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sabato 30 agosto 2025

Video. Maria Simma - Il Destino delle Anime che si Tolgono la Vita

 

In questo video esploriamo la straordinaria testimonianza di Maria Simma, la mistica austriaca conosciuta in tutto il mondo per il suo legame profondo con le anime del purgatorio. Attraverso i suoi racconti, entriamo in un viaggio spirituale che ci guida a comprendere meglio cosa accade nell’attimo della morte, quando ogni anima si trova di fronte alla verità assoluta della propria vita.

Maria Simma ci ricorda che la vita terrena non è un cammino privo di conseguenze, ma una preparazione alla realtà eterna. Le sue esperienze aprono uno sguardo unico sul mistero della morte, della purificazione e della misericordia di Dio. Con parole semplici ma profonde, ci insegna che non sono le apparenze esteriori a determinare il destino dell’anima, bensì l’amore vissuto, il pentimento sincero e la capacità di perdonare.

Nel video vengono affrontati temi intensi e universali: il dolore delle anime che si tolgono la vita, la responsabilità di chi abbandona e ferisce, la forza della preghiera, i casi di conversione improvvisa e la rivelazione della vita intera che ogni anima riceve nell’istante del trapasso. Le testimonianze di Maria Simma ci spingono a riflettere sulla nostra esistenza quotidiana, a vivere con più consapevolezza e a non rimandare la nostra conversione.

Questo contenuto è pensato per chi cerca ispirazione, luce e consolazione di fronte ai grandi misteri della fede cristiana. È un invito a riscoprire il valore della preghiera per le anime del purgatorio, a vivere con maggiore compassione e a confidare sempre nella misericordia divina. 


Fumetto - Karol Wojtyla. Il Papa del Terzo Millennio

 

Lunga storia sulla vita di Papa Giovanni II pubblicata su uno speciale supplemento della rivista "Il Giornalino" nel 2005.


I testi sono di Toni Pagot e i disegni di Sergio Toppi.


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giovedì 28 agosto 2025

Film - La Gerusalemme Liberata (1957)

 
La vicenda è ambientata in pieno Medioevo al tempo in cui i Papi lanciavano verso Oriente schiere di eserciti contro gli infedeli musulmani: le crociate. La storia narra della guerra definitiva contro la città di Gerusalemme in Terra santa per liberare il Santo Sepolcro dalle mani dei nemici. Il protagonista è un cavaliere cristiano, Tancredi, che mentre cavalca alla volta di Gerusalemme incontra una guerriera musulmana, Clorinda, di cui si innamora. Clorinda, pur ricambiando l'amore del crociato, è votata alla difesa della città contro i cristiani. Così i due si separano, ognuno fedele alla propria missione. 
 

ANNO 1957
 
PAESE 
 


REGIA Carlo Ludovico Bragaglia

ATTORI Francisco Rabal, Sylva Koscina, Gianna Maria Canale, Carlo Hinterman, Elena Sangro

 

martedì 26 agosto 2025

Scoperta Moneta Romana in Norvegia con l’Immagine di Cristo

Una moneta d’oro antica, definita “molto rara” dagli archeologi, è stata scoperta di recente nelle montagne della Norvegia centrale.

Il ritrovamento è avvenuto a Vestre Slidre, una città rurale famosa per lo sci, nella contea dell’Innlandet, nel centro-sud della Norvegia, grazie a un cercatore con un metal detector. Tecnicamente conosciuta come “histamenon nomisma,” questa moneta è stata introdotta per la prima volta intorno al 960 d.C. ed è stata utilizzata come valuta bizantina standard.

Questo significa che l’oggetto ha viaggiato per oltre 1600 miglia dal suo luogo d’origine fino al punto in cui è stato trovato. Un comunicato stampa afferma che “il suo stato di conservazione è eccezionale, sembrando in gran parte inalterata rispetto a quando è stata persa, forse mille anni fa.”

L’antica moneta è stata introdotta nell’Impero Romano d’Oriente ed è probabile che sia stata coniata a Costantinopoli, l’antica capitale bizantina ora conosciuta come Istanbul. È decorata su entrambi i lati, con uno che sembra raffigurare Cristo in rilievo mentre tiene una Bibbia e l’altro che sembra raffigurare i precedenti imperatori bizantini Basilio II e Costantino VIII.

