Luigi e Callisto, primi martiri in Cina dell'ordine dei salesiani di don Bosco (S. Giovanni Bosco, 31 gen.), appartengono a un periodo successivo rispetto ai martiri della Cina ricordati il 17 febbraio; benché condividano molto della loro vicenda, meritano in questa sede un'attenzione particolare. Morirono in un periodo contrassegnato dalle incessanti ostilità tra i "signori della guerra" locali, dall'ascesa al potere del Kuomintang di Sun Yatsen e successivamente di Chiang Kaishek, dalla nascita del partito comunista cinese, dalla sua iniziale alleanza e successiva rottura con i nazionalisti, e dalla continua protezione "imperialista" degli interessi nazionali e stranieri in Cina.
Nato il 5 giugno 1873 a Oliva Gessi (Pavia), Luigi Versiglia all'età di dodici anni era stato mandato da don Bosco a studiare nell'oratorio di Valdocco a Torino. In questo periodo le sue grandi passioni erano la matematica e i cavalli: disse infatti ai suoi genitori di andare a studiare là per diventare non un sacerdote, ma un veterinario. Non aveva tuttavia fatto i conti con lo straordinario carisma di don Bosco: modificati infatti i suoi progetti, 1'11 ottobre 1889, quattro anni dopo, fece la professione semplice tra i salesiani. Dopo aver conseguito il dottorato in filosofia, che lo tenne impegnato dal 1890 al 1893, fu ordinato sacerdote nel 1895, e per dieci anni fu superiore e responsabile dei novizi nel nuovo seminario salesiano di Genzano, nei pressi di Roma. Nel 1905 il vescovo di Macao si rivolse ai salesiani per avere dei missionari.
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