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domenica 1 settembre 2019

Matteo, Capitolo 23, Versetto 15


Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito, e dopo averlo fatto, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.

Crisostomo: Dopo le cose premesse, il Signore ritorna a vituperate i Farisei poiché, necessitando di un grande sforzo per convertire uno alla fede, sono inefficaci per salvare molti; e poiché non solo sono accidiosi rispetto a coloro che convertono, ma anche sono distruttori, poiché lì corrompono con gli esempi della loro cattiva vita.

Ilario: Percorrere il mare e la terra vuol dire che avrebbero combattuto il Vangelo di Cristo in tutti gli estremi del mondo, e che contro la fede che giustifica avrebbero sottomesso qualche proselito al giogo della legge. Infatti tutti i proseliti che passarono dalle genti alla sinagoga sono indicati dal numero uno per la loro rarità.  E questi non abbandonano la fede nella loro dottrina neanche dopo la predicazione di Cristo; ma chiunque ha acquisito la fede dei Giudei diventa figlio della geenna. 

Crisostomo: Non volevano salvare per misericordia colui al quale insegnavano, ma per avarizia, poiché aumentando il numero dei Giudei appartenenti alla Sinagoga sarebbe aumentato il numero delle oblazioni; oppure per vanagloria. Chi infatti si immerge nel fango del peccato, come vorrà liberare altri dai loro peccati? Forse potrà essere più caritatevole con un altro che con se stesso? Si dimostra con le stesse azioni se desidera convertire un altro per Dio o per vanità.

Girolamo: Poiché prima, quando era Gentile, peccava semplicemente ed era figlio della condanna una volta sola; vedendo invece i vizi dei suoi maestri, e comprendendo che distruggevano con le loro opere ciò che insegnavano con le loro parole, ritorna al suo vomito, e, divenuto Gentile, è degno di un maggiore castigo come prevaricatore. Crisostomo: Oppure perché forse o mentre era costituito sotto la cultura degli idoli, o davanti agli uomini osservava la giustizia; divenuto però Giudeo, provocato dall'esempio dei suoi cattivi maestri, diventava peggiore di quelli che l''avevano istruito. Quando infatti il maestro è buono il discepolo lo imita, però quando è cattivo il discepolo lo sopravanza.

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