Questi due imperatori-fratelli sono stati nominati co-sovrani dell’Impero Romano d’Oriente verso la fine del IX secolo. Gli esperti ritengono che la moneta trovata in Norvegia sia stata coniata tra il 977 e il 1025 d.C.

La moneta presenta anche delle iscrizioni, una in latino sul sigillo di Cristo che recita “Gesù Cristo, Re di coloro che regnano” e un’altra in greco sul lato opposto con la scritta “Basilio e Costantino, imperatori dei Romani.”

Le autorità norvegesi hanno formulato alcune ipotesi sulla possibile rotta che questa moneta d’oro potrebbe aver seguito attraverso i secoli. Una delle spiegazioni potrebbe essere che la moneta appartenesse a Harald Hardråde, un re norvegese che ha governato dal 1046 al 1066 d.C., dopo aver prestato servizio come guardia nell’Impero Romano d’Oriente a Costantinopoli.

lunedì 25 agosto 2025

Musica. Gian Francesco Malipiero - San Francesco d'Assisi


Gian Francesco Malipiero (1882-1973): San Francesco d'Assisi, Mistero per Soli, Coro e Orchestra (1920/1921). 

Michael Bundy, Edward Price, Stephen Jeffes, Stephen Charlesworth. 

BBC Singers BBC Concert Orchestra diretti da Johannes Wildner. 

Cover image: painting by Giotto - San Francesco predica agli uccelli. 

 

sabato 23 agosto 2025

Preghiera a Santa Rosa da Lima

Santa Rosa da Lima sentì la chiamata di Dio alla vita consacrata, ma i suoi genitori non la capivano e non la condividevano. Desideravano fortemente che si sposasse, e spesso la ridicolizzavano per le scelte che compiva.

Di fronte all’opposizione dei genitori, Rosa rimase a casa e si dedicò alla preghiera e alle opere di carità. Pregava molto per i suoi genitori, sperando che un giorno comprendessero la sua chiamata ad essere sposa di Cristo.

In seguito i genitori ebbero dei problemi finanziari, e quindi lei lavorava tutto il giorno e cuciva tutta la notte. Anche se il padre e la madre non la trattavano bene, Rosa li rispettava e li aiutò quando si trovavano in una situazione di bisogno.

Ecco una preghiera che invoca l’intercessione di Santa Rosa per le madri, in particolare quelle che hanno bisogno di forza:

Santa Rosa, vergine devota, rosa fragrante nel giardino di Dio, che sbocci dolcemente tra le spine della tribolazione e della grave mortificazione, bianca come la neve nell’immacolata innocenza del tuo cuore, che brilli nell’amore di Dio che ti consumava.

La tua devozione ai tuoi genitori era così grande che hai lavorato giorno e notte per alleviare la loro povertà, e ti sei presa teneramente cura di loro quando erano malati.

Figlia gratissima e umilissima, abbi pietà di me e dei miei figli. Insegnami, attraverso una condotta realmente cristiana, a meritare la calorosa gratitudine dei miei figli. Insegna loro ad apprezzare il mio amore e i tanti sacrifici che faccio volentieri per il loro bene; insegna loro a ripagare con amore filiale e obbedienza, e soprattutto con fervide preghiere per me.

Benedici me e tutta la mia famiglia. Possano i nostri cuori essere intimamente uniti anche nelle avversità. Fa’ che non riponiamo la nostra felicità nella prosperità temporale, ma piuttosto nella speranza di una eterna benedizione futura.

Santa patrona dell’America, prega anche in particolare per tutte le madri cristiane, perché la vita e i sentimenti cristiani possano essere risvegliati ovunque tra loro. Possano questi sentimenti diffondersi ampiamente, unendo tutte le famiglie nell’unica grande famiglia divina, in cui Gesù Cristo possa vivere e regnare con Dio Padre e lo Spirito Santo. Amen.

