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venerdì 8 febbraio 2019

Matteo, Capitolo 20, Versetti 29-34


E uscendo essi da Gerico, li seguì una grande folla. Ed ecco due ciechi che sedevano lungo la via udirono che Gesù passava e gridarono dicendo: Signore, pietà di noi, figlio di Davide. La folla li rimproverava perché tacessero, ma essi gridavano ancora di più dicendo: Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide. E Gesù si fermò e li chiamò e disse: Che volete che vi faccia? Gli dicono: Signore, che si aprano i nostri occhi. Gesù avendo compassione di loro toccò i loro occhi e subito videro e lo seguirono.

Crisostomo: Come la messe abbondante è una testimonianza dell’accurato lavoro del contadino, così anche una chiesa piena è segno dello zelo di colui che insegna. Per questa ragione si dice in questo passo: E uscendo essi da Gerico, li seguì una grande folla. Nessuno fu trattenuto dal travaglio del cammino, poiché l’amore spirituale non conosce la fatica; nessuno fu tirato indietro dal ricordo dei suoi beni, poiché è entrato in possesso del regno celeste. Colui che ha preso una volta il gusto dei beni del cielo, veramente perde l’affezione a tutto ciò che è della terra. Con molta opportunità si presentarono i due ciechi davanti a Cristo, poiché, dopo che il Signore avesse loro aperto gli occhi, potessero andare con lui a Gerusalemme a testimoniare il suo potere […].

Agostino: Da parte sua Marco riferisce questo fatto, però lo attribuisce a un solo cieco. Difficoltà che si risolve dicendo che dei due ciechi di cui parla Matteo uno era molto conosciuto nella città, cosa che è provata facilmente dal fatto stesso che Marco menziona il nome suo e quello di suo padre. Effettivamente Bartimeo, figlio di Timeo, fu molto conosciuto per avere sofferto un gran calo di fortuna: non solo era cieco, ma si sedeva per mendicare. Da ciò risulta che Marco, per far vedere la grandezza del miracolo, comparò l’illuminazione di questo cieco con la tanto conosciuta miseria in cui era ridotto. Per questa ragione menziona solo questo cieco. Quanto a Luca è probabile che, invece di narrare questo fatto, si riferisca a un altro miracolo simile, verificatosi in un altro cieco, poiché egli dice: «Quando Gesù si avvicinava a Gerico», e gli altri Evangelisti dicono: «Nel momento in cui Gesù usciva da Gerico».

La folla li rimproverava perché tacessero. Crisostomo: Essi vedevano i vestiti sporchi e non consideravano la bellezza dell’anima. Vedi qui la stolta sapienza degli uomini: stimano infatti che sia un’ingiuria per i grandi lasciarsi onorare dai poveri. Infatti qual è il povero che si azzarda a salutare in pubblico il ricco? Ilario: Oppure impongono il silenzio non per onorare il Signore, ma per il sentimento che causava in essi l’udire dalla bocca dei ciechi ciò che essi tanto negavano, cioè che il Signore era figlio di Davide. Origene: O anche erano i credenti coloro che li rimproveravano perché non lo chiamassero con il nome umile di figlio di Davide, ma piuttosto dicessero: Figlio di Dio, abbi pietà di noi. 

Girolamo: Il Signore li manda a chiamare cosicché non trovino ostacoli nelle persone, e domanda loro che cosa vogliono affinché con la loro risposta si veda più chiaramente la loro infermità e attraverso il rimedio e la cura si conosca meglio il potere.

Girolamo: Il creatore concede loro ciò che aveva negato loro la natura, e con più certezza la misericordia dà ciò che l’infermità aveva tolto.

Origene: In senso mistico Gerico rappresenta il mondo in cui si abbassò Cristo; e quelli che stanno a Gerico non sanno uscire dalla sapienza del mondo, a meno che non vedano uscire da Gerico Gesù e i suoi discepoli. Ma le persone che lo videro uscire lo seguirono disprezzando il mondo e tutto quanto è del mondo, in modo da salire, guidati da Cristo, alla Gerusalemme celeste. E possiamo anche dire che i due ciechi figurano i due regni di giuda e Israele, che furono ciechi prima della venuta del Signore, poiché non vedevano la vera parola contenuta nella legge e nei Profeti, e che tuttavia, seduti presso il cammino della legge e dei Profeti e non avendo di essi altro che un’intelligenza carnale, alzavano la loro voce verso colui che era nato dal lignaggio di Davide secondo la carne.

Agostino: I cristiani cattivi e tiepidi impediscono che i buoni cristiani, nonostante i loro desideri, compiano i precetti di Dio. Gridino dunque senza fermarsi, poiché ogni buon cristiano che comincia a vivere bene e a disprezzare il mondo incontrerà cristiani cattivi e freddi nella fede che lo riprenderà per il nuovo genere di vita. Però se non si stanca ed è costante nella sua nuova vita, gli stessi che prima gli si opponevano lo rispetteranno.

Agostino: Gesù, che ha detto (7, 8): «A chi bussa sarà aperto», si ferma davanti ai ciechi, li tocca e dà loro la vista, poiché la fede nell’incarnazione temporale è una preparazione per comprendere le cose eterne. Il transito di Gesù li avvisa che sarà loro data la vista, e quando il Signore si ferma la concede loro; figura di come sono passeggere le cose temporali e stabili quelle eterne.


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