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giovedì 21 novembre 2019

Pella (Giordania) Rifugio per i Primi Cristiani

Scorcio degli scavi archeologici di Pella, città della Decapoli, attualmente sotto la sovranità della Giordania.

Durante la Guerra giudaica del 66 d.C. i cristiani di Gerusalemme fuggono, guidati dal loro vescovo Simone, e trovano riparo a Pella nella valle del Giordano.

Distesa in una conca tra le colline della valle del Giordano, a circa 70 chilometri a nord di Amman, Pella mostra i resti di una storia antichissima e significativa.

La posizione geografica particolarmente felice spiega il fatto che sia stata abitata fin dall’epoca neolitica, di cui sono stati ritrovati alcuni reperti conservati nel piccolo museo allestito all’ingresso del sito. Ancora oggi nella piana di Pella si possono vedere le sorgenti che danno origine al Wadi Jirm el-Moz, le acque cui attinsero i popoli che qui si stabilirono nei secoli.

Citata nei testi egizi sotto il nome di Pehel Fahl, fu rinominata Pella nel 310 a.C. dai greci provenienti dalla Macedonia che si stabilirono qui: scelsero di cambiarle il nome optando per quello della città macedone che diede i natali ad Alessandro Magno.

In effetti Pella fu un centro pieno di vita, notevole per i manufatti in ceramica e per gli scambi commerciali. Potenziò queste caratteristiche dopo la conquista romana ad opera di Pompeo e fu una delle città più fiorenti della Decapoli, come venivano indicate le dieci città di cultura romana e greca nell’area transgiordanica. Non si trattava di una «lega» ufficiale né di un corpo politico unitario, piuttosto di centri omogenei per lingua, cultura e struttura politica.

Le tracce storiche più spettacolari sono quelle del periodo greco romano: il tempio, il teatro costruito sul fianco della collina e le imponenti colonne della basilica bizantina.

Fu qui che si rifugiarono i cristiani di Gerusalemme durante la guerra giudaica del 66 d.C. ordinata dall’imperatore Vespasiano e proseguita dal figlio Tito: secondo quanto scrive lo storico Eusebio, i cristiani di Gerusalemme, temendo la distruzione della città ad opera dei romani, si rifugiarono in massa a Pella insieme al vescovo di allora, Simone.

In questa regione quindi, proprio a partire dal I secolo d.C., ci fu una rapida diffusione del cristianesimo e nel II secolo qui nacque Aristone, che scrisse un’interessante apologia del cristianesimo, un dibattito tra Giasone e Papisco al riguardo di Cristo Signore, ovvero una diatriba tra un giudeo e un cristiano sulla questione delle profezie dell’Antico Testamento che si sarebbero adempiute nella persona di Gesù.

Diventata sede vescovile, Pella vanta una serie di nomi eminenti tra i primi capi della Chiesa. Questo spiega la ricchezza di resti cristiani ancora oggi ben conservati, come la basilica bizantina del V secolo, la chiesa ad est del complesso centrale e quella dietro il teatro.
Conquistata dagli arabi e ancora fiorente durante la dinastia degli Omayyadi, Pella fu distrutta nel 746 d.C. dal terribile terremoto che devastò i principali centri della Giordania.

Oggi il tell di Pella è uno dei siti più interessanti per gli archeologi, un tesoro a cielo aperto. E molto resta ancora da scoprire…


Chiara Tamagno
29 luglio 2009



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