Giovanni gli rispose dicendo: Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demoni in tuo nome, uno che non ci segue, e glielo abbiamo proibito. Ma Gesù disse: Non proibiteglielo; infatti non c'è nessuno che faccia dei miracoli nel mio nome e subito possa parlare male di me. Chi infatti non è contro di voi è per voi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchier d'acqua nel mio nome poiché siete di Cristo, in verità vi dico che non perderà la sua ricompensa. E chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli legassero una macina da mulino al collo e lo gettassero in mare.
Beda: Giovanni, amando il Signore con devozione particolare, ritenne che dovesse essere escluso dal beneficio colui che non faceva retto uso dell'ufficio. Crisostomo: Molti fra i credenti infatti avevano ricevuto certi poteri senza tuttavia essere al seguito del Signore; e tale era colui che scacciava i demoni. Non tutti avevano ricevuto tutti i doni per ordine; infatti alcuni avevano ricevuto il dono di una vita pura, ma non quello di comunicare la loro fede, e altri tutto il contrario. Teofilatto: Oppure si può dire che qualche non credente, vedendo la virtù propria del nome di Cristo, pronunciava questo nome e faceva dei miracoli, senza essere degno della grazia; poiché il Signore voleva che il suo nome fosse diffuso anche da parte di persone indegne di questo ministero.
Crisostomo: Non per falso zelo o invidia Giovanni impediva a quell'uomo di espellere i demoni, ma voleva che tutti quelli che invocavano il nome del Signore seguissero Cristo e facessero unità con i discepoli. Ma il Signore, mediante quelli che fanno i miracoli, anche se sono indegni, spinge altri alla fede, e con grazia ineffabile induci i primi a diventare migliori.
Per cui segue: Ma Gesù disse: Non proibiteglielo. Beda: Con ciò insegna che nessuno deve essere allontanato da ciò che possiede in parte, ma piuttosto deve essere spinto a ciò che non ha ancora.
Agostino: […] Nel caso presente si quest'uomo che faceva dei miracoli nel nome di Cristo e che non era con i suoi discepoli, si deve dire che era con i discepoli in quanto faceva dei miracoli, e non era con loro in quanto non era del loro gruppo. Ma poiché essi volevano impedirlo in ciò che aveva in comune con loro, il Salvatore dice loro: Non proibitelo. I loro sforzi avrebbero potuto portarsi su ciò che non era della loro Chiesa e persuaderlo di questa unità, ma non in ciò che aveva di comune con loro, cioè l'accettazione del nome del Signore e il suo impiego nel cacciare i demoni. È così che fa la Chiesa Cattolica, che non condanna negli eretici i sentimenti che essi hanno in comune con essa, ma il solo fatto della loro separazione, o qualche principio contro la pace e la verità, ed è in ciò che essi sono contro di noi.
Segue: Chiunque infatti vi darà da bere un bicchier d'acqua nel mio nome poiché siete di Cristo, in verità vi dico che non perderà la sua ricompensa. Agostino: Egli ci mostra così che colui di cui Giovanni aveva parlato non si era separato dalla Chiesa dei discepoli, come fanno gli eretici che la rimproverano, ma come fanno certi uomini che, non sentendo ancora la forza di avvicinarsi ai sacramenti di Cristo, si mostrano tuttavia pieni di benevolenza per il nome cristiano, e ciò senza altro motivo che quello di onorarlo. Il Signore ci dice che essi non perderanno la ricompensa non nel senso che, non essendo ancora lavati con l'acqua del battesimo e incorporati all'unità, questa benevolenza debba dare loro ogni specie di sicurezza, ma nel senso che essi giungeranno a questa unità governati dalla mano di Dio, e che essi usciranno da questa terra con questa sicurezza.
Segue: E chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli legassero una macina da mulino al collo e lo gettassero in mare. Crisostomo: come se dicesse: come quelli che vi ricevono saranno ricompensati, così coloro che vi scandalizzeranno, cioè che non vi onoreranno, saranno passibili dell'eterno castigo. Con le cose a noi manifeste descrive un tormento intollerabile, facendo menzione di una mula e di una sommersione; e non dice: la mola sia sospesa al collo, ma sarebbe meglio per lui sopportare questo, mostrando che lo aspetta un male ancora più grande. Egli chiama piccoli tutti i credenti, anche quelli che invocano il suo nome senza praticare la virtù cristiana, anche quelli che non hanno fatto fatto alcun'opera buona se non quella di dare un bicchiere d'acqua fresca in suo nome. Egli non vuole che qualcuno di loro sia scandalizzato o soppiantato: questo, infatti, è proibire di invocare il suo nome.
Gregorio: Tuttavia bisogna notare che nelle opere buone si deve talvolta tener conto dello scandalo del prossimo, e altre volte non fermarsi a questo timore. Fintanto che ciò è possibile senza peccato, dobbiamo evitare di scandalizzare il prossimo, ma se è dalla verità che lo scandalo nasce è meglio lasciare che si produca piuttosto che abbandonare la verità.
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