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sabato 21 marzo 2020

San Luigi Maria Grignion da Montfort - Preghiera Infuocata


Al   Padre

[1] “Memento Domine Congregationis tuæ quam possedisti ab initio”. (1) Ricordatevi, Signore, della vostra Congregazione che possedeste fin dall’eternità pensando ad essa nel vostro spirito “ab initio”; che possedeste nelle vostre mani, quando creaste l’universo dal nulla “ab initio”; che possedeste nel vostro cuore, quando il vostro amato Figlio morendo sulla croce la irrorava con il suo sangue e la consacrava con la sua morte, affidandola alla sua Santa Madre.

[2] Signore, realizzate i vostri progetti di misericordia. Suscitate gli uomini della vostra destra (2), così come li avete mostrati in visioni profetiche ad alcuni dei vostri più grandi servi: un S. Francesco di Paola, un S. Vincenzo Ferreri, una S. Caterina da Siena e tante altre grandi anime del secolo scorso e perfino di quello che viviamo (3).

A Dio Padre

[3] Memento: Dio onnipotente, ricordatevi di questa Compagnia applicando ad essa tutto il potere del vostro braccio, che non si è accorciato (4) per portarla alla luce e condurla a perfezione! Innova signa, immuta mirabilia sentiamus audiutorium brachii tui: [rinnova i segni e compi altri prodigi; fa’ che sentiamo l’aiuto del tuo braccio](5). Voi che potete trarre dalle pietre grezze altrettanti figli di Abramo (6), pronunciate una sola parola divina per mandare buoni operai alla vostra messe (7) e buoni missionari alla vostra Chiesa.

[4] Memento: Dio misericordioso, ricordatevi dell’amore dimostrato anticamente al vostro popolo e per lo stesso amore ricordatevi di questa Congregazione. Ricordatevi delle reiterate promesse da Voi fatte per bocca dei profeti e del vostro stesso Figlio, di esaudire le nostre giuste richieste. Ricordatevi delle preghiere a Voi rivolte dai vostri servi e serve nel corso di tanti secoli a questo proposito. Le loro aspirazioni, le loro lacrime accorate ed il loro sangue versato si presentino a Voi per sollecitare efficacemente la vostra misericordia. – Ma ricordatevi soprattutto del vostro amato Figlio: respice in faciem Christi tui [guarda il volto del tuo consacrato] (8). La sua agonia, il suo turbamento, il suo gemito d’amore nel giardino degli ulivi quando disse: «Quæ utilitas in sanguine meo» [quale vantaggio dalla mia morte?] (9), il suo supplizio crudele e il suo sangue versato Vi chiedono a gran voce: misericordia! Per mezzo di questa Congregazione possa il regno di Cristo stabilirsi sulle rovine di quello dei vostri nemici.

[5] Memento: ricordatevi, Signore, di questa comunità per compiere la vostra giustizia. Tempus faciendi Domine, dissipaverunt legem tuam [tempo facendo, hanno violato la tua legge] (10), è tempo che Voi agiate, secondo la vostra promessa. La divina legge è trasgredita, il vostro Vangelo abbandonato, i torrenti di iniquità inondano sulla terra e travolgono perfino i vostri servi. Tutta la terra si trova in uno stato deplorevole (11), l’empietà regna sovrana; il vostro santuario è profanato e l’abominio è fin nel luogo santo (12). Giusto Signore, Dio delle vendette, lascerete nel vostro zelo, che tutto vada in rovina? Ogni luogo diverrà alla fine come Sodoma e Gomorra? Continuerete a tacere in eterno, a pazientare in eterno? La vostra volontà non deve compiersi in terra come in cielo, e non deve stabilirsi il vostro regno? Non avete rivelato, ormai da tempo, a qualcuno dei vostri amici, un futuro rinnovamento della Chiesa? Non devono i Giudei riconoscere la verità? (13) Non è questo che attende la Chiesa? Tutti i santi del cielo non implorano giustizia? (14). Tutti i giusti della terra non Vi dicono: Amen, veni, Domine! ( 15). Tutte le creature, anche le meno sensibili, gemono sotto il peso degli innumerevoli delitti di Babilonia e invocano la vostra venuta per restaurare tutte le cose: Omnis creatura ingemiscit … [sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme..] (16).

