Così tutte le generazioni da Abramo fino a Davide
sono quattordici, e da Davide fino alla deportazione in Babilonia
quattordici, e dalla deportazione in Babilonia fino a Cristo
quattordici.
Crisostomo: Poste
le generazioni da Adamo fino a Cristo, le ha divise in tre parti di
quattordici generazioni, poiché per tre volte con il compimento di
quattordici generazioni fu mutato presso i Giudei lo stato degli uomini.
Infatti da Abramo fino a Davide essi furono sotto i Giudici, da Davide
fino alla deportazione in Babilonia sotto i Re, dalla deportazione fino a
Cristo sotto i Sacerdoti. […] Infatti dopo Cristo tutte le genti furono
sottomesse all’unico Cristo Giudice, Re e Sacerdote.
Agostino: Ancora,
sebbene da Ieconia fino a Giuseppe vengono computate dodici
generazioni, l’evangelista dice poi di averne enumerate quattordici. Ma
se consideri le cose diligentemente, anche qui puoi trovare la ragione
delle quattordici generazioni. Infatti da Giuseppe ne vengono enumerate
dodici, la tredicesima è Cristo; ora la storia indica che ci furono due
Ioachim, cioè due Ieconia, padre e figlio. Quindi l’Evangelista non ne
ha soppresso uno, ma li ha indicati entrambi. Così, aggiunto Ieconia il
minore, vengono computate quattordici generazioni.
Crisostomo:
Oppure l’unico Ieconia viene enumerato due volte nel Vangelo, una volta
prima della deportazione e poi ancora dopo la deportazione. Infatti
questo Ieconia, pur essendo uno solo, ebbe due condizioni: fu fatto re
dal popolo di Dio, e divenne anche una persona privata dopo la
deportazione. Quindi prima della deportazione viene enumerato fra i re
quale re, dopo la deportazione invece fra le persone private.
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