venerdì 21 novembre 2025

Cortometraggio - In Spirito (2024)


Nell'aprile del 1499 Il duca di Ferrara invia il giovane cortigiano Zoanin e il capitano dei balestrieri a Viterbo prelevare clandestinamente Lucia, una santa ventenne famosa in tutta Italia per le sue stimmate. Durante il viaggio fra boschi e borghi abbandonati, Zoanin dovrà decidere del destino della giovane. 
 

giovedì 20 novembre 2025

Fumetto - La Crociata

La guerra sta per esplodere in Terra Santa. I cristiani sono partiti per strappare Gerusalemme dalle mani del sultano Ab'dul Razim. Sarà un bagno di sangue, a cui assisterà nell'ombra il demone Qua'dj. 

Jean Dufaux torna a stupirci con una cruda storia medioevale. Insieme al dettagliato Philippe Xavier, ci propone la Guerra Santa come non l'avete mai vista. 

 

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mercoledì 19 novembre 2025

Pdf. Il Libro della Grazia Speciale - Rivelazioni di Santa Matilde di Hackeborn

 

Santa Metilde di Hackeborn nacque a Helfta, Sassonia, nel 1240 circa, da una delle principali famiglie del luogo. A sette anni, in visita presso una sorella suora, rimase affascinata dalla vita del chiostro e chiese di potervi rimanere come educanda. Prese poi il velo, ricoprì diversi incarichi nel monastero e si distinse per pietà, umiltà, fervore. Nel 1261 venne accolta nel monastero una bimba di cinque anni: era la futura Santa Gertrude con cui Metilde avrebbe allacciato un grande rapporto di amicizia, confidandole le sue straordinarie esperienze mistiche. Queste esperienze diverranno l’oggetto del suo Libro della Grazia speciale. Morì nel 1298.
 
 
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Catechesi di Papa Benedetto XVI su Santa Matilde di Hackeborn

UDIENZA GENERALE

Piazza San Pietro
Mercoledì, 29 settembre 2010

☩ 

Cari fratelli e sorelle,

oggi vorrei parlarvi di santa Matilde di Hackeborn, una della grandi figure del monastero di Helfta, vissuta nel XIII secolo. La sua consorella santa Gertrude la Grande, nel VI libro dell’opera Liber specialis gratiae (Il libro della grazia speciale), in cui vengono narrate le grazie speciali che Dio ha donato a santa Matilde, così afferma: “Ciò che abbiamo scritto è ben poco in confronto di quello che abbiamo omesso. Unicamente per gloria di Dio ed utilità del prossimo pubblichiamo queste cose, perché ci sembrerebbe ingiusto serbare il silenzio, sopra tante grazie che Matilde ricevette da Dio non tanto per lei medesima, a nostro avviso, ma per noi e per quelli che verranno dopo di noi” (Mechthild von Hackeborn, Liber specialis gratiae, VI, 1).

Quest’opera è stata redatta da santa Gertrude e da un’altra consorella di Helfta ed ha una storia singolare. Matilde, all’età di cinquant’anni, attraversava una grave crisi spirituale, unita a sofferenze fisiche. In questa condizione confidò a due consorelle amiche le grazie singolari con cui Dio l’aveva guidata fin dall’infanzia, ma non sapeva che esse annotavano tutto. Quando lo venne a conoscere, ne fu profondamente angosciata e turbata. Il Signore, però, la rassicurò, facendole comprendere che quanto veniva scritto era per la gloria di Dio e il vantaggio del prossimo (cfr ibid., II,25; V,20). Così, quest’opera è la fonte principale a cui attingere le informazioni sulla vita e spiritualità della nostra Santa.

Con Lei siamo introdotti nella famiglia del Barone di Hackeborn, una delle più nobili, ricche e potenti della Turingia, imparentata con l’imperatore Federico II, ed entriamo nel monastero di Helfta nel periodo più glorioso della sua storia. Il Barone aveva già dato al monastero una figlia, Gertrude di Hackeborn (1231/1232 - 1291/1292), dotata di una spiccata personalità, Badessa per quarant’anni, capace di dare un’impronta peculiare alla spiritualità del monastero, portandolo ad una fioritura straordinaria quale centro di mistica e di cultura, scuola di formazione scientifica e teologica. Gertrude offrì alle monache un’elevata istruzione intellettuale, che permetteva loro di coltivare una spiritualità fondata sulla Sacra Scrittura, sulla Liturgia, sulla tradizione Patristica, sulla Regola e spiritualità cistercense, con particolare predilezione per san Bernardo di Chiaravalle e Guglielmo di St-Thierry. Fu una vera maestra, esemplare in tutto, nella radicalità evangelica e nello zelo apostolico. Matilde, fin dalla fanciullezza, accolse e gustò il clima spirituale e culturale creato dalla sorella, offrendo poi la sua personale impronta.

martedì 18 novembre 2025

Documentario - La Pietra di Kuli: Una Finestra sull'Alba del Cristianesimo Norvegese

Basato sul documentario "Kulisteinens mysterium" di Arild Hoksnes per NRK, emesso nel 1991.