Al Figlio

[6] Signore Gesù, memento Congregationis tuæ; Ricordatevi di dare alla Madre vostra una nuova Compagnia per rinnovare ogni cosa. Così per mezzo di Maria abbiano compimento gli anni della grazia, che avete inaugurato per mezzo di Lei. Da Matri tuæ liberos, alioquin moriar [date figli e servi a vostra Madre, altrimenti che io muoia ! (17).

Da Matri tuæ: è per vostra Madre io vi prego. Ricordatevi del suo ventre e del suo seno, e non respingetemi. Ricordatevi di Chi siete figlio, ed esauditemi. Ricordatevi di cosa è Ella per Voi e di ciò che Voi siete per Lei, ed appagate i miei desideri.

[7] Che cos’è che Vi chiedo? Vi chiedo ciò che Voi potete, anzi, oso affermare: dovete concedermi, quale Dio di verità quale siete, cui è stato dato ogni potere in cielo ed in terra (18), e come il migliore fra tutti i figli. che ama immensamente la Madre sua. – Che cosa Vi chiedo? Liberos! Sacerdoti liberi secondo la vostra libertà, svincolati da tutto, distaccati da padre, madre (19), fratelli, sorelle, parenti secondo la carne, amici secondo il mondo; senza beni, impedimenti e preoccupazioni, perfino senza attaccamento alla propria volontà (20).

[8] Liberos! Uomini totalmente dedicati a Voi per amore e disponibili al vostro volere, uomini secondo il vostro cuore. Non deviati né trattenuti da progetti propri, realizzino tutti i vostri disegni e abbattano tutti i vostri nemici, come novelli Davide con in mano il bastone della Croce e la fionda del rosario “in baculo Cruce et in virga Virgine (21).

[9] Liberos! Uomini simili a nubi elevate dalla terra e sature di celeste rugiada, pronte a volare dovunque le spinga il soffio dello Spirito Santo. I Profeti hanno visto anche loro quando si chiedevano: Qui sunt isti qui sicut nubes volant? Ubi erat impetus spiritus illuc gradiebantur [Chi sono quelli che volano come nubi? (22). Andavano là dove lo Spirito li dirigeva (23)].

[10] Liberos! Persone sempre a vostra disposizione, sempre pronte ad obbedire a Voi, alla voce dei superiori, come Samuele: Presto sum, [eccomi!] (24), sempre pronte a correre e tutto sopportare con Voi e per Voi, come gli Apostoli: Eamus et moriamur cum illo.[andiamo a morire con Lui!] (25).

[11] Liberos! Veri figli di Maria, vostra santa Madre, concepiti e generati dal suo amore (26), da Lei portati in grembo, nutriti, allevati dalle sue premure, sostenuti e arricchiti dalle sue grazie.

[12] Liberos! Veri servi della santa Vergine. Come San Domenico, andranno dappertutto con la torcia luminosa e ardente del Vangelo nella bocca ed il Rosario in mano. Abbaieranno come cani, incendieranno come fiaccole, rischiareranno le tenebre del mondo come il sole (27). – Avranno una vera devozione a Maria, cioè interiore e senza ipocrisia, esteriore senza critica, prudente senza ignoranza, tenera senza indifferenza, costante e senza leggerezza, santa e senza presunzione, schiaccino dovunque vadano la testa dell’antico serpente, perché si realizzi pienamente la maledizione che Voi gli avete lanciato: inimicitias ponam inter te et mulierem inter semen tuum et semen ipsius et Ipsa conteret caput tuum”[ Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: ed Ella ti schiaccerà la testa (28).

[13] È vero, gran Dio! Che come avete predetto, il demonio tenderà grandi insidie al calcagno di questa misteriosa Donna, cioè alla piccola compagnia dei suoi figli, che verranno sul finire del mondo. Ci saranno grandi inimicizie fra questa stirpe benedetta di Maria e la razza maledetta di satana; ma si tratterà di inimicizia totalmente divina, l’unica di cui Voi siate l’autore. Le lotte e persecuzioni che la progenie di Belial (29) muoverà ai discendenti di vostra Madre, serviranno solo a far meglio risaltare quanto efficace sia la vostra grazia, coraggiosa la loro virtù, e potente vostra Madre. A Lei infatti avete affidato fin dall’inizio del mondo l’incarico di schiacciare con il calcagno e l’umiltà del cuore, la testa di quell’orgoglioso.

