Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, che edificate i sepolcri dei
profeti e ornate i monumenti dei giusti e dite: Se fossimo esistiti nei giorni
dei nostri padri, non saremmo loro complici nel sangue dei profeti. E così
testimoniate contro voi stessi che siete figli di coloro che uccisero i
profeti.
Girolamo: Con questo opportunissimo sillogismo li riprende
come figli di omicidi, mentre essi vivendo in opinione di bontà e di gloria nel
popolo, edificano i sepolcri dei profeti che i loro antenati uccisero.
Crisostomo: Non li riprende perché edificano sepolcri, ma
vitupera l'intenzione con cui li edificavano: infatti non li innalzavano per
onorare la memoria di quelli che morirono, ma arrogandosi la vanagloria della
loro morte, e temendo che accadesse che, scorrendo il tempo, una volta
distrutti quei sepolcri, sparisse la memoria di una così grande audacia.
Crisostomo: [...] Se si innalzano edifici santi con buoni
fini, si potrà dire che si aumenta il numero delle opere buone; se invece si
agisce con altri fini, ci sarà spirito di vanagloria. Infatti i martiri non si
rallentano quando sono onorati per del danaro della cui privazione i poveri
piangono. Infatti i Giudei furono sempre dei cultori dei santi passati, e
spregiatori di quelli presenti, anzi, più ancora, persecutori. E così, non
potendo resistere ai rimproveri dei loro profeti, li perseguitavano e li
uccidevano, e dopo, quando nascevano loro dei figli, che comprendevano i
peccati dei loro genitori, come pentendosi della morte dei profeti innocenti, innalzavano
mausolei alla loro memoria; però al tempo stesso perseguitavano e uccidevano i
profeti dei loro tempi, che riprendevano i loro peccati.
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