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sabato 31 agosto 2024

Marco, Capitolo 9, Versetti 1-7

Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli, e fu trasfigurato davanti a loro. E i suoi vestiti divennero splendenti e candidissimi come la neve, tali che nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderli così bianchi. E apparve loro Elia con Mosè, e parlavano con Gesù. E Pietro rispondendo disse a Gesù: Maestro, è bene per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia. Infatti non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra, e dalla nube venne una voce che diceva: Questo è il mio Figlio carissimo; ascoltatelo. E subito, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.

Girolamo: Dopo il compimento della croce, si mostra la gloria della risurrezione, in modo che coloro che avrebbero visto la gloria della risurrezione futura non temessero gli obbrobri della croce.

Teofilatto: Prese poi i tre vertici degli Apostoli, Pietro come confessante e amante, Giovanni come amato, Giacomo come altivoco e teologo. Infatti era tanto di peso ai Giudei che Erode, volendo compiacerli, lo uccise.

Beda: Dunque il Salvatore trasfigurato non perse la sostanza della vera carne, ma mostrò la gloria futura o della sua o della nostra risurrezione; e quale apparve allora agli Apostoli, tale dopo il giudizio apparirà a tutti gli eletti.

Crisostomo: Introduce nel mezzo Mosè ed Elia; primo, poiché le folle dicevano che Cristo era Elia o uno dei Profeti, e così si mostra agli Apostoli insieme con loro, affinché vedessero la differenza fra i servi e il Signore, e inoltre poiché i Giudei accusavano Cristo di trasgressione della legge, e lo ritenevano un bestemmiatore, in quanto attribuiva a sé la gloria del Padre; così introduce nel mezzo coloro che rifulsero in entrambe le cose: infatti Mosè diede la legge, ed Elia fu zelatore della gloria di Dio; per cui non sarebbero stati accanto a lui se Cristo fosse stato contrario a Dio e alla sua legge. E affinché sapessero che aveva potere sulla vita e sulla morte, collocò nel mezzo Mosè, che era morto, ed Elia, che non aveva ancora patito la morte. Parimenti con ciò indicò che la dottrina dei Profeti fu il pedagogo alla dottrina della fede di Cristo. Indicò anche la congiunzione del Nuovo e dell'Antico Testamento, e il fatto che nella risurrezione i Profeti e gli Apostoli si congiungeranno, ed entrambi andranno davanti al re di tutti.

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domenica 11 agosto 2024

Marco, Capitolo 8, Versetti 34-39

Convocata la folla con i suoi discepoli, disse loro: Se qualcuno mi vuole seguire rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Chi infatti vorrà salvare la sua anima la perderà; chi invece perderà la sua anima per me e per il vangelo, la salverà. Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? O che cosa darà l'uomo in cambio della sua anima? Chi infatti si vergognerà di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi. E diceva loro: In verità vi dico che vi sono alcuni tra i presenti che non vedranno la morte senza aver visto il regno di Dio venire con potenza.

Beda: Dopo aver mostrato ai discepoli il mistero della sua passione e risurrezione, li esorta assieme alla folla a seguire l'esempio della sua passione.

Crisostomo: Come se dicesse a Pietro: tu mi rimproveri perché voglio sostenere la passione; ma io ti dico che è nocivo non soltanto proibirmi di patire, ma nemmeno potrai salvarti se non morirai. Dice: Se qualcuno mi vuole seguire, cioè: vi chiamo a cose buone, che uno deve volere, non a cose cattive e gravose, così da essere costretto. Chi infatti inferisce la violenza frequentemente impedisce, ma chi rimette in libertà l'uditore, maggiormente lo attrae. Ora, uno rinnega se stesso quando non ha nessuna cura del suo corpo, così che, sia che venga flagellato, sia che patisca qualcosa di simile, sopporti pazientemente.

Beda: Noi rinneghiamo noi stessi quando evitiamo ciò che siamo stati in passato e ci sforziamo verso la novità a cui siamo chiamati. La croce, poi, vine presa quando o si affligge il corpo con l'astinenza, oppure è l'anima che è afflitta per la compassione del prossimo. Teofilatto: poiché però dopo la croce dobbiamo avere una virtù nuova, aggiunge: e mi segua. Crisostomo: Questo poi lo dice poiché accade che qualche paziente non segua Cristo, quando cioè uno non patisce per Cristo; segue infatti Cristo chi cammina dietro di lui, chi si conforma alla sua morte. Inoltre disprezza quei principati e quelle potenze sotto cui peccava prima dell'avvento di Cristo.