[14] Alioquin moriar [altrimenti che io muoia!]: Mio Dio, non è meglio per me morire piuttosto che vedervi ogni giorno così crudelmente ed impunemente offeso e trovarmi sempre più nel pericolo di venir travolto dai torrenti di iniquità che ingrossano? Preferirei mille volte la morte! O mandatemi un aiuto dal cielo, o prendetevi l’anima mia! Se non avessi la speranza che presto o tardi finirete con l’esaudire questo povero peccatore secondo l’interesse della vostra gloria, come già ne avete esaudito tanti altri: “Iste pauper clamavit et Dominus esaudivit eum (30), vi pregherei senza esitazione con un profeta: “Tolle animam meam” [Prendi la mia vita!] (31) Ma la fiducia nella vostra misericordia mi spinge a dichiarare con un altro profeta: “Non moriar sed vivam et narrabo opera Domini” [non morirò, resterò in vita e annuncerò le opere del Signore] (32), fino a quando non potrò esclamare con Simeone: Nunc dimittis servum tuum in pacem quia viderunt oculi mei …” [ora lascia, o Signore che il tuo servo vada in pace perché miei occhi hanno visto la tua salvezza] (33).

Allo Spirito Santo

[15] Memento: Spirito Santo, ricordatevi di generare e formare figli di Dio con Maria, vostra santa e fedele Sposa. Avete formato in Lei e con Lei il Capo dei predestinati, perciò con Lei e in Lei dovete formare tutte le sue membra. Voi non generate nessuna Persona divina in seno alla divinità, ma soltanto Voi formate tutte le persone divine fuori della divinità. Tutti i Santi del passato e del futuro sino alla fine del mondo sono opere del vostro amore unito a Maria.

[16] Il regno speciale di Dio Padre è durato fino al diluvio e si è concluso con un diluvio d’acqua. Il regno di Gesù Cristo è terminato con un diluvio di sangue. Ma il vostro regno, o Spirito del Padre e del Figlio, continua tuttora e finirà con un diluvio di fuoco, d’amore e di giustizia (34).

[17] Quando verrà questo diluvio di fuoco del puro amore, che dovete accendere su tutta la terra in modo così dolce e veemente da infiammare e convertire tutte le nazioni, perfino i Turchi, i pagani e i Giudei? Non est qui se abscondat a calore ejus”. [nulla si sottrae al suo calore] (35). Si accenda dunque questo divino fuoco, che Gesù Cristo è venuto a portare sulla terra (36), prima che divampi quello della vostra ira che ridurrà in cenere tutta la terra. Emitte Spiritum tuum et creabuntur et renovabis faciem terræ”: [Mandi il tuo Spirito e tutti sono creati, e rinnovi la faccia della terra] (37). Inviate sulla terra questo Spirito tutto fuoco e create Sacerdoti tutto fuoco! Per il cui ministero sia rinnovato il volto della terra e riformata la vostra Chiesa.

[18] “Memento congregationis tuæ”: [Ricordatevi della vostra congregazione]. È una congregazione, un raduno, una scelta, una cernita di prescelti nel mondo e dal mondo: “Ego elego vos de mundo [Io vi ho scelti dal mondo] (38). È un gregge di agnelli mansueti da radunare tra tanti lupi (39), una compagnia di caste colombe e di aquile reali fra tanti corvi, uno sciame d’api fra tanti calabroni, un branco di agili cervi fra tante tartarughe, una torma di intrepidi leoni fra tante pavide lepri. Signore, “Congrega nos de nationibus” [raccoglici di mezzo ai popoli] (40), radunateci, rendeteci uniti, perché sia pienamente glorificato il vostro nome santo e potente.

