Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, che pagate la decima della
menta, dell'aneto e del cumino, e trascurate le cose più importanti della
legge, il giudizio e la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava fare,
senza omettere quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il
cammello!
Crisostomo: Dato che i sacerdoti erano posseduti
dall'avarizia, se qualcuno non offriva decine, anche delle cose più piccole, lo
castigavano come se avesse commesso qualche grave crimine; però se qualcuno
recava pregiudizio a un altro, o peccava contro Dio, non si curavano di
riprenderlo, andando solleciti unicamente del loro guadagno, e curandosi poco
della gloria di Dio e della salvezza degli uomini. Operare con giustizia, fare
carità e avere fede era ciò che Dio aveva comandato per la sua gloria; invece offrire
le decime era unicamente per l'utilità dei sacerdoti, affinché si prendessero
cura del popolo nelle faccende spirituali, e il popolo somministrasse
l'alimento materiale ai sacerdoti. Così succede ora che tutti si curano dei
propri onori, e nessuno si cura dell'onore di Dio; difendono con zelo ciò che
corrisponde loro; però non prestano attenzione nel curare come devono il
servizio della Chiesa; se il popolo non offre decime tutti mormorano; però se
vedono che il popolo pecca, nessuno lo riprende. [...]
Remigio: Il Signore senza dubbio mostra con queste parole
che bisogna adempiere tutti i precetti della legge, tanto i più grandi quanto i
meno grandi. Sono rimproverati quello che fanno elemosina dei frutti della
terra, credendo così di non poter minimamente peccare; ma ad essi nulla giovano
le elemosine se non cercano di allontanarsi dai propri peccati.
Origene: Gli Scribi in senso morale sono coloro che non credono che ci sia altro nelle sacre Scritture se non ciò che dimostra semplicemente la parola; i Farisei invece sono quelli che si giustificano da se stessi e si distinguono degli altri dicendo: non avvicinarti a me perché sono mondo. Da parte loro poi la menta, l'amato e il cumino sono condimenti dei cibi, non alimenti essenziali. Così anche nel nostro comportamento ci sono alcune cose che sono necessarie per salvarsi, come la giustizia, la carità e la fede; altre cose sono come i condimenti dei nostri atti, rendendoli più piacevoli, come sono l'astinenza dalla risata, il digiuno, il piegare le ginocchia e altre cose simili. E come non considerare ciechi coloro che non vedono? Poiché a niente serve essere attenti nell’osservanza delle cose piccole se si disprezzano le principali. Le parole citate confondono costoro non perché proibiscono loro l’osservanza di ciò che è semplice, ma perché comandano loro di compiere con più cura che è essenziale.
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