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sabato 21 gennaio 2023

San Girolamo - La Vera Grandezza

dalla Lettera 148

La nostra religione non tiene conto delle persone e non guarda qual è la condizione degli uomini ma il loro animo; uno lo classifica, o schiavo o nobile, in base ai suoi costumi. In Dio esiste un unico concetto di libertà: il non essere schiavi dei peccati; e, sempre secondo lui, la nobiltà più alta è costituita dall'eccellenza delle virtù. Davanti a Dio c'è forse un uomo più nobile di Pietro? E tra le donne chi è più ragguardevole della beata Maria che pure ci viene presentata come sposa d'un artigiano? Eppure a quel povero pescatore Cristo affidò le chiavi del regno dei cieli, e quella sposa d'un artigiano meritò di essere la Madre di colui che diede in mano a Pietro quelle stesse chiavi. In verità Dio ha scelto le cose più comuni e meno apprezzabili di questo mondo per portare all'umiltà i potenti e i nobili. D'altra parte, è perfettamente inutile che uno si faccia un vanto della nobiltà della propria famiglia, dal momento che tutti quelli che sono stati redenti dal medesimo sangue di Cristo hanno, davanti a Dio, pari onore e identico prezzo. E non conta la condizione in cui si è nati quando tutti rinasciamo eguali in Cristo. Ora, se anche possiamo dimenticare che discendiamo tutti per generazione da un unico uomo, dobbiamo per lo meno ricordarci sempre che chi ci rigenera tutti è Uno solo.

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