.
Col 15-18: [15]Egli è
immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; [16]poiché per
mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla
terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e
Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
[17]Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. [18]Egli è anche
il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro
che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose.
I testimoni di Geova cambiano la dottrina come il vento. La
vera dottrina non è un codice di condotta, non è una filosofia, non è una
maniera per interpretare la Bibbia etc. La vera dottrina, la verità è una
persona; Dio fatto Uomo.
2Gv 9-11: [9]Chi va
oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si
attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. [10]Se qualcuno viene a
voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo;
[11]poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse.
2 Cor 13,5: Esaminate
voi stessi se siete nella fede, mettetevi alla prova. Non riconoscete forse che
Gesù Cristo abita in voi? A meno che la prova non sia contro di voi!
Gesù Cristo vive con noi, sta con noi…non in unione ma in
pienezza….
Gesù Cristo è figlio di Dio, è inferiore al padre ed è
l’arcangelo Michele in cielo?
I testimoni di Geova pensano che Gesù Cristo sia l’arcangelo
Michele. Questa tesi non ha fondamenti Biblici.
Dn 10,13: Ma il
principe del regno di Persia mi si è opposto per ventun giorni: però Michele,
uno dei primi prìncipi, mi è venuto in aiuto e io l'ho lasciato là presso il
principe del re di Persia.
Gesù Cristo è unico. L’arcangelo Gabriele è uno dei tanti…
Ap 1,18: Io sono
l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene,
l'Onnipotente!
Ap 22, 12-16: Ecco,
io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo
le sue opere. Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la
fine. Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della
vita e potranno entrare per le porte nella città. Fuori i cani, i fattucchieri,
gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna! Io,
Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo
alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del
mattino".
Chi parla? Gesù!
Il capitolo 1 Ap 13-18 parla della visione del figlio
dell’uomo; Chi è? Gesù!
Ap 1,17: Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma
egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e
l'Ultimo [18]e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi
del potere sopra la morte e sopra gli inferi.
Chi è? Gesù!
1 Tm 16-17: Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia,
perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua
magnanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita
eterna. Al Re dei secoli incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria
nei secoli dei secoli. Amen.
Inferiore a Dio?
Fil 2,5-8: Abbiate in
voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di
natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma
spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e
alla morte di croce.
Col 2,8-9: Badate che
nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla
tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo. E' in
Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità.
Gesù e i suoi “Fratelli”
Molti protestanti e testimoni di Geova
pensano che la Santissima Maria non fosse immacolata e vergine e che avesse
altri figli. Queste tesi nascono da pregiudizi anticattolici e oserei dire
anticristiani e antibibblici.
Matteo 12,46-50: Mentre egli parlava ancora alla folla, sua
madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono
parlarti». Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e
chi sono i miei fratelli?». Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse:
«Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del
Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».
Secondo il costume ebraico si
chiamano “fratelli” tutti i parenti. Né in ebraico né in aramaico esiste una
parola che esprima concretamente i gradi di parentela.
Un esempio lo possiamo trovare in
Genesi 12,5: “Abram prese la moglie Sarai
e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran
e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso il paese
di Canaan”. In Genesi 13,8 Abram disse a Lot: “Non vi sia discordia tra me e
te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli”.
Luca 2,22-23: “Quando furono compiuti i giorni della loro
purificazione rituale, secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a
Gerusalemme per presentarlo al Signore - come è scritto nella Legge del
Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore.”
In questo caso “primogenito” non
è un termine cronologico ma liturgico. Il primo figlio non in relazione con il
secondo. Secondo la legge non si poteva aspettare un secondo figlio per
presentare il primo. Vedi Levitico 12.
In Giovanni 25,26-27: “Gesù allora, vedendo la madre e accanto a
lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo
figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quell’ora il
discepolo lo accolse con sé.”
Erano ebrei. Secondo la legge se
Gesù avesse avuto altri fratelli carnali, avrebbero dovuto farsi carico della
madre.
«Donna, ecco il tuo figlio!». Nella persona del discepolo
prediletto confidava anche tutto il cristianesimo alla Beata Vergine Maria.
