Ora Giuseppe, suo sposo, essendo giusto e non volendo ripudiarla, volle rimandarla in segreto.
Agostino:
[…]Giuseppe si agitava ragionando fra sé e dicendo: Che Fare? La
denuncio o taccio? Se la denuncio, non acconsento all’adulterio, ma
incorro nel vizio della crudeltà, poiché secondo la sentenza di Mosè so
che deve essere lapidata. Se taccio, acconsento al male e mi pongo fra
gli adulteri. Poiché dunque tacere è un male e denunciare l’adulterio è
peggio, la congederò dal matrimonio.
Crisostomo: Bisogna sapere che qui chiama giusto chi è virtuoso sotto tutti gli aspetti. […] Essendo dunque giusto, cioè benigno e mite, volle rimandarla in segreto, pur
essendo ella soggetta secondo la legge non soltanto alla consegna, ma
anche alla pena. Ora, Giuseppe lasciò cadere entrambe le cose come
vivendo sopra la legge. Come infatti il sole rischiara il mondo prima di
mostrare i raggi, così anche Cristo prima di nascere fece apparire
molti segni della perfetta virtù.
Origine:
Ma se non sospettava di lei, in che modo era giusto rimandando una
sposa immacolata? Voleva dunque rimandarla poiché sapeva (Is 7,14) che
in lei era presente un grande mistero, al quale si riteneva indegno di
avvicinarsi.
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