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mercoledì 8 novembre 2023

Marco, Capitolo 5, Versetti 1-20

E vennero al di là del mare nella regione dei Gerasèni. E uscendo egli dalla barca, subito gli corse incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, che aveva il domicilio fra i sepolcri, e fino allora nessuno aveva potuto legarlo nemmeno con le catene, poiché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno poteva domarlo. E sempre, giorno e notte, gridava fra i sepolcri e fra i monti e si percuoteva con pietre. Vedendo Gesù da lontano, corse e gli si gettò ai piedi, e gridando a gran voce disse: Che c'è fra me e te, Gesù, Figlio dell'Altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi. Gli diceva infatti: Esci, spirito immondo, da quest'uomo! E lo interrogava: qual è il tuo nome? E gli dice: Il mio nome è legione, poiché siamo molti. E lo scongiurava molto di non cacciarlo fuori dalle regione. Ora, vi era lì, presso il monte, un grande branco di porci che pascolava. E gli spiriti lo scongiurarono: Mandaci nei porci, perché entriamo in essi. E Gesù subito lo concesse loro. E uscendo gli spiriti immondi entrarono nei porci, e con grande impeto il branco precipitò nel mare e annegarono nel mare; erano circa duemila. Coloro che li pascolavano fuggirono e dettero l'annunzio nella città e nei campi: e uscirono per vedere che cosa era accaduto; giungono a Gesù e vedono colui che era stato vessato dal demonio seduto, vestito e sano di mente, ed ebbero timore. E coloro che avevano visto narrarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci. E cominciarono a pregarlo di allontanarsi dai loro confini. Mentre risaliva sulla nave, colui che era stato vessato dal demonio cominciò a scongiurarlo di restare con lui. E non glielo permise, ma gli disse: Va a casa tua, dai tuoi e annunzia loro quali grande cose ti ha fatto il Signore e come ha avuto misericordia di te. E se ne andò e cominciò a predicare nella Decapoli quante cose grandi gli aveva fatto Gesù, e tutti ne erano ammirati.

Agostino: Poiché Matteo dice che erano due, mentre Marco e Luca ne ricordano solo uno, devi concludere che uno di loro era una persona più conosciuta, e di cui maggiormente si doleva tutta la contrada. Crisostomo: Oppure sembra che Marco e Luca narrano ciò che era più degno di stupore, e per questo parlano più diffusamente di ciò che accade a lui; segue infatti: e fino allora nessuno aveva potuto legarlo nemmeno con le catene. Parlano dunque semplicemente di un indemoniato, non cercando il numero; oppure affinché venisse maggiormente mostrata la virtù dell'operante. Infatti chi curò solo un tale così venuto, poteva certamente curarne molti altri. E tuttavia qui non si mostra una dissonanza: infatti non dissero che era solo uno, nel quale casa avrebbero contraddetto Matteo. I demoni, poi, abitavano nei sepolcri volendo inculcare in molti la falsa credenza che le anime dei defunti si convertivano in demoni.

Gregorio Nisseno: L'assemblea dei demoni si era poi preparata a resistere al potere divino. E quando colui che ha potere su tutte le cose si avvicina, proclamano la sua eminente virtù, per cui segue: Vedendo Gesù da lontano, corse e gli si gettò ai piedi, e gridando a gran voce disse: Che c'è fra me e te, Gesù, Figlio dell'Altissimo? Cirillo: Vedi il demonio che, diviso da una duplice passione, l'audacia e il timore, lotta e prega, quasi ponendo una domanda, volendo sapere che cosa c'è in comune fra lui e Gesù, come se dicesse: per quale motivo mi scacci dagli uomini, dato che sono miei?

Crisostomo: Sebbene i demoni siano cattivi, sanno tuttavia che da ultimo, a motivo dei peccati, li attende una certa pena: infatti sapevano perfettamente che per essi non era ancora giunto il tempo dell'ultima pena, soprattutto perché era stato loro concesso di mescolarsi con gli uomini. Ma poiché Cristo li aveva già sorpresi in molti misfatti, essi pensavano che, visto l'eccesso della loro malizia, il loro ultimo castigo non poteva farsi attendere, ed è per questo che gli chiedono di non essere tormentati. Beda: E' un grande tormento per un demonio l'essere impedito nel male che egli fa a un posseduto, ed egli vi rinuncia tanto più difficilmente quanto più a lungo ha posseduto quell'uomo.

Remigio: I demoni entrarono nei porci non spontaneamente, ma chiesero che fosse loro concesso affinché si dimostrasse che non possono nuocere agli uomini se non per permissione divina. E non chiesero di essere mandati negli uomini poiché vedevano che colui dalla cui virtù erano tormentati era di specie umana; e non chiesero di essere mandati nelle pecore poiché venivano offerte nel tempio di Dio come animali mondi. Chiesero di entrare nei porci poiché nessun animale è più immondo del porco, e i demoni si dilettano sempre nelle sporcizie.

Segue: E Gesù subito lo concesse loro. Beda: Quindi certamente egli permise che attraverso l'uccisione dei porci venisse offerta l'occasione di salvezza agli uomini. Crisostomo:Volendo dimostrare a tutti quanta furia i demoni hanno contro gli uomini hanno contro gli uomini, e che vorrebbero infliggere agli uomini cose peggiori se potessero non essere impediti dalla virtù divina. E poiché la sua pietà non tollerava che questa dimostrazione si facesse sugli uomini, egli permise che quelli entrassero nei porci, affinché la potenza e il furore dei demoni si mostrassero in questi.

Teofilatto: I pastori stupiti però per il miracolo che avevano udito, ebbero timore, e per questo lo pregarono di allontanarsi dai loro confini; temevano infatti che una volta o un'altra avrebbero subito la stessa cosa. Contristati infatti dalla perdita dei porci, rifiutarono la presenza del Salvatore. Beda: Oppure, consci della propria fragilità, si giudicavano indegni della presenza del Signore.

Segue: Mentre risaliva sulla nave, colui che era stato vessato dal demonio cominciò a scongiurarlo di restare con lui. Teofilatto: Temeva infatti che, se una volta i demoni lo avessero trovato, sarebbero ritornati in lui. Il Signore però lo rimanda a casa sua, indicandogli che, se anche egli non fosse stato presente, tuttavia la sua virtù lo avrebbe custodito; e anche affinché, guarito, potesse giovare agli altri. Beda: Che poi il Signore non abbia permesso che egli restasse con lui significa che, dopo la remissione dei peccati, uno deve entrare in una coscienza buona e servire il Vangelo per la salvezza degli altri, per riposare poi con Cristo.

Beda: Colui che abitava tra i sepolcri, poiché si dilettava nelle opere morte, cioè nei peccati, si infuriava sempre di notte e di giorno, poiché non cessava dal servizio degli spiriti maligni nella prosperità e nelle avversità, ma per il fetore delle opere giaceva come tra i sepolcri, per il fasto della superbia errava fra i monti, si percuoteva come con delle pietre per la durissima infedeltà. Dice poi: Il mio nome è Legione poiché il popolo delle Genti era soggetto a diversi culti idolatrici. Il fatto poi che gli spiriti immondi, uscendo dall'uomo, entrano nei porci che precipitano nel mare significa che, una volta liberato il popolo delle Genti dalla condanna dei demoni, coloro che non hanno voluto credere a Cristo compiono di nascosto dei riti sacrilegi.

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