Film - La Brace sotto la Cenere (San Filippo Benizi) (2021)

Nell’anno del Signore 1233, sette mercanti fiorentini, devoti alla Madonna, decidono di abbandonare le loro attività per ritirarsi a vita comune in penitenza, povertà e preghiera, associandosi alla Societas Sanctae Mariae, e riunendosi in un oratorio a Cafaggio, fuori dalle mura della città di Firenze.
Dopo un periodo di ritiro spirituale a Monte Senario, dove oggi sorge un santuario, danno origine all’Ordine dei Servi di Santa Maria, e saranno chiamati i Sette Fondatori.
Qualche anno dopo la fondazione dell’Ordine, un giovane nobiluomo fiorentino, di nome Filippo, fresco di studi in medicina alla Sorbona di Parigi, decide di entrare nella comunità dei Servi di Maria. Nel 1267 venne eletto Priore Generale e fu canonizzato da Papa Clemente X il 12 aprile 1671.
Il libro più antico a noi pervenuto sulla storia dei Sette Fondatori e della vita di Filippo fu scritto nei primi anni del 1300 da Pietro da Todi, autore della “Legenda de Origine Ordinis” e della “Legenda del Beato Philippo”, che ci narra in questo film.


mercoledì 20 agosto 2025

Pdf. San Bernardo di Chiaravalle - Lodi della Vergine Madre

Bernardo è ammalato. Non ha più di 34 o 35 anni, ma la sua salute è già scossa: troppi digiuni e «troppo lavoro» i l'hanno presto logorata.

Ma la malattia serve a Bernardo. Egli si sente libero da impegni e doveri, il mondo del monastero e della storia è lontano, e può raccogliersi in se stesso. E nel raccoglimento, nella solitudine e nel silenzio della «notte» 2, emerge quello che più gli sta a cuore, e ne scrive. Perché il suo spirito, la sua stessa vita, così impegnata nella storia, così pronta a ogni battaglia contro i nemici del suo monachesimo e della sua Chiesa, ha un segreto. Il suo spirito ha cercato un modello, e l'ha trovato, e sa di conoscerlo. Ma chi conosce desidera manifestare, e quasi fissare in parole una condizione che potrebbe restare nell'indefinitezza del sentimento.

Il segreto di Bernardo è la Vergine-Madre. Nel suo ritiro, indebolito dalla malattia, stanco per troppe _fatiche, egli ritrova se stesso nelle lodi alla Vergine-Madre. E Maria di Nazareth la sua luce, la sua guida, la sua stella verso il porto di Cristo, il modello della sua vita spirituale come del suo comportamento storico.Questa è l'opera di Bernardo giovane più significativa della sua personalità. È un'opera ancora acerba, nel senso che le sue varie parti non si fondono perfettamente in un disegno unitario e in un dettato rigoroso, ma è tanto più indicativa. Le novità teologiche, l'altezza spirituale, la bellezza delle immagini convivono in questo testo con sezioni dove la scrittura è più incerta, il pensiero più tradizionale e la tensione mistica sfocata.

Ma il grande Bernardo già si intravede, anzi qui per la prima volta si scopre: il Bernardo che sta diventando una pietra di contraddizione, e insieme un punto di riferimento obbligato per tutto l'Occidente, il personaggio che sa mostrarsi come campione della fede e come seguace dell'umile e dolce Gesù, il figlio di Maria.

Queste Lodi sono un capolavoro proprio per questo: mostrano una totalità di tensione spirituale e letteraria, che rompe gli schemi dell'esegesi e gli schemi dell'omiletica — entro cui l'opera potrebbe configurarsi — per renderla una testimonianza personale, una confessione in poesia.

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martedì 19 agosto 2025

AudioLibro. San Giovanni Eudes - Il Cuore Ammirabile della Santissima Madre di Dio

AudioLibro. San Giovanni Eudes - Il Cuore Ammirabile della Santissima Madre di Dio.

VOCI: ANNAMARIA ED EMANUELE
MIXAGGIO E REALIZZAZIONE VIDEO A CURA DI: pianetainpreghiera


domenica 17 agosto 2025

Marco, Capitolo 11, Versetti 11-14

Ed entrò a Gerusalemme nel tempio, e dopo aver guardato ogni cosa all'intorno, essendo già sera, uscì verso Betania con i Dodici. E il giorno seguente, uscendo da Betània, ebbe fame; e avendo visto da lontano un fico con le foglie, si avvicinò per vedere se per caso trovasse qualche cosa. E giunto ad esso, non trovò altro che foglie; non era infatti il tempo dei fichi. E rispondendo gli disse: Nessuno possa più mangiare i tuoi frutti. E i suoi discepoli lo udivano.