[19] Voi avete predetto questa insigne compagnia al vostro profeta, che ne parla in termini molto oscuri e misteriosi, ma totalmente divini: [1] Pluviam voluntariam segregabis, Deus, hæreditati tuæ; et infirmata est, tu vero perfecisti eam. [2] Animalia tua habitabunt in ea; parasti in dulcedine tua pauperi, Deus. [3] Dominus dabit verbum evangelizantibus, virtute multa. [4] Rex virtutum dilecti, dilecti; et speciei domus dividere spolia. [5] Si dormiatis inter medios cleros, pennæ columbæ deargentatæ, et posteriora dorsi ejus in pallore auri. [6] Dum discernit cælestis reges super eam, nive dealbabuntur in Selmon. [7] Mons Dei, mons pinguis. Mons coagulatus, mons pinguis: [8] ut quid suspicamini montes coagulatos? Mons in quo beneplacitum est Deo habitare in eo; etenim Dominus habitabit in finem. [10. Una pioggia abbondante, o Dio, mettesti a parte per la tua eredità. Questa era esausta, ma tu l’hai rinvigorita. 11. I tuoi animali abitarono in essa. Nella tua bontà, o Dio, hai provveduto al povero. 12. Il Signore darà la parola a quelli che annunziano la lieta notizia con grande forza. 13. Il re delle schiere è a favore del popolo prediletto e le donne, ornamento della casa, già spartiscono il bottino. 14. Quando vi riposate fra le greggi siete come colombe dalle ali argentate e dalle piume dal colore dell’oro. 15. Quando il re del cielo sbaragliò i re di Canaan, nevicava sul monte Selmon. 16. Montagna fertile è il Monte di Dio, Montagna compatta e lussureggiante. 17. Perché invidiate, monti dalle alte cime, la montagna che Dio ha scelto per sua dimora? Il Signore vi abiterà per sempre!] (41).

[20] Che cos’è mai, o Signore, questa pioggia abbondante che avete messo in serbo e scelta per rinvigorire la vostra eredità esausta? Non sono forse questi santi missionari, figli di Maria vostra Sposa, che Voi dovete scegliere e radunare per il bene della vostra Chiesa così indebolita e macchiata dai peccati dei suoi figli?

[21] Chi sono questi animali e questi poveri, che abiteranno nella vostra terra e saranno nutriti dai cibi dolci che avete loro preparato? Non sono forse questi missionari poveri, abbandonati alla Provvidenza e saziati dall’abbondanza delle vostre delizie? Non sono essi i misteriosi animali di cui parla Ezechiele? (42). – Avranno la bontà dell’uomo, perché ameranno il prossimo con disinteresse e impegno; il coraggio del leone perché arderanno di santo sdegno e prudente zelo di fronte ai demoni figli di Babilonia; la forza del bue, perché si sobbarcheranno alle fatiche apostoliche e alla mortificazione del corpo, e infine l’agilità dell’aquila, perché contempleranno Dio. Tali saranno i missionari che Voi volete mandare nella vostra Chiesa. Essi avranno un occhio d’uomo per il prossimo, un occhio di leone per i vostri nemici, un occhio di bue per se stessi e un occhio d’aquila per Voi.

[22] Questi imitatori degli Apostoli predicheranno virtute multa, virtute magna, con grande forza e virtù, ma così grande e splendente da scuotere tutti gli animi e i cuori dovunque si recheranno. Ad essi infatti darete la vostra parola, “Dabit verbum”, anzi la vostra lingua e sapienza, a cui nessun avversario potrà resistere (44).

[23] Come re della virtù del vostro Figlio Gesù Cristo, troverete le vostre compiacenze tra questi prediletti, poiché in ogni loro missione essi avranno l’unico scopo di attribuire a Voi la gloria dei trofei riportati sui vostri nemici: “Rex virtutum dilecti dilecti, et speciei domus dividire spolia”.

[24] Per l’abbandono alla Provvidenza e la devozione a Maria, avranno le ali argentate della colomba “inter medios cleros pennæ columbæ deargentatæ”, cioè la purezza di dottrina e di vita. Avranno anche il dorso dorato : “et posteriora dorsi ejus in pallore auri”, cioè una perfetta carità verso il prossimo per tollerarne i difetti ed un grande amore a Gesù Cristo per portarne la croce.

