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domenica 25 giugno 2023

Marco, Capitolo 3, Versetti 31-35

E vengono sua madre e i suoi fratelli, e stando fuori lo mandarono a chiamare. E sedeva intorno a lui la folla e gli dicono: Ecco. fuori tua madre e i tuoi fratelli cercano te. E rispondendo disse loro: Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? E guardando all'intorno quelli che sedendo lo circondavano disse: Ecco mia madre e i miei fratelli: chi infatti farà la volontà di Dio, costui è mio fratello, e sorella e madre.

Crisostomo: Da ciò risulta manifesto che non sempre i suoi fratelli e sua madre erano con lui, ma poiché era amato vengono da lui per riverenza e affetto, aspettando fuori.

Beda: I fratelli del Signore vanno ritenuti non figli della sempre Vergine Maria, secondo Elvidio, né figli di Giuseppe da un'altra moglie, secondo alcuni, ma vanno piuttosto giudicati come congiunti.

Crisostomo: Un altro Evangelista invece (Gv 7, 5) dice che «i suoi fratelli non credevano ancora in lui», a cui conviene ciò che qui viene detto, che cioè lo cercavano aspettando di fuori; e secondo la loro intenzione il Signore non ne parla come di parenti, per cui segue: E rispondendo disse loro: Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Non disse però ciò come rimproverando la madre e i fratelli, ma mostrando che sopra ogni parentela corporale occorre preonorare la propria anima: per cui convenientemente ciò veniva detto a coloro che si davano a questo parlare da vicini come a qualcosa di più utile della dottrina della salvezza.

Beda: Alla loro domanda sull'ufficio del verbo dissimula di uscire, non rifiutando l'ufficio di pietà della madre, ma mostrando di avere l'affetto più ai misteri paterni che a quelli materni. Né ingiuriosamente disprezza i fratelli, ma, preferendo l'opera spirituale alla parentela materiale, mostra che è più religiosa l'unione dei cuori che quella dei corpi.

Crisostomo: Con ciò Gesù mostra che bisogna onorare quelli che sono vicini nella fede più che tutti i consanguinei. In realtà uno diventa madre di Gesù predicando. Infatti chi lo infonde nel cuore di chi ode è come se lo partorisse.

Girolamo: Sappiamo dunque di essere suoi fratelli e sorelle se compiamo la volontà del Padre, per essere suoi coeredi; per cui segue: chi infatti farà la volontà di Dio, costui è mio fratello, e sorella e madre. Teofilatto: Non dice dunque ciò negando la madre, ma mostrando che non è degna di onore solo perché ha generato Cristo, ma anche per ogni altra virtù.

Beda: Misticamente, poi, la madre e i fratelli sono la sinagoga, dalla cui carne è uscito sia il numero dei Giudei, che, mentre il Salvatore parlava dentro, volendo entrare non poterono perché si rifiutarono di intendere le sue parole spiritualmente. Invece la folla che la occupava entra, poiché, a differenza della Giudea, la gentilità flui a Cristo. Infatti i famigliari del Signore vogliono vederlo stando fuori, mentre i Giudei si fissarono fuori alla custodia della lettera, e costringono Cristo a uscire quasi per insegnare cose carnali, piuttosto che acconsentire a entrare per sentire cose spirituali. Se dunque stando fuori nemmeno gli stessi genitori vengono riconosciuti parenti, come saremo riconosciuti noi se stiamo fuori? Il verbo infatti è dentro, la luce è dentro.

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