Beda: Avvicinandosi il tempo della Passione, il Signore volle avvicinarsi al luogo della passione, per mostrare con ciò che subiva la morte di sua volontà; per cui si dice: Ed entrò a Gerusalemme nel tempio. Venendo al tempio appena entrato in città, egli diede un esempio di ciò che deve essere la nostra religione, e ci insegnò che, quando entriamo in un luogo ne quale si trova una casa di preghiera, è innanzitutto a questa che dobbiamo dirigere i nostri passi. Dobbiamo notare, inoltre, che il Signore fu così povero e così poco adulato che in una grande città non trovò nessun ospite e nessuna dimora, ma abitava solo in un piccolo podere con Lazzaro e le sue sorelle, e quel piccolo villaggio è Betania. Per cui segue, e dopo aver guardato ogni cosa all'intorno, se qualcuno lo prendesse come ospite, essendo già sera, uscì verso Betania con i Dodici. E questo non lo fece una volta sola, ma per tutti i cinque giorni da quando era salito a Gerusalemme fino al tempo della passione era solito far così, in modo da insegnare ogni giorno nel tempio, e uscendo di notte dimorare sul monte Oliveto.

Segue: E il giorno seguente, uscendo da Betània, ebbe fame; e avendo visto da lontano un fico con le foglie, si avvicinò per vedere se per caso trovasse qualche cosa. Crisostomo: […] E' manifesto che ciò è detto secondo il sospetto dei discepoli, i quali pensavano che per questo motivo Cristo si accostasse al fico; e che il fico venisse maledetto perché in esso non trovò frutto. Infatti segue: E giunto ad esso, non trovò altro che foglie; non era infatti il tempo dei fichi. E rispondendo gli disse: Nessuno possa più mangiare i tuoi frutti. Maledice dunque il fico a motivo dei discepoli, affinché confidino. Poiché infatti ovunque elargiva dei benefici, e non puniva nessuno, bisognava che mostrasse anche la sua potenza punitiva, affinché comprendessero che potava dissecare anche i Giudei che lo perseguitavano; non volle mostrare ciò negli uomini, per cui diede il segno della sua capacità punitiva in una pianta; per cui si mostra che soprattutto per questo motivo si era accostato al fico, non per la fame. Chi infatti ignora che di mattina non si è stimolati da una tale fame? E perché non avrebbe potuto mangiare prima di uscire di casa? Né si può dire che la vista del frutto suscitasse in lui l'appetito: infatti non era il tempo dei fichi. Se poi aveva fame, perché no cercava dell'altro da mangiare, ma solo il frutto del fico che non poteva dare frutto fuori dal tempo? Da ciò dunque si può facilmente arguire che voleva mostrare la propria virtù, affinché gli animi non venissero infranti nella sua passione.

venerdì 15 agosto 2025

Video - Proclamazione del Dogma dell'Assunzione

03/11/1950: Proclamazione del Dogma dell'Assunzione.

Descrizione sequenze:corteo esce dalla chiesa dell'Ara Coeli; i fedeli portano il tabernacolo della Madonna e i ceri; processione all'imbrunire; via della Conciliazione illuminata di notte; veduta dall'alto di Piazza San Pietro gremita di pellegrini; tra le autorità., De Gasperi e Andreotti; fedeli sventolano i fazzoletti al passaggio del papa sulla sedia gestatoria; fila di vescovi taglia la folla della piazza; una donna nella folla osserva il corteo del papa grazie all'aiuto di uno specchietto; i vescovi rendono omaggio al papa che siede sul trono sistemato ai piedi della basilica; il papa legge la bolla; la folla applaude; il papa benedice la folla di fedeli; volo di colombi in cielo.


Cardinale Giuseppe Siri - Assunzione di Maria

(card. G. Siri, omelia per l'Assunzione, Sestri Ponente, 1963)

È ben noto a voi che la verità della Assunzione della Vergine ci porta all'ultimo momento della sua traiettoria terrena; ultimo momento che è diverso da quello di tutte le altre creature passate in questo mondo, perché Essa, vittoriosa della morte, nella unità dell'anima e del corpo, entra nella gloria eterna, Madre di Cristo e Regina di tutte le cose. La festa di oggi ci fa guardare all'ultimo momento.

Ed ecco un particolare che può sembrare strano: il Vangelo che è stato cantato invece riguarda il primo momento, non l'ultimo, riguarda cioè i primi giorni che seguono l’Annunciazione della Vergine. È una cosa strana che nella festa dell'ultimo momento si legga il Vangelo che riguarda il primo momento. Ci chiederemo il perché.

