Dal trattato «Lo
specchio dei chierici» di san Giovanni da Capestrano,
sacerdote.
(Parte 1, Venezia
1580, 2)
☩
Coloro che sono chiamati
alla mensa del Signore devono brillare di purezza con l'esemplare
condotta di una vita moralmente lodevole, e rimuovere ogni sozzura o
immondezza di vizi.
Vivano per sé e per gli altri in modo
dignitoso, come sale della terra. Splendano per un grande spirito di
sapienza e con questo illumini il mondo.
Comprendano
dall'altissimo maestro Gesù Cristo quello che egli solennemente
proclamò non solo agli apostoli e ai discepoli, ma anche a tutti i
sacerdoti e chierici loro successori: «Voi siete il sale della
terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà
render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e
calpestato dagli uomini» (Mt 5, 13).
Coloro che fanno parte del
clero e danno cattivo esempio per i loro pessimi costumi, per i vizi
e i peccati, sono degni di disprezzo e di esser considerati come
fango spregevole. Non sono più utili né a sé, né agli altri. Dice
infatti san Gregorio: «Se di qualcuno si disprezza la vita, ne segue
che non se ne accetta neppure la predicazione».
«I presbiteri
che esercitano bene la presidenza siano trattati con doppio onore,
soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e
nell'insegnamento» (1 Tm 5, 17). I sacerdoti degni, infatti, godono
di un duplice onore: uno reale l'altro personale, uno temporale
l'altro spirituale, uno transitorio l'altro eterno.
Abitano sulla
terra e sono sottoposti con le creature mortali alla inevitabile
limitazione umana, ma in realtà sono concittadini degli angeli,
perché sono accetti al Re, quali saggi suoi ministri.
Perciò,
come il sole sorge sul mondo nei cieli altissimi di Dio, così
risplenda la luce del clero davanti agli uomini, perché vedano le
sue opere buone e rendano gloria al Padre che è nei cieli (cfr. Mt
5, 16).
«Voi siete la luce del mondo» (Mt 5, 14). Come la luce
non è fatta per illuminare se stessa, ma diffonde i suoi raggi
tutt'intorno e fa risplendere le cose visibili, così la vita santa
degli ecclesiastici giusti e onesti illumina e rasserena coloro che
li vedono fedeli al loro ideale di santità. Per questo, chi è
innalzato al governo degli altri, deve mostrare in se stesso in che
modo gli altri si debbano comportare nella casa del Signore.
Nessun commento:
Posta un commento