A partire da questo momento,
Cristo proclama la maternità spirituale di Maria su gli uomini, lo stesso che
nella persona di Giovanni proclamava l’affiliazione spirituale di questi con
rispetto a Maria.
Marco 6,3: “Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di
Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da
noi?”
Secondo Geronimo (contra
Helvidium, 14), in questo versetto si chiamano “fratelli” i figli di sua zia
Maria Cleofa moglie di Alfeo e madre dei cugini di Gesù Giacomo (l'apostolo
figlio di Alfeo), Giuseppe, Simone (l'apostolo Simone lo Zelota) e Giuda
(l'apostolo Giuda Taddeo).
Secondo Sant’Agostino (de
consensu evangelistarum, 1,17) non c’era nulla di strano che chi aveva a
Giuseppe come padre del Signore chiamasse “fratelli” di questo a tutti i
parenti di Giuseppe e Maria.
“Non è costui il carpentiere, figlio di Maria, fratello di Giacomo, di
Ioses, di Giuda e di Simone? Non stanno qui con noi anche le sue sorelle? E si
scandalizzavano di lui.” (Marco 6,3 Traduzione sbagliata protestante –
Bibbia Reina-Valera)
3ουκ ουτος εστιν ο τεκτων ο υιος
μαριας αδελφος δε ιακωβου και ιωση και ιουδα και σιμωνος και ουκ εισιν αι
αδελφαι αυτου ωδε προς ημας και εσκανδαλιζοντο εν αυτω (Marco 6,3, 1550
Stephanus Textus Receptus).
La Bibbia Reina-Valera omette ο
cioè l’articolo definito “il” (che vuol dire questo).
“Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di
Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da
noi?». E si scandalizzavano di lui.” (Marco 6,3, Bibbia C.E.I. 1974 –
Traduzione corretta).
Al dire il vero anche la
traduzione cattolica non è proprio corretta perché omette la preposizione “KAY”
che significa “e” tra i nomi dei “fratelli di Gesù”.
3ουκ ουτος εστιν ο τεκτων ο υιος
μαριας αδελφος (adelphos) δε ιακωβου και ιωση και ιουδα και σιμωνος και ουκ
εισιν αι αδελφαι αυτου ωδε προς ημας και εσκανδαλιζοντο εν αυτω (Marcos 6,3,
1550 Stephanus Textus Receptus).
“Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria e fratello di Giacomo
e Ioses, e Giuda e Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si
scandalizzavano di lui. (Marco 6,3)
Quando una persona cerca nella
Bibbia il termine “figlio di” o “figlia di” nel 99% dei casi si riferisce al
“figlio di (padre)”, per esempio, Simone, figlio di Giona, Santiago, figlio di
Alfeo, Gesù, figlio di Giuseppe.
Nell’A.T. queste situazioni sono
moltiplicate per mille. E le poche volte che si nomina figlio di
"madre" vogliono dire che questa madre è vedova e vive ad esempio
(come quando Gesù risorge il figlio della vedova in Luca capitolo 7) o
qualsiasi altra spiegazione in particolare, che lo scrittore Biblico spiega in
maniera esplicita. Solitamente quando si nomina figlio del “Padre”, è perché il
padre effettivamente è vivo o nel caso in cui entrambi i genitori sono morti.
L'evangelista Marco non dice che
Maria, all'inizio della vita pubblica era la vedova di Giuseppe, in realtà
nessun evangelista lo dice. Al contrario, altri chiamato Gesù come il figlio di
Giuseppe. Questo vuol dire che è probabile che Giuseppe (non lo dico con
assoluta certezza) fosse vivo al tempo della predicazione di Gesù.
Gv 6,42: E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui
conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».
Tornando al discorso dei
“fratelli”, “il” figlio di Maria è singolare. Se ci fossero stati altri
fratelli, l’evangelista poteva omettere “il” e lasciarlo come "figlio di
Maria" o poteva dire “uno dei figli di Maria”.
Non è costui il carpentiere, il
figlio di Maria e fratello di Giacomo, Ioses, Giuda e Simone? E le sue sorelle
non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui.