Vedete, perché nel giorno in cui si ricorda l'ultimo episodio della Vergine si legge questo brano che riguarda il principio? Perché a principio la sua strada era già segnata, ed il principio sta all'altezza della fine. La strada della Vergine è fra questi due punti, la sua strada.

Vi prego di dare uno sguardo alla sua strada, perché è qui dove caveremo qualcosa che sarà utile a noi. Credete voi che le sia stato tolto in questa strada di soffrire, di combattere? No, il dolore le era stato lasciato tutto; le dimensioni umane della sua via rimangono. Vedete, appena avuto l'annuncio di essere la Madre di Gesù, è andata a trovare Elisabetta: sono 150 chilometri. Badate, che li ha fatti a piedi: le dimensioni umane rimangono intatte! Lei non è mica stata ospite d'onore! É andata e ha fatto la serva, essa, la Madre di Dio! Come vedete, la dimensione umana resta. Ha fatto la serva per tre mesi! Sua cugina era vecchia e bisognava servirla. Lo ha fatto. Si è mossa essa.

Vedete, si è mossa poi sempre: tutti i Santuari di questo mondo che hanno avuto origine da una apparizione della Vergine sono la continuazione di questo. È essa che va a trovare i suoi figli, e il fatto che abbiamo letto questa mattina ha continuato a ripetersi dopo la sua Assunzione. Chissà quante altre volte si ripeterà ancora nella storia!

giovedì 14 agosto 2025

Beato Isacco della Stella - Cristo non Vuole Perdonare nulla Senza la Chiesa

Dai «Discorsi» del beato Isacco, abate del monastero della Stella.
(Disc. 11; PL 194, 1728-1729)

Due sono le cose che sono riservate a Dio solo: l’onore della confessione e il potere della remissione. A lui noi dobbiamo fare la nostra confessione; da lui dobbiamo aspettarci la remissione.

A Dio solo infatti spetta rimettere i peccati e perciò a lui ci si deve confessare. Ma l’Onnipotente, avendo preso in sposa una debole e l’eccelso una di bassa condizione, da schiava ne ha fatto una regina e colei che gli stava sotto i piedi la pose al suo fianco. Uscì infatti dal suo costato, donde la fidanzò a sé.

E come tutte le cose del Padre sono del Figlio e quelle del Figlio sono del Padre, essendo una cosa sola per natura, così lo sposo ha dato tutte le cose sue alla sposa, e lo sposo ha condiviso tutto quello che era della sposa, che pure rese una cosa sola con se stesso e con il Padre. Voglio, dice il Figlio al Padre, pregando per la sposa, che come io e tu siamo una cosa sola, così anch’essi siano una cosa sola con noi (cfr. Gv 17, 21).

Lo sposo pertanto è una cosa sola con il Padre e uno con la sposa; quello che ha trovato di estraneo nella sposa l’ha tolto via, configgendolo alla croce, dove ha portato i peccati di lei sul legno e li ha eliminati per mezzo del legno. Quanto appartiene per natura alla sposa ed è sua dotazione, lo ha assunto e se ne è rivestito; invece ciò che gli appartiene in proprio ed è divino l’ha regalato alla sposa. Egli annullò ciò che era del diavolo, assunse ciò che era dell’uomo, donò ciò che era di Dio. Per questo quanto è della sposa è anche dello sposo.

Ed ecco allora che colui che non commise peccato e sulla cui bocca non fu trovato inganno, può dire: «Pietà di me, o Signore: vengo meno» (Sal 6, 3), perché colui che ha la debolezza di lei, ne abbia anche il pianto e tutto sia comune allo sposo e alla sposa. Da qui l’onore della confessione e il potere della remissione, per cui si deve dire: «Va’ a mostrarti al sacerdote» (Mt 8, 4).

Perciò nulla può rimettere la Chiesa senza Cristo e Cristo non vuol rimettere nulla senza la Chiesa.

Nulla può rimettere la Chiesa se non a chi è pentito, cioè a colui che Cristo ha toccato con la sua grazia; Cristo nulla vuol ritenere per perdonato a chi disprezza la Chiesa. «Quello che Dio ha congiunto l’uomo non lo separi. Questo mistero è grande, lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa» (Mt 19, 6; Ef 5, 32). Non voler dunque smembrare il capo dal corpo. Il Cristo non sarebbe più tutto intero. Cristo infatti non è mai intero senza la Chiesa, come la Chiesa non è mai intera senza Cristo. Infatti il Cristo totale ed integro è capo e corpo ad un tempo; per questo dice: «Nessuno è mai salito al cielo fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo» (Gv 3, 13).

