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O mio Dio, Trinità che adoro, aiutami a dimenticarmi completamente,
per fissarmi in Te, immobile e tranquilla, come se la mia anima fosse
già nell'eternità. Nulla possa turbare la mia pace né farmi uscire da
Te, o mio Immutabile, ma che ogni istante m'immerga sempre più nella
profondità del tuo Mistero.
Pacifica la mia anima, rendila tuo cielo,
tua dimora prediletta, luogo del tuo riposo. Che non ti ci lasci mai
solo, ma che sia là tutta, interamente desta nella mia fede, tutta in
adorazione, pienamente abbandonata alla tua azione creatrice.
O mio
Cristo amato, crocifisso per amore, vorrei essere una sposa per il tuo
Cuore, vorrei coprirti di gloria, vorrei amarti fino a morirne. Ma sento
la mia impotenza, e ti chiedo di "rivestirmi di te", d'identificare la
mia anima a tutti i movimenti della tua anima, di sommergermi,
d'invadermi, di sostituirti a me, affinché la mia vita non sia che
un'irradiazione della tua vita. Vieni in me Adoratore, come Riparatore e
come Salvatore.
O Verbo eterno, Parola del mio Dio, voglio passare
la mia vita ad ascoltarti, voglio rendermi perfettamente docile per
imparare tutto da Te. Poi, attraverso tutte le notti, tutti i vuoti,
tutte le impotenze, voglio sempre fissare Te e restare sotto la tua
grande luce. O mio Astro amato, affascinami perché non possa più uscire
dalla tua irradiazione.
Fuoco consumante, Spirito d'amore, "discendi
in me", affinché si faccia nella mia anima come una incarnazione del
Verbo e io gli sia una umanità aggiunta nella quale Egli rinnovi il suo
Mistero.
E tu, o Padre, chinati sulla tua povera piccola creatura,
"coprila della tua ombra", e non vedere in lei che "Il Diletto nel quale
hai posto tutte le tue compiacenze".
O miei Tre, mio tutto, mia beatitudine, solitudine infinita, immensità in cui mi Perdo, mi abbandono a Voi come una preda.
Seppellitevi
in me perché io mi seppellisca in Voi, in attesa di venire a
contemplare nella vostra luce l' abisso delle vostre grandezze.
21 Novembre 1904


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