David nacque a Guadalajara (Jalisco, Messico). Era figlio di un operaio
cristiano esemplare. Studiò alla scuola della Società Cattolica e nel
1895 entrò nel seminario di Guadalajara. Fu preso da una crisi
spirituale e lasciò il seminario e lavorò per quasi tre anni in un
negozio di scarpe, divenne alcolizzato e litigioso. Lavorava come
insegnante di scuola quando fu incarcerato per aver picchiato qualcuno
che ballava con la sua ragazza. Questo gli fece cambiare vita, tornò in
seminario ed fu ordinato sacerdote nel 1909.
Fino al 1914 fu
professore di varie materie al seminario mentre dirigeva la cappellania
dell'ospedale San José dell'orfanotrofio della luce. Nel 1914 fu
nominato parroco della chiesa Amatitán durante la rivoluzione di
Carranza. Qui una truppa al comando del tenente Vera lo trattenne e lo
mandò al carcere di Escobedo da dove partirà poi presto. La sua carità
per i poveri e gli operai gli fece organizzare e aiutare la corporazione
dei calzolai, mestiere che esercitava insieme al padre. Difensore della
santità del matrimonio, aiutò una giovane donna perseguitata dal
colonnello Vera, il quale, già sposato, intendeva sposarla. Ciò portò a
padre Galván l'inimicizia del luogotenente che, alla fine, divenne il
suo carnefice.
Quando padre Galván lo scoprì, cercò un
compagno che lo aiutasse (padre Araiza) e andarono ad aiutare i caduti.
Lungo la strada, un gruppo di soldati li arrestò e li condussero davanti
al tenente Vera dove ordinò che fossero fucilati. Furono portati
all'ospedale civile dove sparò solo a padre Galván, perché sebbene fosse
stato rilasciato, l'ordine arrivò in ritardo. Le sue ultime parole
furono rivolte ai soldati incaricati di sparargli: "Oggi andiamo a
mangiare con Dio". Le sue spoglie sono conservate nella parrocchia di
Nostra Signora del Rosario di Guadalajara. È stato canonizzato dal SS
Giovanni Paolo II il 21 maggio 2000.
MARTIROLOGIO ROMANO. A
Guadalajara in Messico, san Davide Galván, sacerdote e martire, che,
durante la persecuzione messicana, avendo rivendicato la santità del
matrimonio, fucilato dai soldati senza processo, ottenne la corona di
gloria.
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