Non c'è nessun articolo definito
“il” prima di “fratello di... “come c’è una prima di “figlio”. Questo dimostra
che il rapporto tra Gesù e Maria è più preciso del rapporto tra Gesù e i suoi
“fratelli”.
La Vergine Maria
Tutti i cristiani accettano Maria come madre di Gesù;
però mentre i cattolici parlano di lei come “la Vergine Maria”, le
altre religioni cristiane e le sette non vogliono riconoscere la sua
verginità.
Nel vangelo di Giovanni 2, 4 e 19,26 Gesù chiama “donna”
a sua madre. Questo per i protestanti è visto come un gesto
dispregiativo nei confronti di Maria. Niente di più sbagliato. Gesù la
chiama “donna” attribuendole il titolo che viene dal Genesi 3,15.
Secondo l’interpretazione messianica la vittoria contro il male non
nascerà dalla discendenza della donna in generale, ma da uno dei figli
della “donna”.
Concezione Verginale di Maria
Mt.
1,18: Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa
sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta
per opera dello Spirito Santo.
Lc. 1, 30-35:
L'angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso
Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai
Gesù …..Allora Maria disse all'angelo: Come avverrà questo, poiché non
conosco uomo?. Le rispose l'angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e
colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio”.
Gv 1,13: “…i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati”.
Nel Vangelo di Luca 1,26-27 c'è scritto: Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
San
Luca usa due volte la parola “vergine”. Perché non dice “una giovane” o
“una ragazza” o “donna”? Perché San Luca si riferiva alle parole del
profeta Isaia 7,14. Dio sarà concepito da una vergine: “Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele”.
Per
secoli, Dio aveva sopportato l’infedeltà del suo popolo in mille
maniere e aveva perdonato i loro peccati. Il Dio salvatore, arrivando,
doveva essere concepito da un popolo vergine, che avrebbe deposto le
proprie ambizioni future nelle mani di Dio. Dio doveva essere accolto
con un cuore vergine, nuovo e non usurato dalle esperienze di altri
amori.
Come avverrà questo, poiché non conosco
uomo? Le rispose l'angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e colui
che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio”.
L'angelo
precisa che il bambino nascerà da Maria senza l'intervento di Giuseppe.
Quello che va a nascere da Maria nel tempo è lo stesso che già esiste
in Dio, nato da Dio, il Figlio del Padre (Gv1,1). E il concepimento di
Gesù nel grembo di Maria non è un'altra cosa che la venuta di Dio nel
nostro mondo.
Maria Regina dell’Universo
Esiste una base biblica per affermare che Maria è la Regina dell’universo?
I
protestanti si scandalizzano quando sentono che noi cattolici facciamo
riferimento a Maria come "Regina dell'universo". Per tentare di
giustificare la loro opposizione citano riferimenti biblici in relazione
al culto proibito da Dio alla “Regina del cielo”:
Geremia 7,18:
I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne
impastano la farina per preparare focacce alla Regina del cielo; poi si
compiono libazioni ad altri dei per offendermi.
Secondo
i protestanti, questo passaggio della Bibbia segna un punto a loro
favore: Dio è contro a chi considera Maria come la “Regina
dell'universo”. Se prendiamo un po' più di tempo e analizziamo la parola
di Dio con attenzione e senza pregiudizi anti-cattolici, si può notare
che la condanna verso tale culto è rivolta alla Dee pagane: Astarte,
Ishtar, Afrodite, tra le altre denominazioni. D'altro canto, queste
“Dee” erano adorate - come sappiamo e insegna la Chiesa Cattolica,
l’adorazione si deve solo a Dio, e quindi era ovvio per il Signore
vietarla. Inoltre, il culto che rendiamo a Maria, madre del Signore e
regina dell'universo, è di venerazione, che è solo un rispetto e amore
speciale, ma non un’adorazione, come erroneamente sostengono alcuni mal
informati fratelli protestanti.