[25] Soltanto Voi, come Re dei cieli e Re dei re, separerete dalla massa questi missionari come altrettanti re. Li renderete più bianchi della neve del Selmon, la montagna di Dio, fertile e lussureggiante, solida e compatta, dove Dio mirabilmente si compiace, risiede e dimorerà per sempre. Signore, Dio di verità, chi è questa misteriosa montagna di cui rivelate tante cose mirabili, se non Maria, la vostra cara Sposa? Lei è la montagna che voi avete eretto sulla cima dei monti più alti (45), “Fundamenta ejus montibus sanctis. Mons in vertice montium[le sue fondamenta sono sui monti santi] (46). Beati, mille volti beati, i sacerdoti che avete così ben scelto e destinati a dimorare con Voi su questa montagna fertile e santa. Qui essi diventeranno re per l’eternità con il distacco dalla terra e l’elevazione in Dio. Diverranno più bianchi della neve perché uniti a Maria, vostra Sposa totalmente bella, pura e Immacolata. Saranno arricchiti della rugiada del cielo e dell’abbondanza della terra (47), di ogni benedizione temporale ed eterna di cui Maria è ricolma. Dall’alto di questa montagna, come Mosè, con le loro ardenti preghiere scaglieranno frecce contro i nemici per abbatterli o convertirli (48). Su questa montagna impareranno dalla bocca stessa di Gesù Cristo, che sempre vi dimora, il significato delle otto beatitudini. Su questa montagna di Dio, saranno trasfigurati con Cristo come sul Tabor, moriranno con Lui come sul Calvario, ascenderanno al cielo con Lui come sul monte degli ulivi.

Appello finale

[26] Memento Congregationis tuæ. “Tuæ”: a Voi soltanto spetta costituire questa comunità con la vostra grazia. Se l’uomo per primo vi porrà mano, non se ne farà nulla; se vi metterà qualcosa di suo, rovinerà e sconvolgerà tutto. Dio grande, è compito esclusivamente vostro! Realizzate quest’opera del tutto divina. Raccogliete, chiamate, radunate da ogni parte del vostro regno i vostri eletti per farne un corpo d’armata contro i vostri nemici.

[27] Non vedete, Signore Dio degli eserciti? I capitani mobilitano intere compagnie, i sovrani arruolano armate numerose, i navigatori formano flotte complete, i mercanti si affollano nei mercati e nelle fiere. Quanti ladri, empi, ubriaconi e dissoluti si raggruppano in gran numero ogni giorno con tanta facilità e prontezza contro di Voi! Basta dare un fischio, battere un tamburo, mostrare la punta smussata di una spada, promettere un ramo secco di alloro, offrire un pezzo di terra gialla o bianca! Basta insomma prospettare una voluta di fumo d’onore, un interesse da nulla e un misero piacere da bestia …  e in un istante si riuniscono i ladri, si ammassano i soldati, si congiungono i battaglioni, si assembrano i mercanti, si riempiono, le case e le fiere, e si coprono la terra e il mare di una innumerevole moltitudine di perversi! Benché divisi fra loro a causa della distanza di luogo o della differenza di carattere o della diversità d’interesse, si uniscono tutti insieme fino alla morte per muovervi guerra sotto la bandiera e la guida del demonio.

[28] E quanto a Voi, grande Iddio? Non ci sarà quasi nessuno che prenda a cuore la vostra causa anche se nel servirvi c’è tanta gloria, utilità e dolcezza? Perché così pochi soldati sotto la vostra bandiera? Quasi nessuno griderà in mezzo ai suoi fratelli per lo zelo della vostra gloria come san Michele: “Quis ut Deus?” [Chi è come Dio?] (49). Lasciatemi allora gridare dappertutto: Al fuoco! al fuoco! al fuoco!… Aiuto! aiuto! aiuto!… C’è fuoco nella casa di Dio! C’è fuoco nelle anime! C’è fuoco perfino nel santuario… Aiuto! stanno assassinando il nostro fratello!… Aiuto! stanno uccidendo i nostri figli!… Aiuto! stanno pugnalando il nostro buon Padre!… (50)

[29] “Si quis est Domini, jugantur mihi: [Chi sta con il Signore, venga da me!] (51). Tutti i buoni sacerdoti sparsi nel mondo cristiano, sia che si trovino tuttora in pieno combattimento o si siano ritirati dalla mischia nei deserti e nelle solitudini, vengano e si uniscano a noi (52). Formiamo insieme, sotto la bandiera della croce, un esercito schierato e pronto alla battaglia, per attaccare compatti i nemici di Dio che hanno già dato l’allarme: “sonuerunt” [suonano l’allarme], “frenduerunt” [fremono] (53), “fremuerunt” [digrignano i denti] (54), multiplicati sunt[sono sempre più numerosi] (55). “Dirumpamus vincula eorum et projiciamus a nobis jugum ipsorum. Qui habitat in cœlis irridebit eos” [Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami». Se ne ride Chi abita i cieli, li schernisce dall’alto il Signore] (56).

