Allora i soldati del governatore, prendendo Gesù nel pretorio, radunarono intorno tutta la coorte. E spogliatolo gli misero indosso un manto scarlatto, e intrecciando una corona di spine la misero sul suo capo, con una canna nella destra, e genuflettendosi davanti a lui lo deridevano dicendo: Salve, re dei Giudei. E sputandogli addosso presero la canna e lo percuotevano sulla testa.
Girolamo: Poiché infatti era stato chiamato re dei Giudei, e gli Scribi e i sacerdoti gli opponevano questo crimine, cioè di aver usurpato il dominio di tutto Israele, deridendo questo fatto gli tolsero le vesti precedenti e lo rivestirono di un manto scarlatto in luogo del drappo rosso che usavano gli antichi re, e come diadema gli impongono una corona di spine, per scettro regale gli danno una canna e lo adorano come un re.
Crisostomo: Che preoccupazione ci deve dunque dare d’altra parte se soffriamo affronti da un altro dopo che Cristo ha sofferto questo per noi? Infatti ciò che succedeva in Cristo era l’estremo dell’affronto; non pativa le ingiurie una sola parte del suo corpo, ma tutta la sua persona; il capo per la corona, i colpi di canna e le percosse, il volto poiché sputacchiato, le guance poiché erano ferite dagli schiaffi, e tutto il suo corpo per le sferzate, essendo stato spogliato per essere rivestito dalla clamide e per l’adorazione burlesca che gli facevano; le sue mani erano offese dalla canna che gli fu data come uno scettro, come se temessero di tralasciare qualcosa che potesse offenderlo.
Ilario: Il Signore, dopo aver preso sopra di sé tutte le infedeltà del nostro corpo, ci dimostra con il colore della porpora il sangue sparso dai martiri che avrebbero meritato con lui il regno dei cieli; inoltre è incoronato di spine, cioè dai peccati delle nazioni, che come grossi aghi formano la corona della vittoria di Cristo; con la canna che impugna nella sua mano conforta la debolezza e la frivolezza delle Genti, ed è colpito da essa il suo capo affinché la debolezza dei Gentili, sostenuta dalla mano di cristo, riposi anche in Dio Padre, che è il suo Capo.
Rabano: Feriscono il capo del Signore con una canna coloro che negano la sua divinità, sforzandosi di provare il loro errore con l’autorità della Sacra Scrittura, che è scritta con la canna. Sputano nel suo volto coloro che rifiutano con parole esecrande la presenza della sua grazia, e negano che Gesù sia venuto nella carne. Adorano falsamente coloro che credono in lui, però lo disprezzano con i loro costumi perversi.
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