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venerdì 22 dicembre 2017

Matteo, Capitolo 8, Versetti 14-15



Ed essendo venuto Gesù alla casa di Pietro, vide la sua suocera a letto e con la febbre, e toccò la sua mano e la febbre la lasciò, e si alzò e li serviva.

Crisostomo: Ora, nota il rispetto di Pietro per Cristo: avendo infatti in casa la suocera con la febbre non lo condusse alla sua casa, ma aspettò che egli terminasse il suo insegnamento e curasse gli altri.  Dall’inizio infatti era stato istruito su quali cose altrui andassero anteposte alle proprie. […] Gesù toccando il corpo, non solo estinse la febbre, ma rese anche la perfetta salute.

Girolamo: La natura degli uomini è tale che dopo la febbre gli uomini si indeboliscano maggiormente, e riprendendo la salute sentono i mali dell’infermità. Invece la salute che è conferita dal Signore ritorna tutta insieme; né basta essere risanati, ma per indicare l’intensità della fortezza è stato aggiunto: si alzò e li serviva.

Remigio: Nella suocera di Pietro si può intendere la legge, che secondo l’Apostolo era malata a motivo della carne, cioè del giudizio carnale. Ma quando il Signore, mediante il mistero dell’incarnazione, apparve visibilmente nella sinagoga, e adempì con l’opera la legge, e insegnò a intenderla spiritualmente, subito essa, unita alla grazia del Vangelo, ricevette tanta forza che, mentre prima era serva della morte e della pena, dopo lo divenne della vita e della gloria.

Ilario: Oppure nella suocera di Pietro bisogna riconoscere la cattiva passione dell’incredulità, a cui si aggiunge la libertà della volontà, che ci unisce a sé come con un certo matrimonio. Quindi con l’ingresso del Signore nella casa di Pietro, cioè nel corpo, è curata l’incredulità dei peccati che brucia per calore; e, liberata dal male, l’anima si consacra al servizio del Signore.

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