Il Mistero Nascosto per Secoli Nell'arcipelago di Smøla, sulla costa del Nordmøre norvegese, si cela uno dei documenti più straordinari della storia medievale scandinava. La pietra di Kuli, un modesto monumento di pietra che per secoli è passato inosservato, custodisce segreti che hanno il potere di riscrivere la nostra comprensione dell'introduzione del cristianesimo in Norvegia e della formazione dell'identità nazionale norvegese. La storia della sua riscoperta ha del miracoloso. Nel 1865, questa antica pietra runica fu brutalmente ridotta in pezzi e utilizzata come materiale da costruzione per una strada locale. Nessuno immaginava che sotto quegli scalpelli distruttivi si nascondesse un tesoro storico inestimabile. Fu solo nel 1913 che la pietra trovò rifugio nel museo di Trondheim, ma anche lì rimase incompresa per decenni, esposta in giardino come una semplice pietra cristiana decorata con una croce. Il momento della vera scoperta arrivò nel 1956, quando il runologo Aslak Liestøl, durante una passeggiata casuale nel giardino del museo, passò la mano sulla superficie della pietra. Le sue dita esperte percepirono immediatamente le sottili incisioni che erano sfuggite a tutti: le rune erano lì, nascoste dalla patina del tempo e dall'usura, ma ancora leggibili per chi sapeva cercarle. 

Sottotitoli e parafrasi a cura di Nicola Pezzella. 

 

lunedì 17 novembre 2025

Pdf. San Gregorio Taumaturgo - La non Passibilità o Passibilità di Dio

Questo documento contiene il testo e la traduzione italiana di un trattato di San Gregorio Taumaturgo sulla passibilità o impassibilità di Dio. Il testo originale è in siriaco e risale al II-III secolo. Il documento fornisce informazioni sulle edizioni e traduzioni precedenti del trattato e sulla nuova traduzione italiana ad opera dell'autore.

 
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domenica 16 novembre 2025

Marco, Capitolo 13, Versetti 3-8

Mentre era seduto sul monte degli Ulivi, di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte: Dicci, quando accadrà questo, e quale sarà il segno che tutte queste cose staranno per compiersi? E rispondendo Gesù cominciò a dire loro: Guardate che nessuno v'inganni! Molti verranno in mio nome dicendo: Sono io, e inganneranno molti. E quando sentirete parlare di guerre, non allarmatevi: bisogna infatti che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine. Si leverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti sulla terra e vi saranno carestie. Questo sarà il principio dei dolori.

Agostino: Il Signore rispose ai discepoli che lo interrogavano indicando lo sviluppo degli eventi che dovevano accadere dopo di lui, sia quelli della rovina di Gerusalemme, riguardo alla quale gli erano state fatte tutte queste domande, sia quelli della sua venuta mediante la Chiesa, nella quale non cessa di venire sino alla fine; venendo infatti fra i suoi è riconosciuto, mentre nascono quotidianamente le sue membra; sia quelli della sua venuta finale, quando apparirà per giudicare i vivi e i morti.

Segue: E rispondendo Gesù cominciò a dire loro: Guardate che nessuno v'inganni! Molti verranno in mio nome dicendo: Sono io. Beda: Molti, infatti, essendo vicino l'eccidio di Gerusalemme, sorsero dicendo di essere il Cristo e che il tempo della libertà si stava già avvicinando, infatti si levarono molti eretici nella Chiesa, anche negli stessi tempi apostolici; e vennero anche molti Anticristi in nome di Cristo, di cui il primo fu Simon Mago il quale, come è detto negli Atti degli Apostoli (8,10), era ascoltato in Samaria dicendo:«Questa è la virtù di Dio che è chiamata grande»; per cui subito si aggiunge: e inganneranno molti. Dopo la passione del Signore e dal momento in cui lo rigettarono preferendogli un brigante, le guerre e i dissensi interni non cessarono presso i Giudei. È per questo che segue: E quando sentirete parlare di guerre, non allarmatevi. Egli previene con queste parole gli Apostoli perché non si lascino spaventare da questi primi rumori, né fuggano e si rifugino in un'altra contrada; poiché non sarà ancora la fine di Gerusalemme, ma dopo quarant'anni; e ciò è quanto si aggiunge: bisogna infatti che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine, cioè la desolazione della provincia e l'ultimo eccidio della città e del tempio.

