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domenica 12 ottobre 2025

Video - El Pilar, la Prima Apparizione di Maria

Anche durante la sua vita terrena, Maria è apparsa ai discepoli di Gesù: alcuni documenti storici sostengono che è apparsa in quella che oggi è la terra di Spagna per sostenere nelle difficoltà i primi cristiani.

Stiamo parlando dell'apparizione del Pilar, in Spagna. Secondo la tradizione avvalorata da documenti risalenti al XIII sec., un giorno l'apostolo Giacomo si trovava sulle rive del fiume che attraversa la città di Saragozza, l'Ebro, pieno di sconforto perché la gente non rispondeva alla predicazione del Vangelo.

Quando improvvisamente vide la Vergine, in piedi sopra una colonna di marmo. Maria cominciò subito a confortarlo chiedendogli che venisse costruito lì un tempio. La colonna sulla quale apparve allora Maria, secondo le fonti storiche, sarebbe la stessa sulla quale è posta oggi la sua immagine.

Questo avvenimento, sempre secondo le fonti storiche, accadde nell'anno 39 o 40, quando pare che Maria si trovasse in realtà a Efeso. A quel tempo il cristianesimo muoveva i suoi primi passi in Spagna.

L'apostolo Santiago e gli otto testimoni che assistettero al prodigio cominciarono a costruire una chiesa, su cui si erge oggi la basilica di Saragozza, e il cui nome era "Cesaraugusta".

Passarono i secoli, la Chiesa andò incontro agli scismi e la Spagna subì l'invasione araba, però il santuario del Pilar, ricostruito in più occasioni, rimase sempre il cuore dei cristiani spagnoli.

All'intercessione della Vergine del Pilar vengono attribuiti diversi miracoli. Uno dei più conosciuti e documentati è il "Miracolo di Calanda", secondo cui un mendicante di nome Miguel Pellicer, originario di Calanda, vide ricrescere la gamba che gli era stata amputata nell'ottobre del 1637.

L'origine del cristianesimo in Spagna, che in un primo momento sembrò non riscuotere grande successo, ha nella Vergine del Pilar e nell'apostolo Giacomo i suoi pionieri. Per questa ragione, i cattolici spagnoli considerano il loro paese la "terra di Maria". Saragozza e Compostela, il Pilar e l'apostolo Giacomo, costituiscono i due assi fondamentali attorno a cui ruota la spiritualità del popolo spagnolo. 

 

PREGHIERA

"Oh Vergine del Pilar, Regina e Madre. La Spagna e tutte le nazioni ispaniche accolgono con gratitudine la Tua protezione costante e sperano di poter continuare a contare su di Te. Fa che possiamo ottenere da Tuo Figlio la forza nella fede, la sicurezza nella speranza e la perseveranza nell'amore". 


sabato 11 ottobre 2025

Marco, Capitolo 12, Versetti 13-17

Gli mandarono però alcuni Farisei ed Erodiani per coglierlo in fallo nel discorso. E venuti, quelli gli dissero: Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. E' lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no? Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda. Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: Di chi è questa immagine e l'iscrizione? Gli risposero: Di Cesare. Gesù disse loro: Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio. E rimasero ammirati di lui.

Beda: I principi dei sacerdoti, volendo impadronirsi di Gesù, avendo paura della folla, e no potendolo fare loro stessi, cercarono di farlo fare alle potenze temporali; in questo modo essi erano al di sopra del rimprovero di avere commesso questo attentato; per cui si dice: Gli mandarono però alcuni farisei ed Erodiani per coglierlo in fallo nel discorso.

Teofilatto: Abbiamo detto altrove, degli Erodiani, che erano la setta che pretendeva che Erode fosse il Cristo a causa della sparizione dei re della razza di Giuda, che coincideva con il suo avvento al trono. Altri dicono che questi Erodiani fossero dei soldati di Erode, che i Farisei portavano con sé per renderli testimoni delle parole di Cristo e per prenderlo e impadronirsi di lui. Nota la loro malizia in quanto si servono dell'adulazione per impadronirsi di lui; poiché è detto: Maestro, sappiamo che sei veritiero.

Girolamo: Essi lo interrogarono con delle parole melliflue, lo circondavano come delle api che hanno il miele sulla bocca e un pungiglione dietro.

Beda: Questa parola carezzevole e ingannatrice viene usata per indurlo a rispondere che teme più Dio che Cesare, e che non bisogna pagare le imposte, in modo che gli Erodiani che sono là, udendolo, trovino in lui l'autore di una sedizione contro Roma; per questo aggiungono: non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini.

Teofilatto: Così che non onori Cesare, cioè contro la verità. Per cui aggiungono: ma secondo verità insegni la via di Dio. E' lecito o no dare il tributo a Cesare? Questa parola era tutto un artificio e aveva un precipizio da ogni lato: poiché, se rispondeva che bisognava pagare il tributo a Cesare, si eccitava il popolo contro di lui presentandolo come se volesse ridurlo al suo servizio, e se diceva al contrario che ciò non era permesso, lo si accusava di sollevare il popolo contro Cesare. Ma la sede della sapienza seppe sfuggire al loro inganno; per cui segue: Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda. Ed essi glielo portarono.