Segue: Chi infatti vorrà salvare la sua anima la perderà; chi invece perderà la sua anima per me e per il vangelo, la salverà. Crisostomo: Come se dicesse: questo vi comando come risparmiandovi; infatti chi risparmia suo figlio lo perde, e chi non lo risparmia lo salva. È quindi necessario che noi siamo continuamente preparati alla morte. Come infatti nei combattimenti materiali chi è preparato alla morte è migliore degli altri, quando nessuno è capace di risuscitarlo dopo la morte, molto di più nei combattimenti spirituali, quando esiste una così grande speranza della risurrezione, chi dispone la sua anima alla morte la salva.

sabato 10 agosto 2024

Marco, Capitolo 8, Versetti 27-33

E Gesù con i suoi discepoli uscì verso i villaggi di Cesarea di Filippo; e lungo la via interrogava i suoi discepoli dicendo loro: Chi dicono gli uomini che io sia? Essi risposero dicendo: Giovanni il Battista, altri Elia e altri invece uno dei profeti. Allora dice loro: Ma voi chi dite che io sia? Pietro rispondendo gli disse: Tu sei il Cristo. E comandò loro di non dirlo a nessuno. E cominciò a insegnare loro che bisognava che il Figlio dell'uomo patisse molte cose e fosse riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, e fosse ucciso e risuscitasse dopo tre giorni. E parlava loro apertamente. E Pietro, presolo in disparte, cominciò a rimproverarlo: Signore, abbi cura di te: ciò non ti accadrà mai. Ma egli, voltatosi e vedendo i suoi discepoli, minacciò Pietro dicendo: Va dietro a me, Satana, poiché non pensi secondo le cose di Dio, ma secondo le cose degli uomini.

Beda: Gesù Cristo prima chiede l'opinione degli uomini, per indagare la fede dei discepoli, affinché la loro confessione non sembrasse confermata dall'opinione del volgo.

Teofilatto: Molti ritenevano che Giovanni fosse risorto dai morti, come lo credeva anche Erode, e che dopo la risurrezione avesse compiuto i suoi miracoli. Dopo aver loro domandato l'opinione degli altri, li interrogava per sapere il loro proprio modo di vedere.

Crisostomo: Con il modo stesso dell'interrogazione egli li eleva a una risposta superiore e a una migliore comprensione di lui stesso, affinché essi non si ritrovino nel pensiero della folla. Noi vediamo ciò che risponde il capo degli Apostoli a nome anche degli altri: Pietro rispondendo gli disse: Tu sei il Cristo.

Teofilatto: E' dopo aver accettato la confessione dei suoi discepoli che lo proclamano vero Dio che il Salvatore rivela ai suoi discepoli il mistero della croce, per cui segue: E cominciò a insegnare loro che bisognava che il Figlio dell'uomo patisse molte cose e fosse riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, e fosse ucciso e risuscitasse dopo tre giorni. E parlava loro apertamente, cioè della passione. Ma i discepoli non intendevano l'ordine della verità, né potevano comprendere la risurrezione, ma ritenevano che fosse meglio che non patisse.

Crisostomo: Il Signore fa loro questa predizione in questa circostanza per far oro comprendere che aveva bisogno dei testimoni che lo predicassero solo dopo la sua croce e risurrezione. Ma Pietro, nuovamente fervoroso, prese da solo l'audacia per disputare di queste cose, per cui segue: E Pietro, presolo in disparte, cominciò a rimproverarlo: Signore, abbi cura di te: ciò non ti accadrà mai. Beda: Disse questo con l'affetto di chi ama e di chi desidera, come se dicesse: ciò non può accadere, e le mie orecchie non accettano che il Figlio di Dio debba essere ucciso.

domenica 4 agosto 2024

Marco, Capitolo 8, Versetti 22-26

E vengono a Betsaida, e gli presentarono un cieco e gli chiedono di toccarlo. E, presa la mano del cieco, lo condusse fuori del villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, impostegli le sue mani, gli domandò se vedeva qualcosa. E quegli guardando disse: Vedo gli uomini come degli alberi che camminano. Poi gli impose di nuovo le mani sopra i suoi occhi, e cominciò a vedere, e fu guarito, così che vedeva chiaramente tutte le cose. E lo rimandò a casa sua dicendo: Va nella tua casa e, se entri nel villaggio, non dirlo a nessuno.

