Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sarà consegnato nelle mani degli uomini, e lo uccideranno, e, una volta ucciso, il terzo giorno risorgerà». Ma essi no capivano queste parole e temevano di interrogarlo. E giunsero a Cafarnao. Quando furono in casa li interrogava: Di che cosa stavate discutendo lungo la via? Ma essi tacevano. Infatti nella via avevano disputato su chi fra di loro fosse il più grande. E sedutosi, chiamò i dodici e disse loro: Se uno vuol essere il primo, sarà l'ultimo di tutti e il servo di tutti. E prendendo un bambino, lo pose in mezzo a loro; e avendolo abbracciato, disse loro: Chiunque avrà accolto uno di questi bambini nel mio nome, avrà accolto me, e chiunque avrà accolto me non avrà accolto me, ma colui che mi ha mandato.
Beda: Il Signore unisce sempre le cose prospere a quelle tristi, affinché, quando queste verranno repentinamente, non atterriscano gli Apostoli, ma le sopportino con animo premeditato. Teofilatto: Ma dopo aver detto ciò che è triste, aggiunge ciò che deve rallegrare; per cui segue: e una volta ucciso, il terzo giorno risorgerà, affinché impariamo da ciò che dopo le angustie seguono le gioie.
Segue: Ma essi no capivano queste parole e temevano di interrogarlo. Beda: Questa ignoranza dei discepoli non nasce tanto da un ingegno tardo, ma piuttosto dall'amore per il Salvatore, poiché, ancora carnali e ignari del mistero della croce, non potevano ritenere morto il Dio vero che avevano conosciuto; e poiché erano soliti udirlo parlare spesso in modo figurato, inorridendo di fronte all'evento della sua morte, intendevano in senso figurato anche quelle cose che riguardavano apertamente la sua consegna e la sua passione.
Beda: Sembra che la disputa fra i discepoli sul primato fosse sorta poiché avevano visto Pietro, Giacomo e Giovanni condotti in disparte sul monte e lì essere stato loro affidato qualche segreto, come, secondo Matteo, a Pietro furono promesse le chiavi del regno dei Cieli. Ora, vedendo il Signore i pensieri dei discepoli, si preoccupa di risanare il desiderio di gloria con l'umiltà, e insegna loro che non devono cercare la supremazia, ma esercitare un comando pieno di umiltà; per cui segue: E sedutosi, chiamò i dodici e disse loro: Se uno vuol essere il primo, sarà l'ultimo di tutti e il servo di tutti.
Crisostomo: Certamente i discepoli desideravano avere l'onore dal Signore, e avendo anche il desiderio di essere magnificati da Cristo: quanto più infatti uno è grande, tanto più grandi sono gli onori di cui è degno. Per questo non impedì il loro desiderio, ma introdusse l'umiltà.
Segue: E prendendo un bambino, lo pose in mezzo a loro; e avendolo abbracciato, disse loro: Chiunque avrà accolto uno di questi bambini nel mio nome, avrà accolto me. Beda: Qui o consiglia semplicemente a quanti vogliono essere i primi di ricevere con onore i poveri, o cerca di persuaderli a essere piccoli con malizia, a mostrarsi semplici senza arroganza, caritatevoli senza invidia, devoti senza collera. Abbracciando poi questo bambino, testimonia che gli umili sono degni del suo bacio e del suo amore. Egli aggiunge nel mio nome affinché essi acquistino, con i loro sforzi e in nome di Cristo, la stessa virtù che il bambino pratica non facendo altro che seguire la natura; e affinché non si potesse pensare che dicendo che si onorava lui nei bambini egli avesse voluto parlare soltanto sotto il rapporto esteriore, aggiunge: e chiunque avrà accolto me non avrà accolto me, ma colui che mi ha mandato, volendo che lo si considerasse come uguale al Padre e grande come lui.
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