[30] “Exurgat Deus et dissipentur inimici ejus!” [Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano!] (57). “Exsurge, Domine, quare abdormis”? [Svegliati, perché dormi, Signore?] Déstatevi! (58). Signore, alzatevi! Perché fingete di dormire? Alzatevi con tutta la vostra onnipotenza, misericordia e giustizia. Formatevi una compagnia scelta di guardie del corpo, per proteggere la vostra casa, difendere la vostra gloria e salvare le anime, affinché ci sia un solo ovile e un solo pastore (59) e tutti possano glorificarvi nel vostro tempio (60). “Et in templo ejus omnes dicent gloriam.” Amen.

DIO SOLO!

Note
1 Sal LXXIII, 2.
2 Nella Bibbia, la mano destra è simbolo sia della potenza di Dio, di cui l’uomo può essere strumento, sia del favore e della benedizione che Dio concede ai suoi amici..
3 Nel Trattato della vera devozione a Maria, nn. 47-48, il Montfort riporta le testimonianze mistiche di San Vincenzo Ferreri (+1419) e di Maria des Vallées (+1656). Anche San Francesco di Paola (+1507) parla nelle sue lettere di una congregazione di crociferi che porterà molti frutti alla Chiesa (Cf. CORNELIO ALAPIDE, in Apoc. XVII, in fine). Santa Caterina da Siena (+1380) riferisce le comunicazioni divine circa la «rinnovazione ed esaltazione della Chiesa, la quale deve avere nel tempo a venire» (Lettere, Firenze, 1940, t. III, p. 267), attraverso «la reformazione di santi e buoni pastori » (Il Dialogo, Roma, 1968, p. 33) . Tra i contemporanei del Montfort è da ricordare Olier (+1657), che chiede al Signore di suscitare «persone che rinnovino l’ordine divino dei pastori» (Mémoires autobiographiques).
4 Is LIX,1.
5 Sir XXXVI, 5 (Vulg. XXXVI, 6): “Rinnova i segni e compi altri prodigi, glorifica la tua mano e il tuo braccio destro”.
6 Cf Mt III, 9; Lc III, 8.
7 Mc X,2.
8 Sal LXXXIII, 10.
9 Sal XXIX, 10.
10 Sal CXVIII, 26.
11 Cf Ger XII, 11.
12 Cf Dan IX, 27; Mt XXIV, 15; Mc XIII, 14.
13 Cf Rom XI, 25-26.
14 Nel testo originale c’e’ “Vindica”; cf Ap VI,10 Vulg: “et clamabant voce magna dicentes usquequo Domine sanctus et verus non iudicas et vindicas sanguinem nostrum de his qui habitant in terra ; Breviarium Romanum, Fest. SS. Innocentium, ant. V.
15 Cf Ap XXII, 20.
16 Cf Rom VIII, 22.
17 Cf Gen XXX, 1. Il Montfort cita a questo punto la frase latina Da Matri tuae liberos alioquin moriar (Gen. XXX,1) e la commenta, insistendo sulla parola liberos che ripete sei volte all’inizio di ogni numero (dal 7 al 12). Il termine latino liber (al plurale liberos) ha un duplice significato: come aggettivo vuol dire «libero», non servo; come sostantivo vuol dire «figlio». I Romani chiamavano liberos i figli precisamente per distinguerli dai servi. Con il termine liberos la preghiera del Montfort esprime anch’essa una duplice intenzione: domanda a Dio missionari che siano «liberi» (nn. 7-10), ma che siano allo stesso tempo «figli» di Maria (nn. 11-12).
18 Mt XXVIII, 18.
19 Cf Eb VII, 3. Di Melchisedec, re e sacerdote, la lettera agli Ebrei dice che « egli e’ senza padre, senza madre, senza genealogia» (Eb VII,3).
20 Cf Mc X, 29; Lc XIV, 26.
21 In baculo cruce et in virga virgine. Cf. Num XVII,23; 1 Sam XVII, 43; S. PIER DAMIANI, Sermone per l’Assunzione, PL 144, 721 C.
