LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online

giovedì 20 agosto 2020

San Bernardo di Chiaravalle - Lotta tra Timore e Letizia; la Lampada della Fede


A questo punto ormai comincia a respirare dall’oppressione delle sofferenze e del dolore e a mitigare la grandezza del timore con la gioia dello spirito, per non essere assorbito da una eccessiva tristezza per l'enormità dei suoi peccati. Da questo momento in poi, anche se teme Dio come giudice spera in lui come Salvatore, poiché ormai nel suo animo il timore e la gioia camminano insieme e si vanno incontro; il più nelle volte il timore vince la letizia più spesso la letizia caccia fuori il timore e chiude bene dentro di sé il segreto del suo rallegrarsi. Felice la coscienza in cui avviene senza sosta una simile lotta, fino a che ciò che è morta1e venga assorbito dalla vita, finché sia scacciato il timore, che è parziale, e vi si sostituisca la gioia perfetta poiché per la coscienza non sarà eterno il timore, ma la gioia. Quando sarà ormai cosi ardente e risplendente, non confidi ancora di essere nella casa dove normalmente si porta il lume acceso perché sia riparato da ogni timore causato dai venti; ma si ricordi di essere a cielo scoperto e con tutte e due le mani cerchi di coprire ciò che porta, e non si fidi dell'aria, anche se sembrerà che non ci siano correnti. Improvvisamente, e nell'ora in cui non pensa cambierà, e se avrà abbassato le mani appena un poco il lume si spegnerà. E se anche il calore brucerà le mani di chi porta il lume, come qualche volta capita, preferisca soffrire piuttosto che ritrarre le mani, perché il lume può essere spento in un momento, in un batter d'occhio.

Se fossimo in quella casa non costruita da mani di uomo eterna nei cieli, dove non entra nessun nemico, non esce nessun amico, non c'è nulla da temere! Ora invece siamo esposti a tre venti molto cattivi e molto forti, la carne il diavolo, il mondo, che si danno da fare per spegnere la coscienza illuminata, ispirando nei nostri cuori desideri cattivi, movimenti illeciti, mettendoti in agitazione così improvvisamente che a mala pena puoi renderti conto da dove vieni e dove vai. Anche se di questi tre venti due a volte si calmano, dal terzo tuttavia nessuno è mai riuscito ad ottenere una tregua momentanea.

Perciò e con le mani e con i cuori e con i corpi, bisogna proteggere l'anima perché non avvenga che una volta (già) illuminata, si spenga; e non bisogna cedere né indietreggiare, anche l'aspra veemenza delle tentazioni mette duramente alla prova la condizione dell'uomo esteriore e dell'uomo interiore, ma bisogna dire con il santo: L’anima mia è sempre nelle mie mani51. Preferiamo bruciarci piuttosto che edere. E come non ci dimentichiamo facilmente di ciò che teniamo in mano, così non dimentichiamoci mai di occuparci delle nostre anime e questo impegno sia vivo nei nostri cuori più di ogni altro.

San Bernardo di Chiaravalle - Sermoni per la Vigilia della Nascita del Signore. 1-6. 

Nessun commento:

Posta un commento

LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online