Giosafat generò Ioram. Ioram generò Ozia. Ozia
generò Ioatam. Ioatam generò Acaz. Acaz generò Ezechia. Ezechia generò
Manasse. Manasse generò Amon. Amon generò Giosia. Giosia generò Ieconia e
i suoi fratelli, nella deportazione in Babilonia.
Agostino:
Non senza ragione furono tolti dal numero degli altri Acazia, Ioas e
Amazia. Infatti la loro empietà si prolungò in modo da non avere alcun
intervallo. Salomone invece fu lasciato nel regno per merito di suo
padre, e Roboamo per merito di suo figlio; quei tre invece che si erano
comportati male furono cancellati. Infatti la miglior prova della
perdizione di una stirpe si ha quando la malvagità si manifesta con
carattere permanente.
Remigio [Glossa]: Ma
si può chiedere perché l’Evangelista dice che essi sono nati nella
deportazione, mentre erano nati prima che la deportazione avvenisse.
Dice questo poiché erano nati affinché fossero condotti via come
prigionieri dal regno di tutto il popolo per i peccati loro e degli
altri. E poiché Dio sapeva prima che essi dovevano essere condotti via
come prigionieri, così ha detto che essi nacquero nella deportazione. Di
quelli poi che il santo Evangelista pone insieme nella genealogia del
signore bisogna sapere che furono simili o nella fama o nell’infamia:
Giuda e i suoi fratelli furono lodevoli per la fama; similmente Fares e
Zara, Ieconia e suoi fratelli furono degni di nota per l’infamia.
Glossa: Segue Giosafat, ossia
colui che giudica, così da giudicare gli altri senza essere giudicato
da nessuno. Così diventa Ioram, ossia l’eccelso, quasi abitando in
cielo; per cui viene reso Ozia, cioè il robusto, quasi attribuendo a Dio
la sua forza e perseverando nel suo proposito. E segue Ioatam, cioè il
perfetto, poiché ogni giorno progredisse verso il meglio. E cosi diventa
Acaz, cioè colui che comprende: dall’attività infatti viene aumentata
la conoscenza, secondo le parole (Sal 63,10): <<Annunziarono le
opere di Dio, e compresero quanto gli aveva fatto>>. Segue
Ezechia, cioè il forte del Signore, poiché intende che Dio è forte; e
così convertito il suo amore diventa Manasse, cioè facile a dimenticare,
consegnando alla dimenticanza le realtà temporali; e in base a ciò
diventa Amon, cioè fedele: chi infatti disprezza le realtà temporali non
froda nessuno nelle sue cose. E diventa Giosia, cioè colui che aspetta
che aspetta con piena fiducia la salvezza del Signore: Giosia infatti
viene interpretato come salvezza del Signore.
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