22 Is LX,8; cf VD 57.
23 Ez I,12.
24 1 Re III, 16.
25 Gv XI,16.
26 Cf S. AGOSTINO, La santa Verginità 6,6 PL 40,399: «Maria è senza alcun dubbio Madre delle sue membra, che siamo noi, nel senso che ha cooperato mediante l’amore a generare alla Chiesa dei fedeli, che formano le membra di quel capo».
27 Cf GIORDANO DI SASSONIA, Libellus de principiis ordinis praedicatorum, ed H.C. Schebeen, Moph Roma, 1935. Si accenna qui ai presagi celesti che avrebbero preceduto la nascita di San Domenico di Gusman: «la madre sogno’ di portare in seno un gagnolino con una fiaccola accesa in bocca che infiammava tutto il mondo» (cf. Enciclopedia Cattolica, Città del Vaticano, c. l825).
28 Gen III,15.
29 Cf 2 Cor VI,15.
30 Sal XXXIII,7: «Questo povero grida e il Signore lo ascolta».
31 1 Re XIX,4.
32 Sal CXVIII,17.
33 Lc II, 29-30.
34 L’immagine dei tre diluvi si trova in una rivelazione di Maria des Vallées, riportata dal Renty (ms. 3177, Bibl. Mazarine), che Montfort cita in VD 47. Il Montfort aggiunge ai tre diluvi l’idea di tre regni, rendendo più positiva la visione in negativo di Maria des Vallées. Cf S. DE FIORES, “Lo Spirito Santo e Maria negli ultimi tempi secondo S. Luigi Maria da Monftort”, in Quaderni Monfortani, 4 (1986), pp. 3-48.
35 Sal XVIII,7.
36 Cf Lc XII,49.
37 Sal CIII,30. Nella seconda edizione italiana delle Opere (S. LUIGI MARIA DA MONTFORT, Opere, vol I, Scritti Spirituali, Roma: Ed. Montfortane, 1990), la preghiera che qui il Montfort esprime con le parole del salmo CIV, e’ stata spostata all’inizio del n. 18 della PI. Si è preferito ristabilire la numerazione dell’edizione critica (Paris: Seuil, 1966, ristampa 1988) per unificare il modo di citazione.
38 Gv XV, 19.
39 Cf Lc X,3.
40 Sal CV,47.
41 Sal LXVII, 10-17. Il Salmo LXVII «e’ tra i più difficili del Salterio» (M. Sales). Il Montfort lo commenta nei numeri seguenti (20-25) attenendosi alla versione della Volgata, che offre spesso una plausibile interpretazione del testo ebraico. Più profondamente il Montfort percepisce la dinamica e i contenuti del Salmo 67. Egli «condivide con il salmista una lettura della storia della salvezza intesa eguale ricerca di una dimora per parte di Dio e poi per il popolo. La storia del Dio che interviene per procurarsi una dimora si dirige ora verso Maria, Salmon della nuova economia» (M. ZAPPELLA, “Il Salmo LXVII e la preghiera infuocata. Annotazioni esegetiche”, in Quaderni Montfortani, 4 (1986), p. 116.
42 Cf Ez I, 5-14.
43 All’espressione virtute multa del salmo 68 il Montfort aggiunge virtute magna di At IV,33.
44 Cf Lc XXI,15.
45 Is II,2.
46 Sal LXXXVI, 1.
47 Cf Gen XXVII,28.
48 Cf Es XVII, 8;13.
49 Cf S. GREGORIO MAGNO, [Omelia 34 sul Vangelo, PL 125 l. Il Montfort attinge direttamente da OLIER, Lettres, Paris: Lecoffre, 1885, t. II, p 576.
50 Il Montfort prende lo spunto per gridare Al fuoco! da un testo di S. GIOVANNI EUDES (Lettre XXXIX, 23.7.1659, in Oeuvres complétes X, p. 432), ma con sviluppi o accentuazioni proprie.
51 Es XXXII, 26.
52 Vis unita fit fortior.
53 Cf Sal XLV,4; 2,1.
54 Cf Sal XXXIV,14.
55 Cf Sal LXVIII,5.
56 Sal II, 3-4.
57 Sal LXVII,1.
58 Sal XLIII,24.
59 Gv X,1.
60 Cf Sal XXVIII, 9.

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