Noi cattolici
consideriamo Maria come “regina dell’universo” non per togliere onore e
gloria al nostro Signore Gesù “Re dell'universo”, ma semplicemente
perché Gesù è il re, è ciò che dà esattamente a Maria il titolo di
Regina, poiché è sua madre. Sappiamo che tutte le regine sono soggette
al re e il fatto di essere regine non tolgono nessun potere o dominio al
re. Il titolo di Maria è un titolo che la onora per essere la madre del
re Gesù.
Qualche protestante penserà che
quest’affermazione sia un’invenzione o un capriccio, che è solo un
argomento senza valore, senza supporto biblico. Solo per loro e per i
miei fratelli cattolici citerò alcuni riferimenti biblici per
giustificare il titolo di Regina della Madre di Gesù.
Quando
l'angelo Gabriele annuncia a Maria che sarà lei a concepire Gesù, a sua
volta le fa sapere che Lui riceverà il trono di Davide, suo padre, e
che regnerà su Giacobbe per i secoli senza fine.
Luca 1,30-33: L'angelo
le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà
grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il
trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e
il suo regno non avrà fine».
Se Dio Padre ha
dato a Gesù il trono di Davide – cui anche l'angelo chiama suo padre - è
ovvio che questo Regno manterrà le norme consuetudinarie, manterrà la
sua struttura, per questo l'angelo lo chiama “il trono di Davide”, non
dice semplicemente che lo farà Re, ma rende chiaro che il Regno sarà “il
trono di Davide”. Ricorda inoltre, che il Signore stesso aveva promesso
a David che il suo regno sarebbe rimasto per sempre, che il suo trono
sarebbe rimasto fermo eternamente.
2 Samuele 7,16: La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre».
Ora,
se siamo d'accordo che il Regno di Davide sarà eterno – per la promessa
di Dio stesso - e che Gesù sia ora il Re di questo regno di Davide, è
lui che ha ricevuto il trono, vediamo che nel Regno di Davide, la madre
del re, è venuta per essere la regina, per questo quando la Bibbia parla
dell’inizio del Regno dei re di Giuda – della dinastia di Davide -
automaticamente si menziona il nome di sua madre, poiché erano regine e
non mogli. In altre parole, il Regno di Davide aveva per regina la madre
del re:
1 Re 14,21: Roboamo,
figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni quando divenne
re; regnò diciassette anni in Gerusalemme, città scelta dal Signore fra
tutte le tribù di Israele per collocarvi il suo nome. Sua madre,
ammonita, si chiamava Naama.
1 Re 15,1-2:
Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo, figlio di Nebàt, divenne re su
Giuda Abiam. Egli regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava
Maaca, figlia di Assalonne.
2 Re 8,26; 2 Cronache 22,2:Quando
divenne re, Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme.
Sua madre si chiamava Atalia, figlia di Omri re di Israele.
2 Re 12,1; 2 Cronache 24:1: Quando Ioas divenne re aveva sette anni; regnò quarant'anni in Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibia.
2 Re 15,1‐2
Nell'anno ventisette di Geroboamo re di Israele, divenne re Azaria
figlio di Amazia, re di Giuda. Quando divenne re aveva sedici anni;
regnò in Gerusalemme cinquantadue anni. Sua madre era di Gerusalemme e
si chiamava Iecolia.
2 Rey 15,32‐33; 2 Cronache 27,1:
Quando Iotam divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in
Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa figlia di Zadòk.
2 Cronache 13, 1-2: Nell'anno
diciottesimo del re Geroboamo divenne re di Giuda Abia. Regnò tre anni
in Gerusalemme; sua madre, di Gàbaa, si chiamava Maaca, figlia di Urièl.
Ci fu guerra fra Abia e Geroboamo.
2 Cronache 20,21:
Giòsafat regnò su Giuda. Aveva trentacinque anni quando divenne re;
regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba
figlia di Silchi.
2 Cronache 25,1:
Quando divenne re, Amazia aveva venticinque anni; regnò ventinove anni
in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Ioaddan.
2 Croniche 26,3:
Ozia aveva sedici anni quando divenne re; regnò cinquantadue anni in
Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Iecolia.