Segue: Si leverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno. Teofilatto: Cioè i Romani contro i Giudei, il che Giuseppe Flavio dice che avvenne prima della distruzione di Gerusalemme. Poiché infatti il popolo dei Giudei non pagava il tributo, i Romani si adirarono. Ma poiché a quei tempi i costumi dei Romani si erano addolciti, essendo vincitori si accontentarono di portar via le spoglie. Gerusalemme non fu dunque ancora distrutta. Le parole seguenti mostrano Dio stesso che combatte contro i Giudei: vi saranno terremoti sulla terra e vi saranno carestie. Beda: E' certo che ciò fu compiuto alla lettera, al tempo della distruzione di Gerusalemme. Ma ciò può essere inteso in un senso più profondamente vero dagli eretici, che, combattendo fra loro, assicurarono la vittoria alla Chiesa; si separano dalla vera fede, regni combattono contro regni, come un cancro, e c'è fame prodotta dall'assenza della parola di Dio, e terremoti che si estendono dappertutto.

sabato 15 novembre 2025

Cartone Animato su San Tommaso d'Aquino (2)

Breve Cartone Animato sulla storia di San Tommaso d'Aquino disegnato da Ugo D'Orazio. 


Pdf. Sant'Alberto Magno - L'Unione con Dio

Uno dei libri più belli della cristianità è “L’Unione con Dio” scritto da Sant’Alberto Magno Vescovo e Dottore della Chiesa. In questo libro, come da titolo, si può sperimentare davvero l’unione con il Padre Celeste. Una lettura consigliata per tutti nella meditazione e riflessione personale o vocazionale. 

giovedì 13 novembre 2025

Preghiera a San Diego di Alcalà

 

O Dio onnipotente ed eterno, che con mirabile disposizione scegli le cose deboli del mondo per confondere le grandi, degnati propizio, per le devote preghiere del tuo beato confessore Diego, dí elevare la nostra debolezza alla gloria perenne del cielo. Per Cristo nostro Signore. Così sia.

[13 novembre, San Diego di Alcalà, Confessore (1400-1463), religioso dell'Ordine dei Minori, tra i più santi più popolari in Spagna e nelle Americhe. Dal Martirologio Romano]. 

mercoledì 12 novembre 2025

Miniserie Televisiva - La Bibbia (2013)

La Bibbia (The Bible) è una miniserie televisiva statunitense del 2013, ideata da Roma Downey e Mark Burnett per il canale di documentari via cavo History.

La fiction racconta, in dieci puntate dalla durata complessiva di circa 440 minuti, gli eventi principali della Bibbia, dalla Genesi alla Rivelazione, combinando live action e computer-generated imagery.

La miniserie è dotata di un cast corale internazionale, composto da attori per lo più sconosciuti al grande pubblico. Secondo gli autori ciò fu voluto per evitare che volti noti distraessero il pubblico dai fatti narrati[1]. Molti dei componenti del cast provengono dal teatro del West End.

La miniserie narra le principali storie della Bibbia, comprese quelle dell'Arca di Noè, dell'Esodo e della vita di Gesù: le prime cinque puntate sono tratte dall'Antico Testamento, mentre le rimanenti cinque dal Nuovo Testamento. Gli ideatori della miniserie, Roma Downey e Mark Burnett, sono una coppia di sposi cattolici di origine europea.


Link per vedere la Serie clicca Qui.

martedì 11 novembre 2025

Pdf. Don Bosco - Vita di San Martino vescovo di Tours

Don Bosco scrisse una "Vita di San Martino vescovo di Tours", pubblicata nel 1886, che descrive la vita di San Martino, il quale da soldato romano si convertì al cristianesimo dopo un episodio miracoloso con il suo mantello, e divenne poi vescovo di Tours, noto per le sue opere di carità e i miracoli. In questa biografia, Don Bosco narra come Martino, dopo essersi convertito, combatté contro ingiustizie e oppressioni, e fu eletto vescovo di Tours in modo un po' "forzato" tramite un espediente di carità.


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Il Dolce di San Martino di Tours

Il San Martino è un dolce tipico veneto composto da pasta frolla semplice, decorata con cioccolata, glassa di zucchero, confettini colorati e tante caramelle.

Tutte le vetrine delle pasticcerie e dei panifici a ridosso dell’11 novembre, sono imbandite con questa leccornia, ma si trova facilmente anche nei supermercati. É usanza prepararlo anche in casa con i piccoli di famiglia, lasciando spazio a creatività e fantasia!

Questa delizia si realizza in onore a Martino di Tours, valoroso soldato dell’impero romano.
Egli, durante una giornata piovosa e gelida mentre si trovava a cavallo, incontrò un povero vecchio infreddolito coperto solo di stracci.
Quindi il soldato, sprovvisto di cibo e denaro, tagliò a metà il suo mantello con la spada, donandone una parte all’uomo per aiutarlo. Le sue nobili gesta lo resero Santo.
Quando poi riprese la sua marcia il tempo migliorò ed uscì il sole, da qui la famosa definizione “Estate di San Martino”, con cui si definiscono le giornate serene e più calde di novembre.
In Veneto viene realizzato un dolce raffigurante San Martino con mantello e spada sopra il suo destriero. 

