Nacque a Sahuayo nel Messico. Quando fu decretato il culto pubblico,
José aveva 13 anni e decise di combattere insieme a suo fratello Miguel
il governo federale. Non fu ammesso come soldato nei Cristeros di
Michoacán, ma come assistente. Nel campo conquistò l'affetto dei
compagni che lo soprannominarono "Tarsicio". Di notte guidava il rosario
e incoraggiava le truppe a difendere la fede.
Nel 1928,
durante una battaglia contro l'esercito federale, il generale Cristero
perse il suo cavallo e José gli diede il suo per salvarsi. Fu arrestato e
il generale Callista, vedendo la sua giovinezza, lo incoraggiò a
lasciare i Cristeros e unirsi alla causa rivoluzionaria del governo
contro la Chiesa, alla quale José rispose: “Non voglio unirmi ai nemici
di Cristo Re! Sono il tuo nemico! Colpiscimi! "
Fu rinchiuso in una prigione nella città di Cotija, e lì scrisse a sua
madre, accettando coraggiosamente la morte per la sua fede. Pochi giorni
dopo lo portarono alla caserma del Rifugio, dove fu crudelmente
torturato, per fargli rinnegare se stesso, ma non ci riuscirono. Nel
pantheon dove doveva essere giustiziato, si trovava sul bordo della
tomba, in modo che non dovessero gettarlo via. Lo pugnalarono e ad ogni
pugnalata gridava applausi a Cristo Re e alla Vergine di Guadalupe,
finché il capitano non sparò un colpo alla testa. È sepolto nella
parrocchia di San Giacomo Apostolo di Sahuayo, sua città natale. È stato
beatificato dal SS Benedetto XVI il 20 novembre 2005. È stato
canonizzato da 16 ottobre 2016 da papa Francesco.
MARTIROLOGIO ROMANO. Guadalajara,
in Messico, il san José Sánchez del Río, quattordici anni, martire,
pugnalato a morte mentre dava la vita a Cristo Re e a Santa Maria di
Guadalupe, durante la Guerra Cristero.
Fonte: https://www.santodelgiorno.it/beato-jose-sanchez-del-rio/
Nessun commento:
Posta un commento