Beda: Il denaro era una moneta che valeva dieci sesterzi, e aveva l'immagine di Cesare; per cui segue: Allora disse loro: Di chi è questa immagine e l'iscrizione? Gli risposero: Di Cesare. Coloro che pensano che la domanda del Salvatore fosse stata per ignoranza e non per volontà, da ciò imparino che egli poteva sapere di chi fosse quell'immagine; ma egli domanda per rispondere in modo competente alle loro parole; per cui segue: Gesù disse loro: Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio. Teofilatto: Come se dicesse: date ciò che ha l'immagine all'immagine, cioè il denaro a Cesare: potete infatti sia dare il tributo a Cesare, sia a Dio le cose che gli competono. Girolamo: Oppure diversamente: Rendete per forza a Cesare questa moneta che porta l'immagine di Cesare, e date liberamente voi stessi a Dio. Infatti «Il tuo volto, Signore, è stato segnato sopra di noi» (Sal 4,7), non quello di Cesare.

mercoledì 8 ottobre 2025

Atto di Riparazione al Sacro Cuore di Gesù

 Prescritto da Pio XI nell'enciclica Miserentissimus Redemptor de 1928, da recitarsi nella festa del Sacro Cuore.

Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi prostrati innanzi ai vostri altari intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l'amantissimo vostro Cuore.

Ricordatevi però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità, e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la vostra misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che, errando lontano dalla via della salute, o ricusando di seguire Voi come pastore e guida, ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del battesimo, hanno scosso il soavissimo giogo della vostra legge.

E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l'immodestia e le brutture della vita e dell'abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro Voi e i Vostri Santi, gli insulti lanciati contro il vostro Vicario e l'ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi ond'è profanato lo stesso Sacramento dell'amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da Voi fondata.

Ed oh! potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto come riparazione dell'onore divino conculcato, noi vi presentiamo, - accompagnandola colle espiazioni della Vergine vostra Madre, di tutti i santi e delle anime pie - quella soddisfazione che Voi stesso un giorno offriste sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovate sugli altari, promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l'aiuto della vostra grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l'indifferenza verso sì grande amore, con la fermezza della fede, l'innocenza della vita, l'osservanza perfetta della legge evangelica, specialmente della carità, e di impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di Voi, e di attrarre quanti più potremo alla vostra sequela.

Accogliete, ve ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per l'intercessione della Beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e vogliate conservaci fedelissimi nella vostra obbedienza e nel vostro servizio fino alla morte con il gran dono della perseveranza, mercè il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove Voi col Padre e con lo Spirito Santo vivite e regnate Dio per tutti i secoli dei secoli. Così sia.

lunedì 6 ottobre 2025

Marco, Capitolo 12, Versetti 1-12

E cominciò a parlare loro in parabole: Un uomo piantò una vigna, la circondò di una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano. A suo tempo mandò un servo a ritirare da quei vignaioli i frutti della vigna. Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a mani vuote. Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di insulti. Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è l'erede, su, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra. E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri. Non avete forse letto questa Scrittura: «La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri»? Allora cercarono di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. E, lasciatolo, se ne andarono.

Girolamo: E' Dio Padre che il Salvatore chiama uomo con un sentimento umano; la vigna è la casa di Israele, la siepe sono gli Angeli che la custodiscono, il torchio è la legge, la torre il tempio, i vignaioli i sacerdoti.

Beda: Il primo servitore che fu inviato è quello stesso che trasmise loro la legge: Mosè. Essi lo rinviarono dopo averlo picchiato, poiché essi lo esasperarono nell'accampamento. Segue: Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di insulti. L'altro servo è il re Davide, e indica anche gli altri Salmisti. Ora, essi colpirono Davide sulla testa dopo averlo coperto di obbrobrio; poiché (1 Re 12,16) non facendo alcun conto dei versi dei Salmi, lo rigettarono dicendo: «Che abbiamo noi in comune con Davide?». Segue: Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Con questo terzo e con i suoi compagni intendi il coro dei Profeti; ma quali dei Profeti non furono perseguitati? D'altronde il Signore ci insegna che si possono mettere sotto questa triplice classificazione tutti coloro che hanno insegnato sotto la legge dicendo (Lc 24,44): «E' necessario che si compia tutto ciò che è stato scritto su di me nella legge, nei Profeti e nei Salmi».

