Salvatore Sacerdote nacque a Cappadocia in Abruzzo nel 1853 da famiglia
di discrete condizioni economiche, poté compiere gli studi, in parte
nelle scuole pubbliche e in parte privatamente. Nel 1870 entrò
nell'ordine dei Frati minori francescani e l'anno dopo emise la
professione religiosa.
Essendo stati soppressi gli ordini
religiosi dal governo italiano nel 1872, ottenne di essere inviato nella
missione francescana in Terra Santa, che estendeva la sua giurisdizione
in varie nazioni adiacenti la Palestina. Giunto in Terra Santa,
proseguì gli studi imparando tra l'altro le lingue turca e armena e
venne ordinato sacerdote a Gerusalemme nel 1878.
Due anni dopo
fu inviato a Marasc, uno dei luoghi più pericolosi della missione. Qui
si prodigò in ogni modo per lenire le sofferenze e alleviare le
condizioni miserevoli in cui versavano i cristiani i quali, per motivi
religiosi, erano discriminati e spesso era loro negato il lavoro. Per
questi, riuscì a impiantare e sviluppare una attività agricola che
garantiva il pane quotidiano.
Nel 1895 un ferimento a morte, a
Marasc, di un musulmano determinò una feroce rappresaglia verso la
popolazione cristiana, incolpata del crimine. All'ordine del suo
superiore di lasciare subito il villaggio con quante più persone avesse
potuto per il grave pericolo che incombeva, Salvatore rifiutò e preferì
non abbandonare i suoi fedeli. Un manipolo di soldati, irrotti nella sua
residenza, gli intimarono di rinunciare alla fede sotto pena di morte.
Al suo rifiuto lo ferirono a colpi di baionetta, lasciandolo per tre
giorni sanguinante. Al nuovo invito a rinunciare alla fede oppose un
netto diniego e venne finito a baionettate davanti a sette suoi
parrocchiani armeni: Baldji Oghlou Ohannes, Khodiani n Oghlou Kadir,
Kouradji Oghlou Tzeroum, Dimbalac Oghlou Wartavar, Geremia Oghlou
Boghos, David Oghlou David, Toros Oghlou David. Tutti questi, alle
medesime ingiunzioni risposero imitando il loro parroco e anch'essi
vennero trucidati con le baionette. I corpi dei martiri vennero cosparsi
di petrolio e bruciati. S. c i suoi compagni di martirio sono stati
beatificati da Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1982.
MARTIROLOGIO ROMANO. Presso il fiume Zihun nei pressi della città di Maras in Cilicia, nel territorio dell’odierna Turchia, beati Salvatore Lilli, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, Giovanni figlio di Balzi e altri sei compagni di origine armena61, martiri, che, dopo avere ricevuto dai soldati ottomani l’ordine di rinnegare Cristo ed essersi rifiutati di tradire la loro fede, raggiunsero il regno eterno trapassati dalle lance.
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