Questi è il solo uomo che rimette i peccati.

sabato 9 agosto 2025

Serie Tv - Ben-Hur (2010)

 

Un giudeo, nella Palestina del I secolo d.C., è accusato di aver attentato all'Impero Romano. Tradito anche dal suo amico d'infanzia, Messala, che è ormai un fiero soldato di Roma, Ben Hur viene reso schiavo.

 

Parte Prima:  https://www.dailymotion.com/video/x16mxwi

Parte Seconda: https://www.dailymotion.com/video/x16mpu3

Parte Terza: https://www.dailymotion.com/video/x16mmp6

domenica 3 agosto 2025

Marco, Capitolo 11, Versetti 1-10

E avvicinandosi a Gerusalemme e a Betania al monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli e disse loro: Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando là troverete un asinello legato sul quale nessuno è mai salito. Scioglietelo e conducetelo. E se qualcuno vi dirà: Che cosa fate?, dite che il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito. E andando trovarono un asinello legato vicino alla porta fuori nel bivio, e lo sciolsero. E alcuni dei presenti dissero loro: Che cosa fate sciogliendo l'asinello? E dissero loro come aveva comandato loro Gesù, e li lasciarono andare. E condussero l'asinello da Gesù, e vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi sedette sopra. E molti stendevano sulla strada i loro mantelli e altri delle fronde che avevano tagliate dai campi. E quelli che precedevano e quelli che seguivano gridavano dicendo: Osanna, «Benedetto colui che viene nel nome del Signore», Benedetto il regno che viene del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!

Crisostomo: Dopo che il Signore aveva dato delle prove sufficienti della sua potenza, e la croce era già alle porte, operò tutto con maggiore chiarezza, così che avrebbe infiammato gli avversari; e quindi, sebbene molte volte prima fosse salito a Gerusalemme, tuttavia mai con tanta eccellenza come adesso. Teofilatto: Al fine che, se volevano, potessero riconoscere la sua gloria e per le profezie compiute a suo riguardo sapessero che era vero Dio; se invece non volevano, subissero un giudizi più severo, per non avere creduto a miracoli così chiari.

Segue: E quelli che precedevano e quelli che seguivano gridavano dicendo: Osanna, «Benedetto colui che viene nel nome del Signore». Crisostomo: La moltitudine infatti, finché non fu corrotta, conobbe ciò che era conveniente; per cui onorificò Gesù, ciascuno secondo la propria virtù; per cui coloro che lo lodavano assunsero un inno levitico dicendo Osanna, che secondo alcuni significa: Salvami, secondo altri: Inno. Ritengo però che il primo senso sia più vero, poiché nel Salmo 175,25 si ha: «Signore salvami», che in ebraico è scritto Osanna. Girolamo: Gli uomini gridano: «salvami», poiché ciò che essi domandano è di essere salvati da quel benedetto, quel vincitore, colui che viene nel nome del Signore, vale a dire di suo Padre. Egli viene nel suo nome, poiché il Figlio riceve il nome del Padre, come il Padre riceve il nome del Figlio.

Segue: Benedetto il regno che viene del nostro padre Davide. Teofilatto: Dicevano regno di Davide il regno di Cristo sia perché Cristo era della discendenza di Davide, sia perché Davide si interpreta forte di mano: chi infatti fu forte di mano se non il Signore, la cui mano ha operato tanti e tali miracoli?

Beda: Leggiamo poi nel Vangelo di Giovanni che fuggì sul monte perché non lo facessero re. Ma ora che viene a patire a Gerusalemme non fugge coloro che lo chiamano re, per mostrare chiaramente che l'impero che egli vuole fondare non è un impero terreno e temporale, ma celeste ed eterno, e che egli vi giungerà con il disprezzo della morte. Bisogna poi notare quanto sia grande la consonanza della folla con la voce di Gabriele, il quale dice (Lc 1,32): «Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre», perché egli trascini ai cieli, con la parola e l'esempio, la nazione che un tempo Davide resse con un governo temporale.

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