Ingredienti

  • Dosi per 2 San Martini:

lunedì 10 novembre 2025

Documentario - Sant'Andrea Avellino

Questo film-documentario è stato realizzato, in occasione del Quarto Centenario del Transito al Cielo di sant’Andrea Avellino (10 novembre 2008), con l’aiuto di un gruppo di amici, professionisti nei vari settori curati, per rinverdirne il culto.
È stato presentato nella Chiesa Madre di Castronuovo di Sant’Andrea il 10 agosto 2007. Nell’ambito delle iniziative per il Terzo Centenario della Canonizzazione (22 maggio 2012), il Comune di Castronuovo di Sant’Andrea ha fatto stampare il DVD, con la mia gratuita autorizzazione (Nicola Arbia).

Orchestra: “Key Largo”
Direttore Giuseppe Carannante

Musiche:
Carlo Lenzi (1735-1805): Inno Solenne per S. Andrea Avellino (1772); Filippo Grazioli (1774-1840): Responsorio per S. Andrea Avellino (1835); Giuseppe Sigismondo (1739-1826): Inno per S. Andrea Avellino (1816); Giuseppe Carannante: Sogno

Documentario:
Riprese filmate: Pino Castronuovo; Montaggio: Livio Viciani; Sceneggiatura: Nicola Arbia; Supervisione religiosa: padre Gaetano Rossell y Clivillers 


domenica 9 novembre 2025

Pdf. Santa Elisabetta della Trinità - Pensieri


Raccolta in Pdf di 367 Pensieri di Santa Elisabetta della Trinità.


Santa Elisabetta della Trinità fu beatificata da papa Giovanni Paolo II e canonizzata da papa Francesco nel 2016. Alcuni suoi pensieri: “Che bella cosa pregare l'uno per l'altro, darsi appuntamento presso il buon Dio, dove non esiste più né distanza né separazione”.......
 

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Documentario - Il Canto Gregoriano

𝐈𝐋 𝐂𝐀𝐍𝐓𝐎 𝐆𝐑𝐄𝐆𝐎𝐑𝐈𝐀𝐍𝐎, 𝐝𝐨𝐜𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐑𝐞𝐦𝐞𝐢 𝐌𝐨𝐫𝐫𝐨𝐬 𝐕𝐢𝐝𝐚𝐥 𝐞 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐉𝐨𝐬𝐞𝐩 𝐒𝐚𝐫𝐝𝐚 𝐏𝐫𝐚𝐭. 𝐏𝐫𝐨𝐝𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐓𝐞𝐥𝐞𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐒𝐩𝐚𝐠𝐧𝐨𝐥𝐚. 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐞𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐚 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐍𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚 𝐏𝐞𝐳𝐳𝐞𝐥𝐥𝐚, 𝐥𝐮𝐠𝐥𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟓.

 

Preghiera. Santa Elisabetta della Trinità - Elevazione alla Santissima Trinità

O mio Dio, Trinità che adoro, aiutami a dimenticarmi completamente, per fissarmi in Te, immobile e tranquilla, come se la mia anima fosse già nell'eternità. Nulla possa turbare la mia pace né farmi uscire da Te, o mio Immutabile, ma che ogni istante m'immerga sempre più nella profondità del tuo Mistero.
Pacifica la mia anima, rendila tuo cielo, tua dimora prediletta, luogo del tuo riposo. Che non ti ci lasci mai solo, ma che sia là tutta, interamente desta nella mia fede, tutta in adorazione, pienamente abbandonata alla tua azione creatrice.
O mio Cristo amato, crocifisso per amore, vorrei essere una sposa per il tuo Cuore, vorrei coprirti di gloria, vorrei amarti fino a morirne. Ma sento la mia impotenza, e ti chiedo di "rivestirmi di te", d'identificare la mia anima a tutti i movimenti della tua anima, di sommergermi, d'invadermi, di sostituirti a me, affinché la mia vita non sia che un'irradiazione della tua vita. Vieni in me Adoratore, come Riparatore e come Salvatore.
O Verbo eterno, Parola del mio Dio, voglio passare la mia vita ad ascoltarti, voglio rendermi perfettamente docile per imparare tutto da Te. Poi, attraverso tutte le notti, tutti i vuoti, tutte le impotenze, voglio sempre fissare Te e restare sotto la tua grande luce. O mio Astro amato, affascinami perché non possa più uscire dalla tua irradiazione.
Fuoco consumante, Spirito d'amore, "discendi in me", affinché si faccia nella mia anima come una incarnazione del Verbo e io gli sia una umanità aggiunta nella quale Egli rinnovi il suo Mistero.
E tu, o Padre, chinati sulla tua povera piccola creatura, "coprila della tua ombra", e non vedere in lei che "Il Diletto nel quale hai posto tutte le tue compiacenze".
O miei Tre, mio tutto, mia beatitudine, solitudine infinita, immensità in cui mi Perdo, mi abbandono a Voi come una preda.
Seppellitevi in me perché io mi seppellisca in Voi, in attesa di venire a contemplare nella vostra luce l' abisso delle vostre grandezze.

