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venerdì 30 giugno 2023

Beato Basilio Velyckovskyj

Il beato ucraino Vasyl Vsevolod Velychkovskyj, dopo essere passato sotto indicibili persecuzioni, morì settantenne a Winnipeg in Canada nel 1973. Apparentemente di morte naturale; in realtà l'autopsia stabilì che il decesso era avvenuto per una dose di veleno a lento effetto, somministrata al vescovo prima della partenza per l'esilio, nel 1972. Si concluse così la sua odissea. Nato nel 1903, aveva combattuto 15enne la guerra di indipendenza nazionale. Divenuto poi prete tra i Redentoristi, gli toccò combatterne un'altra contro il comunismo. La sua fama tra il popolo era tale che a lungo il regime non lo toccò. Ma nel 1945 fu arrestato e condannato alla fucilazione. La pena gli fu commutata in 10 anni di lager, al termine dei quali tornò a Leopoli, dove operò in clandestinità. Così come in segreto, in una camera d'albergo, venne consacrato vescovo, nel 1963. Espulso, dopo una visita alla sorella in Jugoslavia e una tappa a Roma, dove fu ricevuto da Paolo VI, si avviò a un esilio impossibile. (Avvenire)

Martirologio Romano: A Winnipeg nello Stato di Manitoba in Canada, beato Basilio Velyčkovskyj, vescovo della Chiesa greco-cattolica di Ucraina e martire, che, per aver esercitato clandestinamente il suo ministero tra i cristiani cattolici di Rito bizantino patì molto in patria da parte dei persecutori della fede e morì in esilio, associato al sacrificio di Cristo.

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