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giovedì 22 febbraio 2018

Matteo, Capitolo 11, Versetto 11



In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

Girolamo: Giovanni viene anteposto a tutti coloro che sono nati da un vincolo coniugale, e non a colui che nacque dalla Vergine e dallo Spirito Santo; e tuttavia queste parole: non è sorto uno più grande di Giovanni Battista, non implicano che Giovanni debba essere posto al di sopra dei Profeti e dei Patriarchi e di tutti gli uomini, ma mostrano Giovanni loro uguale: infatti non segue immediatamente che se gli altri non sono maggiori di lui egli sia maggiore di loro.

Crisostomo: Ma essendo l’altezza della giustizia così elevata che in essa nessuno può essere perfetto se non Dio solo, ritengo che tutti i santi, quando all’acutezza del divino giudizio, vengano gli uni prima degli altri. Da ciò comprendiamo che chi non ha uno maggiore di sé è più grande di tutti.

Agostino: L’eretico argomenta da questo versetto per dimostrare che, poiché Giovanni non apparteneva al regno dei cieli, molto meno vi appartengono gli altri Profeti di quel popolo, dei quali Giovanni è maggiore. Ma queste parole del Signore possono essere interpretate in due maniera: o infatti ha chiamato regno dei cieli ciò che non abbiamo ancora ricevuto, di cui alla fine dirà (Mt 25,34): <<Venite, benedetti del Padre mio, riceverete il regno>>; e poiché lì vi sono gli Angeli, il minore fra di loro è maggiore di qualunque giusto che possiede un corpo corruttibile. Oppure, se ha voluto intendere con regno dei cieli la Chiesa, di cui sono figli dalla creazione del genere umano fino ad ora tutti i giusti, il Signore ha indicato se stesso, che quanto al tempo della nascita era minore di Giovanni, ma era maggiore per l’eternità della divinità e la somma autorità. Per cui secondo la prima spiegazione si distingue così: Chi è il più piccolo nel regno dei cieli, e poi si aggiunge: è più grande di lui. Secondo invece l’altra spiegazione leggiamo: Chi è il più piccolo, e poi si aggiunge: nel regno dei cieli è più grande di lui.

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