21 Novembre 1904

sabato 8 novembre 2025

Marco, Capitolo 13, Versetti 1-2

E uscendo dal tempio uno dei suoi discepoli gli disse: Maestro, guarda che pietre e che strutture. E rispondendo Gesù gli rispose: Vedi queste grandi costruzioni? Non resterà pietra su pietra, che non sia distrutta.

Beda: Come dopo la fondazione della Chiesa di Cristo la Giudea doveva ricevere il castigo per la sua perfidia, è con ragione che il Salvatore, dopo aver lodato nella persona di quella povera vedeva la devozione alla Chiesa, esce dal tempio e predice la sua rovina futura e il disprezzo riservato a queste mura, oggetto ancora dell'ammirazione generale.

Teofilatto: Poiché il Signore aveva spesso ripetuto le sue predizioni sulla rovina del tempio, i suoi discepoli si meravigliavano della distruzione di edifici così belli e così ammirevoli. Essi gli mostrano la bellezza del tempio, di cui egli ha denunciato non solo la distruzione, ma anche che non resterà pietra su pietra. E rispondendo Gesù gli rispose: Vedi queste grandi costruzioni? Non resterà pietra su pietra, che non sia distrutta. Ma si obbietterà forse, per mostrare che Cristo si è ingannato, che rimasero molti resti di questo tempio. Ma non è così. D'altronde, quand'anche fosse vero che è rimasto qualche avanzo, questi avanzi non dovranno sussistere fino all'ultima consumazione. Inoltre si racconta che Elio Adriano distrusse la città e il tempio dalle fondamenta, in modo da compiere questa profezia alla lettera.

Beda: Fu divinamente preordinato che quando la grazia della fede evangelica fosse stata sparsa in tutto l'universo, il tempio e il culto giudaico sarebbero scomparsi del tutto. Poiché sarebbe potuto capitare che dei cristiani la cui fede non è molto forte, credendo sussistere ciò che era stato stabilito diversamente da Dio, avrebbero potuto allontanarsi dalla purezza della fede cristina e cadere in un giudaismo grossolano.

Beda: dal momento in cui il Signore ha lasciato il tempio, tutti gli edifici della legge e tutte le armonie dei comandamenti sono scomparsi, dato che, non essendoci più il capo, le membra si combattono fra loro.

Conferenza - La Madonna nel Pensiero del Beato Giovanni Duns Scoto


Conferenza di Padre Alessandro M. Apollonio, Francescano dell'Immacolata. 

 

Beato Giovanni Duns Scoto

 
Giovanni Duns Scoto, conosciuto anche con l'epiteto di Doctor Subtilis (Duns, 1265/1266 - Colonia, 8 novembre 1308), è stato un filosofo e teologo scozzese. È una delle figure più significative della scolastica medievale.

Nato a Duns, in Scozia, frequenta le prime scuole presso i frati minori di Haddington. Lo zio paterno, Elia Duns, vicario generale dei francescani, lo educa alla vita religiosa presso il convento di Dumfries. A 15 anni viene ammesso al noviziato. Nel 1291 è ordinato sacerdote dal vescovo di Lincoln, Oliver Sutton. Studiò e insegnò a Oxford, Cambridge e Parigi, dove nel 1307 ottenne la licenza per l’insegnamento di teologia. Morì l’anno seguente a Colonia, dove le sue spoglie sono tuttora venerate.

L’opera maggiore di Duns Scoto è l’Ordinatio (nota anche come Opus Oxoniense), un vasto commento alle Sentenze di Pietro Lombardo. Ad essa si affiancano la Reportatio Parisiensis, il De primo principio e numerose Quaestiones e Collationes, frutto delle sue lezioni e discussioni universitarie.

Scoto si distingue per la finezza dell’analisi logica e metafisica e per l’originalità del suo approccio teologico. Tra i suoi contributi principali vi sono:
  • la dottrina dell’“haecceitas”, il principio di individuazione che rende ogni ente irripetibile e unico;
  • la concezione della volontà come potenza libera e superiore all’intelletto, in quanto radice della libertà e dell’amore;
  • la dimostrazione razionale dell’esistenza di Dio come Ens infinitum e causa prima;
  • la difesa della Immacolata Concezione di Maria, argomento in cui la sua riflessione anticipa sviluppi dottrinali successivi;
  • la distinzione formale (distinctio formalis a parte rei), una via intermedia tra la distinzione reale e quella puramente logica, che segna un momento decisivo nella storia della metafisica occidentale.
Duns Scoto rappresenta uno snodo fondamentale tra la tradizione tomista e il pensiero tardo medievale. La sua riflessione, pur radicata nel contesto scolastico, introduce elementi che anticipano il volontarismo e alcune istanze moderne sulla libertà e l’individualità. La scuola scotista, sviluppatasi soprattutto in ambito francescano, esercitò un’influenza profonda nella teologia e nella filosofia successiva, contribuendo alla formazione del pensiero rinascimentale e barocco.

venerdì 7 novembre 2025

Cartone Animato - Vite dei Santi: Quo Vadis

Breve Cartone Animato prodotto per il programma "La Banda dello Zecchino", Rai Uno - 2002.