2 Croniche 29,1: Ezechia divenne re a venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abia, figlia di Zaccaria.
Forse
qualche protestante dirà che nei riferimenti biblici non discutono in
particolare che le madri dei re sono regine, tuttavia, vale la pena
ricordare che quando Betsabea, madre di Salomone - che tra l'altro, era
re sul trono di Davide -, entro a parlare con lui, immediatamente
Salomone s’inchino davanti a sua madre in segno di venerazione e anche
dopo seduto sul suo trono, fece collocare un altro trono alla sua
destra, per fare sedere sua madre su questo trono. Non si chiedono: chi
siede su un trono? La risposta è ovvia: solo un re o una regina, per
questo è un trono, altrimenti sarebbero semplicemente delle sedie,
niente di più. E se il re fece sedere sua madre in un trono, è perché
sua madre è una regina.
1 Re 2,19-20:
Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di Adonia.
Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò davanti a lei, quindi
sedette sul trono, facendo collocare un trono per la madre del re.
Questa gli sedette alla destra e disse: «Ho una piccola grazia da
chiederti; non me la negare». Il re le rispose: «Chiedi, madre mia, non
ti respingerò»
2 Croniche 15,16; 1 Re 15,13:
Anche sua madre Maaca egli privò della dignità di regina madre, perché
essa aveva eretto un obbrobrio in onore di Asera; Asa abbattè
l'obbrobrio e lo bruciò nella valle del torrente Cedron.
Come
possiamo notare, è chiaramente dimostrato che nel Regno di Davide - che
ha il Signore Gesù come re - la madre del re aveva il titolo di regina.
Così e non avendo nulla che dica il contrario rispetto a questa
prerogativa che la madre del re ha, è naturale per noi cattolici
considerare Maria, madre del Signore, come regina dell'universo, poiché Gesù è il re dell'universo.
Romani 5,17:
Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di
quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della
grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del
solo Gesù Cristo.
2 Timoteo 2,12: …se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, anch'egli ci rinnegherà;
Le Immagini e l’Idolatria
Esodo 20:4-5 “Non ti farai
idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è
quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti
prostrerai davanti a loro e non li servirai”.
Senza
il contesto della tradizione scritta, questo potrebbe essere applicato
ai santi, però la lettura della Bibbia va contestualizzata nella
tradizione e non come un testo isolato, ma nell’insieme.
Le
sentenze di Dio sono sempre guidate dalla sua saggezza e temperate
dalla sua misericordia. Dopo la rivelazione, la Chiesa, molto saggia,
sapiente della natura umana e ispirata dallo Spirito Santo, si serve
delle arti per sollevare le anime a Dio, come lo faceva la legge
attraverso la sontuosità del tabernacolo, del tempio e la solennità
delle sacre funzioni.
L’Esodo 32,1-8 ci
racconta come gli ebrei fecero un vitello d'oro per adorarlo. Con
questo, si sta dando un esempio molto chiaro di ciò che è il peccato
condannato da Dio: l'idolatria. Non stavano facendo un peccato
abominevole per adorare a una statua, ma per l'idolatria, per adorare
esseri che non sono Dio.
Nell’Esodo 25,10-21 è
lo stesso Dio che ordina e descrive come deve essere costruita l’Arca
dell’Alleanza. Le due figure dei cherubini non sono lì per essere
adorati ma per dare adorazione a Dio. È chiaro che non è idolatria.
Deuteronomio 4:35 “Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu riconosca che l’Eterno è Dio, e che non ve n’è altri fuori di lui”.
Sempre nell’Antico Testamento, e lo scrivo per sfatare un mito, in Numeri 21:8 c’è scritto “Il Signore disse a Mosè: "Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta… Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l'asta…”
Nel Secondo Libro dei Re 18:4 “Egli
eliminò le alture e frantumò le stele, tagliò il palo sacro e fece a
pezzi il serpente di bronzo, che aveva fatto Mosè; difatti fino a quel
tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano Necustàn”.
Qui
la cosa è molto chiara. Quando gli Israeliani si "distraggono" e
iniziano a bruciare l’incenso (è una forma ebraica di adorare a Dio) al
serpente, Dio lo manda a distruggere. Perché? Perché ciò che non piace a
Dio è l’idolatria, non le immagini.
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