Segue: Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! Teofilatto: Dio dice così non per esprimere che egli ignora ciò che sarà, ma per stabilire ciò che dovrebbe essere e ciò che sarebbe conveniente. Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è l'erede, su, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra. Il Signore prova nel modo più manifesto che i principi dei Giudei crocifissero il Figlio di Dio non per ignoranza, ma per invidia. Compresero infatti che egli era colui di cui fu detto (Sal 2,8): «Ti darò le genti come tua eredità». Dopo averlo ucciso, questi cattivi vignaioli, volendo soppiantarlo, si sforzeranno di estinguere la fede che si ha in lui e di stabilire la loro giustizia piuttosto che quella di Dio, e di innestare su di essi le nazioni. Segue: E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Teofilatto: Cioè fuori da Gerusalemme: il Signore fu crocifisso fuori dalla città.

domenica 5 ottobre 2025

Video. Santa Faustina Kowalska - I Segreti del Vero Quadro della Divina Misericordia

Il quadro della Divina Misericordia che custodiamo qui a Vilnius è “l’unica immagine che Santa Faustina ha visto. Tutte le altre immagini, compresa quella che tutti pensano sia l’originale e custodita a Cracovia, sono state realizzate dopo la morte di Suor Faustina e con l’aiuto delle fotografie dell’immagine autentica”. Così l’Arcivescovo di Vilnius (Lituania), mons. Gintaras Grušas, in un’intervista per il programma “Indagine ai confini del Sacro”, in onda domenica 23 aprile alle 22.45, in occasione della festa liturgica dedicata alla Divina Misericordia, ha rivendicato l’autenticità del dipinto chiarendo che il quadro custodito in Polonia in realtà è solo una copia. Nel reportage con immagini inedite, realizzato dal curatore del programma David Murgia, e dal titolo ‘Storia e segreti del vero quadro della Divina Misericordia’ l’Arcivescovo ha sottolineato che “dietro questo quadro c’è una lunga storia durata oltre cinquanta anni e per questo il ‘nostro’ quadro è l’immagine meno conosciuta nel mondo”. Tv2000, dando conto delle diverse paternità rivendicate dalla Lituania e dalla Polonia sul vero quadro del Gesù Misericordioso nato dalla richiesta di Cristo a Santa Faustina Kowalska in un’apparizione, ha ripercorso le vicende incredibili del dipinto che ha dato il via al culto omonimo praticato da milioni di persone. Al momento infatti sono due le immagini al mondo che rappresentano il Gesù Misericordioso su cui da anni è aperta una fervente contesa: il quadro dipinto per la prima volta a Vilnius in Lituania da un artista locale alla presenza di Suor Faustina e quello realizzato da un altro pittore 10 anni dopo nel 1943 nato dal alcune foto dell’originale e che venne posto nel Santuario della Divina Misericordia a Cracovia. Le vicende di questa immagine sono degne di una spy-story che si snoda tra Polonia, Lituania e Bielorussia, in cui si intrecciano guerre, persecuzioni, due regimi totalitari, alcune donne e due artisti. Questo dipinto, infatti, è stato nascosto, sembrava ormai perduto e infine è stato ritrovato. La conservazione nel tempo di questa immagine è da attribuire al meticoloso lavoro di alcune donne coraggiose che sono riuscite a salvare questo dipinto dal nazismo e dal comunismo. Anche a costo di sacrifici e deportazioni. 


sabato 4 ottobre 2025

San Francesco d'Assisi - Commento al Pater Noster

«O santissimo Padre nostro: creatore, redentore, consolatore e salvatore nostro.

Che sei nei cieli: negli angeli e nei santi, illuminandoli alla conoscenza, perché tu, Signore, sei luce, infiammandoli all’amore, perché tu, Signore, sei amore, ponendo la tua dimora in loro e riempiendoli di beatitudine, perché tu, Signore, sei il sommo bene, eterno, dal quale proviene ogni bene e senza il quale non esiste alcun bene.

Sia santificato il tuo nome: sifaccia luminosa in noi la conoscenza di te, affinché possiamo conoscere l’ampiezza dei tuoi benefici, l’estensione delle tue promesse, la sublimità della tua maestà e la profondità dei tuoi giudizi.

Venga il tuo regno: perché tu regni in noi per mezzo della grazia e ci faccia giungere nel tuo regno, ove la visione di te è senza veli,
l’amore di te è perfetto,
la comunione di te è beata,
il godimento di te senza fine.

Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a te; con tutta l’anima, sempre desiderando te; con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore; e con tutte le nostre forze, spendendo tutte le nostre energie e sensibilità dell’anima e del corpo a servizio del tuo amore e non per altro; e affinché possiamo amare i nostri prossimi come noi stessi, trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando nessuna offesa a nessuno.

Il nostro pane quotidiano: il tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, dà a noi oggi: in memoria, comprensione e reverenza dell'amore che egli ebbe per noi e di tutto quello che per noi disse, fece e patì.

E rimetti a noi i nostri debiti: per la tua ineffabile misericordia, per la potenza della passione del tuo Figlio diletto e per i meriti e l'intercessione della beatissima Vergine e di tutti i tuoi eletti.

Come noi li rimettiamo ai nostri debitori: e quello che non sappiamo pienamente perdonare, tu, Signore, fa' che pienamente perdoniamo sì che, per amor tuo, amiamo veramente i nemici e devotamente intercediamo presso di te, non rendendo a nessuno male per male e impegnandoci in te ad essere di giovamento a tutti

E non ci indurre in tentazione: nascosta o manifesta, improvvisa o insistente.

Ma liberaci dal male: passato, presente e futuro.

Gloria al Padre, ecc.».

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