Antonio Neyrot nacque a Rivoli (Torino), ed entrò nel convento I
domenicano di S. Marco a Firenze, all'epoca sotto la direzione di S.
Antonino (2 mag.); dopo alcuni anni fu inviato in una delle case
dell'ordine in Sicilia. Le notizie che lo riguardano come frate non sono
totalmente positive: si diceva che fosse pio e obbediente, ma anche
irrequieto e amante delle comodità. Dopo un solo anno in Sicilia ottenne
il permesso di andare a Napoli e a Roma, ma durante il viaggio la sua
nave fu sequestrata dai pirati ed egli fu condotto prigioniero a Tunisi,
dove fu trattenuto per un certo periodo in prigione e poi rilasciato.
Sembra che trovasse difficile sopportare le difficoltà e le privazioni a
cui un cristiano era soggetto sotto il regime islamico quindi, dopo
avere studiato il Corano, si fece musulmano e si sposò. Praticò la nuova
religione per alcuni mesi, maturando poi un profondo pentimento:
ripudiò quindi la moglie e riprese a recitare l'Ufficio divino; a quanto
risulta, la conversione fu mossa da una visione di S. Antonino. Si
presentò poi davanti al governatore di Tunisi vestito da frate e
proclamò che credeva che l'unica vera fede fosse il cristianesimo. Dopo
ciò fu condannato a morte e giustiziato tramite lapidazione mentre
pregava inginocchiato. Parte dei suoi resti fu riportata in Italia da
mercanti genovesi. Il suo culto fu approvato nel 1767.
domenica 10 aprile 2022
Beato Antonio Neyrot da Rivoli
MARTIROLOGIO ROMANO. A
Tunisi sulla costa dell’Africa settentrionale, beato Antonio Neyrot,
sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e martire, che, condotto con la
forza in Africa dai pirati, rinnegò la fede, ma, con l’aiuto della
grazia divina, il Giovedì Santo riprese pubblicamente l’abito religioso,
espiando la precedente colpa con la lapidazione.
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