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martedì 13 giugno 2023

San Fandila di Cordova

Nato a Guadix (Granata), fu inviato dai genitori a una delle scuole mozarabiche di Cordova, dove vestì l'abito religioso nel monastero di Tàbanos. Trasferito poi a quello di San Salvatore di Penamelaria, quasi alla periferia della città, su richiesta dei confratelli, fu ordinato sacerdote. Subito dopo, scoppiata la persecuzione dell'emiro Muhammad I nell'852, Fandila (che S. Eulogio chiama ancora ephebus), insofferente delle continue beffe ai cristiani, si presentò spontaneamente al cadì (giudice musulmano), davanti al quale, con santa libertà, biasimò la religione di Maometto. Messo in carcere e deferito il caso all'emiro, questi lo condannò a morte.
Fu decollato il 13 giugno dell'853 e il suo corpo venne appeso al patibolo sulla sponda sinistra del fiume Guadalquivir. Verso la fine del sec. XVI, nella sua città natale, dove gli erano attribuiti molti miracoli, si celebrava solennemente la sua festa, istituita dal vescovo Giovanni di Fonseca, e vi era una fiorente confraternita. Il Martirologio Romano lo commemora il 13 giugno.


Autore:
Isidoro da Villapadierna

 

Martirologio Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, san Fandíla, sacerdote e monaco, che, durante la persecuzione dei Mori, sotto il regno di Maometto I, fu decapitato per la fede in Cristo. 

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