  

giovedì 6 novembre 2025

I Punti più Importanti della Filosofia di San Tommaso d'Aquino

11 punti del suo pensiero.

1.Ragione e fede devono collaborare. San Tommaso utilizza questo argomento molto chiaro: Dio ha voluto l’uomo volontà, ma anche ragione; dunque, l’uomo deve arrivare a Dio con la fede, ma anche con la ragione. Pertanto, la Rivelazione presuppone la ragione.

2.La conoscenza deve iniziare dai sensi. Secondo san Tommaso, Aristotele aveva ragione: la conoscenza inizia dai sensi. La conoscenza è adeguamento del soggetto all’oggetto (realismo).

3.Tutti gli enti sono contingenti, solo Dio è necessario. San Tommaso afferma che la realtà è fatta di essere esistenti ma che non dovevano necessariamente esistere e quindi sarebbero potuti non esistere (contingenti). Gli esseri contingenti presuppongono un essere necessario: Dio, che è l’atto puro (esse ut actus). In Dio essere ed esistenza coincidono, nelle creature essere ed esistenza non coincidono.

4.L’esistenza di Dio è dimostrabile. Proprio perché gli esseri conteingenti presupponfgono l’essere necessario, allora attraverso gli effetti si può risalira alla causa prima, così come era riuscito anche Aristotele individuando il primo motore immobile. San Tommaso dice che ci sono ben cinque “vie” con cui poter arrivare all’esistenza del Creatore.

5.Tutto esiste perché partecipa dell’essere nella sua pienezza, che è Dio. Nella partecipazione Dio è causa efficiente, ma anche causa sussistente: Dio ha creato, ma continua ad operare nel mondo e a sostenerlo.

6.L’analogia entis, cioè il “metodo analogico”. La partecipazione conduce al metodo analogico: tra Dio e il creato non c’è univocità, né equivocità, ma analogia.  Con l’erroneità del metodo univoco si confuta l’ilozoismo presocratico, ovvero il panteismo. Con l’erroneità del metodo equivoco si confuta lo scetticismo atomista. Con il metodo analogico (analogia entis) si capisce non solo che Dio esiste, ma si possono anche conoscere alcune sue caratteristiche. Per esempio, che Dio ha creato per amore, cosa che Aristotele non era riuscito a capire. Insomma, con l’analogia si può conoscere (anche se non “comprendere”) la natura di Dio.

7.Con la ragione non solo si può conoscere l’esistenza di Dio, ma anche alcune sue caratteristiche. Grazie al metodo  analogico, san Tommaso individua tre “vie” per conoscere la natura di Dio. La via dell’affermazione: le perfezioni delle creature sono anche in Dio. La via dell’eminenza: le perfezioni delle creature sono in Dio in grado eminente, cioè infinito. La via della rimozione: le imperfezioni delle creature contingenti non possono trovarsi in Dio, essere necessario.

mercoledì 5 novembre 2025

Video - San Guido Maria Conforti

Vescovo di Parma e fondatore dei missionari saveriani.

Il 5 novembre 1931 moriva a Parma Mons Guido Maria Conforti che di quella città fu vescovo per 24 anni. Nato nel 1865, fondò l'lstituto dei Missionari Saveriani nel 1895. Studiando a fondo la sua vita si resta sorpresi dalla sua attività vasta appassionata e lungimirante, anticipatore dello spirito del Concilio Vaticano II. Il progetto missionario di Guido Maria Conforti era radicato nello sguardo misericordioso del Crocefisso.

Ancor oggi lo stile di vita di questo Vescovo cattolico può incoraggiare coloro che hanno scelto di continuare la missione di Cristo ad osare di più per raggiungere i più poveri e i più lontani.

Venne beatificato da papa Giovanni Paolo II il 17 marzo 1996 e proclamato santo da papa Benedetto XVI il 23 ottobre 2011.

 

 

Preghiera - Coroncina al Sacro Cuore di Gesù recitata da Padre Pio

O mio Gesù, che hai detto: 
“in verità vi dico, chiedete ed otterrete, cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto” 
ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia….
- Pater, Ave, Gloria
- S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

O mio Gesù, che hai detto: 
“in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà”
ecco che al Padre tuo, nel tuo nome, io chiedo la grazia….
- Pater, Ave, Gloria
- S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

O mio Gesù, che hai detto: 
“in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai” 
ecco che appoggiato all’infallibilità delle tue sante parole io chiedo la grazia….
- Pater, Ave, Gloria
- S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

O S. Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, 
ed accordaci le grazie che Ti domandiamo per mezzo dell’Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre.
- S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù prega per noi
- Salve, o Regina..

martedì 4 novembre 2025

Documentario. Carlo Borromeo - Lo Splendore dell'Umiltà

In occasione del 400° anniversario dalla canonizzazione di san Carlo Borromeo, varie istituzioni hanno patrocinato un documentario in grado di presentare al grande pubblico e specialmente ai più giovani la vita del noto arcivescovo di Milano, uno dei fautori più attivi del Concilio di Trento. 

