Allora uno dei Dodici, che veniva detto Giuda Iscariota, andò dai
principi dei sacerdoti e disse loro: Che cosa mi volete dare perché io ve lo
consegni? Essi gli stabilirono trenta monete d'argento. E da quel momento cercava
l'opportunità per consegnarlo.
Origene: Andò contro
l'unico principe dei sacerdoti che era divenuto sacerdote in eterno, verso
molti principi dei sacerdoti per vendere loro per prezzo colui che voleva
redimere tutto il mondo.
Leone: Egli non abbandonò Cristo per la perturbazione del
timore, ma si lasciò trascinare dalla cupidigia delle ricchezze: infatti
l'amore al danaro distrugge ogni affetto, e l'anima bramosa di guadagni non
temette di perire per un esiguo prezzo; e non c'è vestigio alcuno di giustizia
in quel cuore nel quale l'avarizia ha posto la sua dimora. Il perfido Giuda,
ubriacato da questo veleno, quando ebbe sera di guadagno, tanto stoltamente fu
empio che vendette il suo Signore e il suo Maestro.
Girolamo: L'infelice Giuda volle compensare con il prezzo
del suo Maestro il danno che credeva si fosse fatto con l'unzione dell'unguento;
tuttavia non chiese una somma determinata, perché sembrasse almeno lucrativa la
sua perfidia, ma lasciò alla libertà dei compratori di dare ciò che volessero,
come se consegnasse una proprietà vile.
Girolamo: Giuseppe non fu venduto per trenta monete d'oro,
come pensano alcuni fondandosi sulla versione dei settanta Interpreti, ma per
trenta monete d'argento, secondo la verità ebraica. Infatti non poteva essere
di maggiore prezzo il servo del Signore.
Origene: Quale opportunità poi cercasse Giuda lo spiega più
chiaramente Luca dicendo (22, 6): «E
cercava l'opportunità per consegnarlo senza concorso di folla»; cioè quando il
popolo non era assieme a lui, ma quando era ritirato con i suoi discepoli, la
qual cosa si verificò effettivamente consegnandolo dopo la cena, quando si
trovava ritirato nell'orto del Getsemani; e questa opportunità si presenta
anche oggi a quelli che vogliono tradire la parola di Dio nel tempo della
persecuzione, quando la moltitudine dei credenti non è vicina alla parola di
verità.
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