«La difficoltà e la prova della fede è quella di essere nuovi nell’antico e originali nel permanente, poiché appartiene all’uomo di essere produttivo con la libertà nell’ambito della verità esistenziale a ogni livello, anche a quello della fede e della salvezza. Lo spirito non è un canestro che riceve passivamente, ma un principio che attua sé stesso “dirimendo” con la scelta l’alternativa della propria salvezza. È questo il progresso nella continuità e fedeltà alla tradizione secondo la regola aurea di Vincenzo di Lérins, entrata nei testi autentici del magistero: “Insegna le stesse cose che hai imparato, così che dicendo in modo nuovo non dica cose nuove. Ma non ci sarà allora”, si domanda egli subito, “nella Chiesa di Cristo nessun progresso? E come!”, risponde, “e grandissimo. E chi è mai l’uomo tanto invidioso agli uomini, tanto odioso a Dio che cercherebbe di impedire questo? Beninteso, dev’essere un progresso, non un cambiamento: un autentico aumento per ciascuno e per tutti, per ogni uomo e per tutta la Chiesa, ma nel medesimo dogma, nello stesso senso e nella stessa formula”. Tradizione nella modernità nel senso di una ripresa sempre rinnovata della verità antica per la salvezza degli uomini nuovi». (Cornelio Fabro)
Per gentile concessione a www.totustuus.it da parte del “Progetto culturale Cornelio Fabro”.
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