 

domenica 2 novembre 2025

Marco, Capitolo 12, Versetti 41-44

E sedutosi di fronte al tesoro, guardava in che modo la folla gettava monete nel gazofilacio. E tanti ricchi ne gettavano molte. Venuta però una vedova povera, vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. E convocati i suoi discepoli disse loro: In verità vi dico che questa povera vedova ha messo più di tutti nel tesoro. Tutti infatti hanno messo quanto sovrabbondava loro; questa invece, nella sua povertà, ha messo tutto quello che aveva, tutto il suo nutrimento.

Beda: Gazofilacio, che deriva dal greco pluylaxe, che significa conservare, e dalla parola persiana gaza, che significa ricchezza, esprimeva il luogo dove si conservavano le ricchezze; e con questa parola si indicava anche l'arca dove si raccoglieva il danaro della folla necessario per l'uso del tempio, e il portico nel quale si conservava. Hai un esempio dei portici nel Vangelo (Gv 8,20): «Queste parole disse nel garofilacio, insegnando nel tempio». Hai anche un esempio dell'arca nel libro dei Re (IV, 12,9): «E il pontefice Ioiada portò un gazofilacio».

Segue: Venuta però una vedova povera, vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. Beda: Nel calcolo si chiama quadrante la quarta parte di una cosa, o di un luogo, o di un tempo o di un pezzo di moneta. Probabilmente qui con questa parola si esprime la quarta parte di un siclo, o cinque oboli.

Segue: E convocati i suoi discepoli disse loro: In verità vi dico che questa povera vedova ha messo più di tutti nel tesoro. Beda: Dio non guarda l'offerta, ma il peso dell'intenzione; egli non esamina quanto si offre, ma da quale somma lo si prende; per cui aggiunge: Tutti infatti hanno messo quanto sovrabbondava loro; questa invece, nella sua povertà, ha messo tutto quello che aveva, tutto il suo nutrimento.

Girolamo: In senso mistico i ricchi sono coloro che traggono dai tesori del loro cuore le cose nuove e le cose antiche, vale a dire, i segreti misteriosi e senza spiegazione certa della sapienza divina del Nuovo e dell'Antico Testamento. Che cosa è dunque questa povera donna se non io e tutti coloro che mi assomigliano, che mettono ciò che possono e non hanno che dei desideri per ciò che sono incapaci di spiegarvi? Poiché Dio non considera ciò che avete inteso, ma con quali disposizioni voi l'avete inteso. Ora, ciascuno di voi può portare il quadrante, che è un'intenzione ardente, chiamata quadrante poiché è accompagnata da tre cose: il pensiero, la parola e il fatto. Con queste parole: ella ha messo tutto il suo nutrimento, il Salvatore mostra che tutti i piaceri del corpo consistono nel nutrimento, ed è per questo che si dice altrove (Qo 6,7): «Tutto il lavoro dell'uomo è nella sua bocca».

I Biscotti della Gioia di Santa Ildegarda di Bingen


Ingredienti per una trentina di biscotti:
 
90 grammi di burro
70 grammi di zucchero di canna
35 grammi di miele
2 tuorli d’uovo
250 grammi di farina di farro bio
6 grammi di noce moscata
6 grammi di cannella
24 chiodi di garofano
 
In una terrina, mescolare spezie e farina.
Far fondere il burro, poi aggiungere lo zucchero, il miele e i tuorli d’uovo. Mescolare fino a quando si ottiene un impasto omogeneo.
Versare l’impasto nella terrina con la farina spezzata, poi mescolare il tutto fino a che si ottiene un amalgama che si stacchi dal bordo della terrina. Se l’impasto si attacca, aggiungere farina quanto basta.
Stendere l’impasto, poi tagliarlo in forme a piacere, anche con formine.
Far cuocere per 10-15 minuti a 180°.

Preghiera - Requiem in Aeternam/L'Eterno Riposo (Latino-Italiano)


Réquiem ætérnam
dona eis, Dómine,
et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace.
Amen.  

☩ 

L'eterno riposo,
dona loro, o Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua.
Riposino in pace.
Amen. 

sabato 1 novembre 2025

Marco, Capitolo 12, Versetti 38-40

E diceva loro nel suo insegnamento: Guardatevi dagli scribi che vogliono camminare con lunghe vesti ed essere salutati nelle piazze e sedere nelle prime cattedre nelle sinagoghe e avere i primi posti nelle cene: essi divorano le case delle vedove sotto il pretesto lunghe preghiere; essi riceveranno un giudizio più severo.

