Allontanatosi di là, Gesù giunse presso il mare di Galilea, e salito
sul monte sedeva là. E si avvicinarono a
lui molte folle, recando con sé muti, zoppi, deboli e molti altri, e li
deposero ai suoi piedi ed egli li guarì; in modo che le folle si stupivano
vedendo i muti che parlavano, gli zoppi che camminavano, i ciechi che vedevano,
e magnificavano il Dio di Israele.
Remigio [Rabano]: Questo mare viene chiamato con diversi
nomi; è detto infatti mare di Galilea a motivo della Galilea adiacente, e mare
di Tiberiade per la città di Tiberiade.
Crisostomo: In due cose le folle dimostravano la loro fede:
nel salire alla montagna e nella persuasione che avevano di non aver bisogno,
per essere curati, di altro che di gettarsi ai piedi del Signore. Non si
accontentano di toccare gli orli del suo vestito, ma danno prova di una fede
più elevata, per cui si dice: e li
deposero ai suoi piedi. E certamente impiegò qualche tempo a curare la
figlia della donna per mostrare la virtù di questa donna; questi invece li curò
subito non perché erano migliori, ma per chiudere la bocca dei Giudei
increduli; per cui segue: e li guarì tutti. Ma la moltitudine di coloro che
venivano guariti, e la facilità della guarigione li riempivano di stupore, per
cui segue: in modo in modo che le folle
si stupivano vedendo i muti che parlavano.
Rabano [Anselmo]: In senso mistico, Il Signore viene in
Giudea dopo aver curato la figlia della donna di Cananea, il che è figura della
conversione dei gentili, poiché <<tutto il popolo di Israele raggiungerà
la sua salvezza dopo che la maggior parte dei Gentili sarà entrata nella
Chiesa>> (Rm 11, 25-26).
Glossa [Anselmo]: Sono muti coloro che non lodano Dio; ciechi
quelli che non intendono la via della vita; sordi coloro che non obbediscono;
zoppi quelli che non procedono rettamente per il cammino del dovere; deboli
quelli che mancano di decisione nelle buone opere.
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