Detto
a Catania il 13 settembre 1959, a conclusione del XVI Congresso
Eucaristico Nazionale, dal legato pontificio, cardinale Marcello Mimmi, a
nome dell’episcopato e di tutto il popolo italiano, rappresentato in
tutti i suoi ordini e condizioni sociali.
Signore nostro Gesù Cristo, che nell’Ostia Santa siete presente come Re del mondo, unico
Maestro e Pastore delle nostre anime, mediatore tra la terra e il
Cielo, accogliete questo atto solenne, col quale noi intendiamo
riconoscere il vostro sovrano dominio, e deporre nelle vostre mani
l’offerta delle nostre anime, della nostra vita, dei nostri beni, delle
nostre famiglie, della nostra patria, di tutto il mondo.
Accogliete questa offerta, e unendola a quella del vostro Corpo e del
vostro Sangue, che voi rinnovate ogni giorno, mediante il ministero dei
Sacerdoti, nel Sacrificio Eucaristico, fatela ascendere gradita al
Padre Celeste, nel seno della Augusta Trinità, dove voi vivete e regnate
eternamente, come unico vero Figlio di Dio.
Accogliete specialmente, in questo giorno solenne, l’atto ufficiale di consacrazione, che
noi intendiamo fare a voi, e per voi, alla Trinità santissima, della
nostra amata patria, in unione alle intenzioni del Cuore Immacolato e
Addolorato della vostra eccelsa Madre Maria, che a noi, come a figli
amatissimi, ha voluto suggerire e richiedere quest’atto di
riconoscimento del sovrano dominio di Dio sulle Nazioni.
Vescovi di un Paese da voi prediletto, e predestinato a Sede del vostro Vicario sulla terra, solleciti
del bene spirituale e materiale del nostro popolo, desiderosi che sulla
nostra Patria e sul mondo intero, risplenda presto un arcobaleno di
speranza e di pace, noi, o Signore, deponiamo nel Cuore della Madre
vostra e nostra, i voti più ardenti per la diletta Nazione italiana: la
sua prosperità nella pace, nella giustizia, nella libertà, nell’ordine,
nella concordia; la sua fedeltà alla Religione, che voi le avete dato;
la sua integrità nella fede cattolica; la sua santità nei costumi;
l’unione di tutti i suoi figli in una fraterna carità.
A questi voti corrisponde anche l’impegno che noi, come legittimi
rappresentanti di questo popolo presso il vostro Altare, intendiamo
prendere e prendiamo, nel consacrarci ancora una volta a voi, nella luce
del Cuore Immacolato e Addolorato di Maria Santissima.
Posti da voi come maestri e pastori di questo popolo, noi Vescovi c’impegniamo ad eseguire, con sempre maggior sollecitudine e dedizione, il mandato che voi ci avete conferito.
Il nostro clero sarà sempre più vicino al vostro Cuore, più pronto e generoso nel collaborare con noi alla salvezza delle anime, che ci avete affidate.
Il nostro popolo, e tra esso specialmente le anime consacrate, e
coloro che più direttamente si dedicano al servizio del vostro Regno, seguirà
l’insegnamento e l’esempio dei suoi pastori, per fare di questa Italia,
delle sue diocesi e parrocchie, delle sue famiglie, dei suoi istituti, una terra veramente a voi consacrata.
Questi sono i voti, queste sono le promesse che noi, Vescovi
italiani, oggi intendiamo affidare al Cuore della vostra e nostra Madre,
in unione di pensiero e di volontà col vostro Vicario in terra, il Sommo Pontefice, Primate d’Italia.
E con Lui, noi ci rivolgiamo, o Signore Nostro Gesù Cristo, a questa SS. Madre, perché
essa, con la sua materna intercessione, ci assista e renda effettivo e
operante, per la grazia, ottenutaci presso il vostro Trono, quest’atto
di consacrazione.
Vegli, o Maria, il vostro Cuore Immacolato sulla Chiesa di Cristo, su noi, su questa terra benedetta, che mille Santuari vostri costellano, facendone quasi la vostra seconda patria.
Assistetene i reggitori, illuminatene il popolo, di tutti soccorrete
le necessità, confortate le sofferenze, alimentate le speranze; in modo speciale, assistete coloro, che si trovano lontani dalla propria terra, e ne
sentono la nostalgia; accrescete nelle anime dei fedeli il fervore,
riconducete al Padre gli erranti; santificate e adeguate alle presenti
necessità i Sacerdoti; custodite particolarmente, in un clima cristiano,
la limpida fede ed il candore innocente dei piccoli, speranza d’Italia.
Ecco, o Madre e Regina d’Italia, la supplica che, con filiale
speranza, rivolgiamo e affidiamo al vostro Cuore Immacolato, pregandovi
che giunga presto l’ora, da voi promessa, in cui il vostro Cuore
Immacolato trionferà in questa nostra terra, e in tutto il mondo. Così
sia!
Testo trascritto da G. ARDEMAGNI S. J.,
Verso il trionfo del Cuore Immacolato di Maria,
Edizioni Pro Sanctitate, Genova 1978, pp. 21-23.
Verso il trionfo del Cuore Immacolato di Maria,
Edizioni Pro Sanctitate, Genova 1978, pp. 21-23.
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