Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, che pulite l'esterno del
bicchiere e del piatto, ma dentro siete pieni di rapina e d'immondezza. Fariseo
cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere e del piatto, affinché anche
l'esterno diventi pulito.
Girolamo: Con diverse parole, nello stesso senso di prima
riprende i Farisei di simulazione e di menzogna, poiché altro mostrano agli
uomini al di fuori, e altro fanno in casa; per cui si dice: Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, che
pulite l'esterno del bicchiere e del piatto. Non dice questo nel senso che
nel loro bicchiere e nel loro piatto dimorasse la superstizione, ma perché
manifestavano esternamente agli uomini una certa santità; il che si viene a
conoscere da ciò che aggiunge, dicendo: ma
dentro siete pieni di rapina e d'immondezza.
Crisostomo: Il Signore dice questo perché i Giudei si
lavavano e lavavano le loro vesti e i loro utensili quando stavano per entrare
nel tempio, o offrivano sacrifici nei giorni festivi; e nessuno si purificata
dei suoi peccati; mentre Dio né l'oda la pulizia del corpo, ne'... condanna la
sporcizia. Tuttavia, supponiamo che il Signore detesti le immondizie dei corpi
e delle stoviglie, che per necessità si devono sporcare con lo stesso uso;
quando più però aborrirà il sudiciume della coscienza, che se vogliamo possiamo
conservare sempre pulita.
Ilario: Li riprende dunque perché, avendo una certa iattanza
di una preoccupazione inutile, abbandonano il ministero delle cose più utili.
Infatti l'uso del bicchiere è interiore, per cui se esso è sporco di dentro, e
nulla varrà che sia pulito di fuori. Per cui la prima cosa che si deve curare è
il brillare della coscienza interiore, poiché le cose che riguardano il corpo
si puliscono esteriormente.
Crisostomo: Non dice questo del bicchiere e del piatto materiale,
ma all'intelligenza, la quale, benché mai tocchi l'acqua, tuttavia può essere
pulita davanti a Dio; infatti se pecca, benché si lavo con tutte le acque del
mare e dei fiumi, sarà sporca e disprezzabile davanti a Dio.
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