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domenica 11 agosto 2024

Marco, Capitolo 8, Versetti 34-39

Convocata la folla con i suoi discepoli, disse loro: Se qualcuno mi vuole seguire rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Chi infatti vorrà salvare la sua anima la perderà; chi invece perderà la sua anima per me e per il vangelo, la salverà. Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? O che cosa darà l'uomo in cambio della sua anima? Chi infatti si vergognerà di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi. E diceva loro: In verità vi dico che vi sono alcuni tra i presenti che non vedranno la morte senza aver visto il regno di Dio venire con potenza.

Beda: Dopo aver mostrato ai discepoli il mistero della sua passione e risurrezione, li esorta assieme alla folla a seguire l'esempio della sua passione.

Crisostomo: Come se dicesse a Pietro: tu mi rimproveri perché voglio sostenere la passione; ma io ti dico che è nocivo non soltanto proibirmi di patire, ma nemmeno potrai salvarti se non morirai. Dice: Se qualcuno mi vuole seguire, cioè: vi chiamo a cose buone, che uno deve volere, non a cose cattive e gravose, così da essere costretto. Chi infatti inferisce la violenza frequentemente impedisce, ma chi rimette in libertà l'uditore, maggiormente lo attrae. Ora, uno rinnega se stesso quando non ha nessuna cura del suo corpo, così che, sia che venga flagellato, sia che patisca qualcosa di simile, sopporti pazientemente.

Beda: Noi rinneghiamo noi stessi quando evitiamo ciò che siamo stati in passato e ci sforziamo verso la novità a cui siamo chiamati. La croce, poi, vine presa quando o si affligge il corpo con l'astinenza, oppure è l'anima che è afflitta per la compassione del prossimo. Teofilatto: poiché però dopo la croce dobbiamo avere una virtù nuova, aggiunge: e mi segua. Crisostomo: Questo poi lo dice poiché accade che qualche paziente non segua Cristo, quando cioè uno non patisce per Cristo; segue infatti Cristo chi cammina dietro di lui, chi si conforma alla sua morte. Inoltre disprezza quei principati e quelle potenze sotto cui peccava prima dell'avvento di Cristo.

Segue: Chi infatti vorrà salvare la sua anima la perderà; chi invece perderà la sua anima per me e per il vangelo, la salverà. Crisostomo: Come se dicesse: questo vi comando come risparmiandovi; infatti chi risparmia suo figlio lo perde, e chi non lo risparmia lo salva. È quindi necessario che noi siamo continuamente preparati alla morte. Come infatti nei combattimenti materiali chi è preparato alla morte è migliore degli altri, quando nessuno è capace di risuscitarlo dopo la morte, molto di più nei combattimenti spirituali, quando esiste una così grande speranza della risurrezione, chi dispone la sua anima alla morte la salva.

Segue: Chi infatti si vergognerà di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi. Teofilatto: Infatti, non basta la fede che si trova solo nella mente, ma il Signore richiede la professione con la bocca. Infatti santificata con la fede, l'anima deve santificare anche il corpo mediante a confessione. Crisostomo: Chi poi ha imparato questo si sottomette col desiderio a confessare Cristo senza confusione. È detta poi generazione adultera quella che ha abbandonato il Dio vero, sposo dell'anima, e non ha seguito la dottrina di Cristo, ma prostrata dinanzi ai demoni ricevi i semi dell'empietà, per cui è detta anche peccatrice. Chi dunque fra questi negherà il dominio di Cristo e le parole di Dio rivelate nel Vangelo riceverà una pena degna dell'empietà, udendola nella seconda venuta: «Non vi conosco» (Mt 7-23). Teofilatto: Chi dunque confesserà che il Crocifisso è il suo Dio, anche quest'ultimo lo riconoscerà, non qui, dove Cristo viene reputato povero e misero, ma nella gloria, e con la moltitudine degli Angeli.

Segue: E diceva loro: In verità vi dico che vi sono alcuni tra i presenti che non vedranno la morte senza aver visto il regno di Dio venire con potenza. Teofilatto: Come se dicesse: alcuni, cioè Pietro,e Giacomo e Giovanni, non vedranno la morte prima che io abbia loro mostrato nella trasfigurazione con quale gloria verrò al secondo avvento, infatti la trasfigurazione non era altro se non il preannunzio della seconda venuta, nella quale sia Cristo stesso sia i santi risplenderanno. Beda: Ma con la pia disposizione accade che, gustata per un breve istante la contemplazione del gaudio perenne, sopportassero con maggiore fermezza le avversità.

Beda: Viene chiamata Regno di Dio la Chiesa presente. Alcuni dei discepoli, infatti, sarebbero vissuti nel corpo fino a vedere la Chiesa costruita ed eretta contro la gloria del mondo. Infatti a dei discepoli grossolani bisognava promettere qualcosa della vita presente, poiché potessero consolidarsi più robustamente in futuro.

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