Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra
per fare un solo proselito, e dopo averlo fatto, lo rendete figlio della Geenna
il doppio di voi.
Crisostomo: Dopo le cose premesse, il Signore ritorna a
vituperate i Farisei poiché, necessitando di un grande sforzo per convertire
uno alla fede, sono inefficaci per salvare molti; e poiché non solo sono
accidiosi rispetto a coloro che convertono, ma anche sono distruttori, poiché
lì corrompono con gli esempi della loro cattiva vita.
Ilario: Percorrere il mare e la terra vuol dire che
avrebbero combattuto il Vangelo di Cristo in tutti gli estremi del mondo, e che
contro la fede che giustifica avrebbero sottomesso qualche proselito al giogo
della legge. Infatti tutti i proseliti che passarono dalle genti alla sinagoga
sono indicati dal numero uno per la loro rarità. E questi non abbandonano la fede nella loro
dottrina neanche dopo la predicazione di Cristo; ma chiunque ha acquisito la
fede dei Giudei diventa figlio della geenna.
Crisostomo: Non volevano salvare per misericordia colui al
quale insegnavano, ma per avarizia, poiché aumentando il numero dei Giudei
appartenenti alla Sinagoga sarebbe aumentato il numero delle oblazioni; oppure
per vanagloria. Chi infatti si immerge nel fango del peccato, come vorrà liberare
altri dai loro peccati? Forse potrà essere più caritatevole con un altro che
con se stesso? Si dimostra con le stesse azioni se desidera convertire un altro
per Dio o per vanità.
Girolamo: Poiché prima, quando era Gentile, peccava
semplicemente ed era figlio della condanna una volta sola; vedendo invece i
vizi dei suoi maestri, e comprendendo che distruggevano con le loro opere ciò
che insegnavano con le loro parole, ritorna al suo vomito, e, divenuto Gentile,
è degno di un maggiore castigo come prevaricatore. Crisostomo: Oppure perché
forse o mentre era costituito sotto la cultura degli idoli, o davanti agli
uomini osservava la giustizia; divenuto però Giudeo, provocato dall'esempio dei
suoi cattivi maestri, diventava peggiore di quelli che l''avevano istruito.
Quando infatti il maestro è buono il discepolo lo imita, però quando è cattivo
il discepolo lo sopravanza.
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