Beda: Bisogna notare che egli non proibisce i saluti nelle piazze e i primi posti nei banchetti a coloro ai quali questo ancora appartiene a causa della carica che occupano. Solo avverte di fuggire come perversi quelli che amano questi onori, sia che siano loro dovuti, sia che li usurpino, facendo cadere la sua accusa non sul fatto, ma sulla disposizione del cuore. Bisogne notare, tuttavia, che non è senza qualche errore che quelli che amano essere chiamati maestri della Sinagoga sulla cattedra di Mosè si mescolino ai dibattiti del foro. Ora, è per una duplice ragione che il Salvatore ci obbliga a stare in guardia da coloro che sono avidi di vanagloria; ed è innanzitutto affinché non siano trascinati dal loro esempio, pensando che ciò che essi fanno sia un bene, e in secondo luogo affinché non ci lasciamo andare nell'emulazione di costoro, cercando la nostra felicità nei beni di cui essi si rivestono all'esterno.

Teofilatto: Queste parole sono una raccomandazione speciale indirizzata agli Apostoli affinché non abbiano con gli Scribi alcun rapporto, ma imitino Cristo stesso; e indicando i maestri stessi nelle cose che vanno fatte nella vita, sottopone ad essi gli altri.

Beda: Non cercano solamente le lodi degli uomini, ma anche il denaro; per cui segue: essi divorano le case delle vedove sotto il pretesto lunghe preghiere. Vi sono alcuni che, simulando una giustizia esteriore, non esitano a ricevere denaro da coloro che hanno la coscienza turbata, e ad accettare di essere loro difensori nel giudizio futuro. Ed essendo ordinariamente le preghiere a venire in aiuto al povero che tende la mano, essi passano la notte in preghiera e ricevono per ciò il denaro del povero.

Teofilatto: Gli scribi accostandosi alle vedove che avevano perduto la protezione dei loro mariti, si presentavano ad esse per essere loro protettori sotto delle esteriorità ipocrite, simulando la preghiera e prendendo il modo del rispetto. È così che le ingannavano e divoravano anche le case dei ricchi. Segue: essi riceveranno un giudizio più severo, cioè di quello degli altri Giudei peccatori.

Documentario - San Pietro: I Segreti di una Basilica

"Ulisse: Il piacere della scoperta", ripropone la storia della Basilica di San Pietro, la cui porta è la prima ad essere aperta come rito che darà inizio all'Anno Santo. Alberto Angela ripercorre la storia di questa grande chiesa risalendo indietro nel tempo fino a duemila anni fa, scendendo con le telecamere nel luogo da cui tutto ha avuto origine: la tomba di San Pietro.  


https://www.raiplay.it/video/2015/11/Ulisse-Il-piacere-della-scoperta-Viaggio-alla-scoperta-delle-Alpi-del-21112015-22eaaf83-4f32-41f0-bd12-3815f6734e31.html 

Cardinale Giuseppe Siri - Tutti i Santi

(card. G. Siri, catechesi ai vespri, 1° novembre 1973) 

La forza e la logica della solennità ci obbliga a guardare il Cielo, il Paradiso. È il momento opportuno per dire che la liturgia terrena si intreccia sempre con quella del Cielo. Non siamo un coro unico, sono due i cori della divina liturgia: quello della terra, povero, spesso smilzo, spesso afono, spesso impuro, e quello del Cielo, glorioso, senza ombre, senza prospettive di male. Però i due cori sono vicini e si intrecciano. Noi non vediamo con gli occhi della carne gli Angeli e i Santi di questa liturgia celesta ed eterna, alla quale un giorno, piacendo così a Dio, arriveremo anche noi. Ma questo intrecciarsi della lode divina c'è, ed è la nostra fede che ce lo deve rendere presente. È questione di fede; il dogma della Comunione di Santi non è meno certo del dogma della Incarnazione del Verbo. E la Comunione dei Santi intreccia continuamente le certezze del Cielo coi vacillamenti della terra a vantaggio di questi ultimi, perché a quelli che sono già in Cielo noi non possiamo dare altro che una gloria esterna e un aumento semmai della cosiddetta gloria accidentale; ma quello che hanno, hanno indipendente da noi. Tutte le volte che noi ci raccogliamo per pregare secondo la regola della Chiesa, ufficialmente, noi intrecciamo il nostro canto con quello che non vediamo. Sentirli vicini, saperli con certezza nostri interlocutori nel cantico a Dio, è questione di fede e, quando qualcuno questo non sente, farà bene interrogarsi sulla fermezza e la pienezza della propria fede. Ma è bello per noi sapere che i nostri umili cantici, la nostra liturgia si intreccia a quella del Cielo. Voi capite allora che essendo gli interlocutori che quest'altro coro superno, che non può essere toccato dalle vicende umane, deve metterci in posizione di fare davanti a Dio con l'ordine, la bellezza, la compostezza, la fede, la libertà dai complessi di inferiorità e di imbecillità, che ci sono nel mondo, deve fare di noi degli interlocutori meno indegni. È questo che dobbiamo sentire oggi, festa di tutti i Santi. 

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