Teofilatto: Sembra che Betsaida fosse infetta da molta incredulità, per cui il Signore la rimprovera (11,21): «Guai a te Besaida, poiché se in Tiro e Sidone fossero stati fatti i prodigi che sono stati fatti da voi, già da un tempo avrebbero fatto penitenza con cenere e cilicio». In essa, dunque, conduce fuori dal villaggio il cieco che gli era stato condotto. Infatti non era vera la fede di coloro che glielo avevano portato.

Crisostomo: Tocca con la saliva e impone le mani al cieco volendo mostrare che la parola divina aggiunta all'azione giova mirabilmente. Infatti la mano mostra l'attività, la saliva, invece, la parola uscita dalla bocca. Gli chiede poi se vedeva qualcosa, cosa che negli altri guariti non fece, indicando che, per la fede imperfetta di coloro che glielo avevano portato e del cieco stesso, gli occhi non erano stati completamente aperti; per cui segue: E guardando disse: Vedo gli uomini come degli alberi che camminano. Poiché infatti non era ancora libero dall'incredulità, dichiara di vedere gli uomini oscuramente.

Beda: Vedendo la forma dei corpi tra le ombre, sembra non poter discernere alcun lineamento delle membra, essendo la vista ancora oscurata, come a chi vede da lontano o nella luce notturna gli alberi sembrano fitti, per cui non si distingue facilmente un albero da un uomo.

Teofilatto: Non fa vedere subito perfettamente, ma in parte, poiché non aveva una fede perfetta: infatti secondo la fede viene dato il rimedio.

sabato 3 agosto 2024

Marco, Capitolo 8, Versetti 10-21

E subito, salendo sulla barca, con i suoi discepoli venne dalle parti di Dalmanuta. E uscirono i farisei e incominciarono a discutere con lui, chiedendo un segno dal cielo per tentarlo. E gemendo nello spirito disse: Perché questa generazione chiede un segno? In verità vi dico, non sarà dato un segno a questa generazione. E lasciatili, salì si nuovo sulla nave e passò all'altra riva. Ed essi dimenticarono di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca se non un solo pane. E li istruiva dicendo: Guardatevi dal lievito dei farisei e dal fermento di Erode. E pensavano dicendo tra loro: Non abbiamo pani. Saputo ciò, Gesù disse loro: Perché pensate di non avere pani? Non conoscete ancora e non intendete? Avete ancora il cuore accecato? Avete occhi e non vedete? Avete orecchi e non udite e non ricordate? Quando spezzai i cinque pani per i cinquemila, quante ceste piene di frammenti avete portato via? Gli dicono: dodici. E quando spezzai i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di frammenti avete preso? Gli dicono: sette. E diceva loro: perché non capite ancora?

Teofilatto: Dopo che il Signore ebbe compiuto il miracolo dei pani, subito si trasferì in un altro luogo affinché, a causa del miracolo, la folla non lo prendesse per farlo Re.

Beda: Il segno dal cielo che i Farisei domandano è che, poiché egli ha nutrito una seconda volta con così poco pane migliaia di persone, egli rinnovi negli ultimi tempi il miracolo di Mosè nutrendo tutto il popolo con una manna cadente dal cielo e tale da coprire tutta la distesa della contrada, ed è questa domanda che è specificata nel Vangelo di Giovanni (6, 30-31): «Che segno fai perché vediamo e ti crediamo? I Padri nostri hanno mangiato la manna nel deserto, com'è scritto: Hai dato loro da mangiare un pane disceso dal cielo».

Teofilatto: I Farisei chiedono un segno dal cielo, cioè che il sole o la luna si fermino, e chieda la grandine e muti il tempo. Credevano infatti che dal cielo non potesse fare segni, ma che con l'aiuto di Beelzebul potesse fare solo un segno sulla terra.

Teofilatto: Il Signore non li esaudisce poiché altro è il tempo dei segni celesti, cioè quello della seconda venuta, quando le potenze del cielo saranno sconvolte e quando la luna non darà più la sua luce. Al tempo della prima venuta non vi sarà niente di simile, poiché tutto è pieno di mansuetudine. Beda: Infatti non bisognava dare un segno celeste a una generazione che tentava il Signore; ma un miracolo del cielo brillerà agli occhi di coloro che cercano il Signore, quando alla vista degli Apostoli il Signore salirà al cielo.

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