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mercoledì 18 gennaio 2017

Matteo, Capitolo 4, Versetti 5-7



Allora il diavolo lo portò nella città santa e lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: Se sei Figlio di Dio, buttati giù; è scritto infatti: <<Poiché ai suoi Angeli darà ordine nei tuoi riguardi, e ti sorreggeranno con le loro mani perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede>>. Gli disse Gesù: Sta scritto anche: <<Non tenterai il Signore Dio tuo>>.

Girolamo: Questo trasporto non dipende dalla debolezza del Signore, ma dalla superbia del nemico, che ritiene la volontà del Signore come una necessità.

Glossa: Lo condusse sul pinnacolo, volendo tentarlo di vanagloria, poiché nella cattedra dei dottori aveva ingannato molti nella vanagloria, e quindi ritenne che costui, posto nella sede dell’insegnamento, potesse esaltarsi per vanagloria.

Girolamo: Dice poi: buttati poiché la voce del diavolo, con la quale egli sempre desidera che gli uomini cadano in basso, può persuadere, ma non gettare giù.

Rabano: Bisogna però notare che il nostro Salvatore, anche se ha permesso al diavolo di porlo sul pinnacolo del tempio, tuttavia si rifiutò di discendere al suo comando, dandoci l’esempio di obbedire sempre a chiunque ci comandi di salire sulla stretta via della verità. Se invece vuole farci precipitare dall’altezza della verità e delle virtù alle bassezze dell’errore e dei vizi, non ascoltiamolo.

Crisostomo: Non ha detto: non tenterai me, Signore Dio tuo, ma così: non tenterai il Signore Dio tuo, come poteva dire ogni uomo di Dio tentato dal diavolo, poiché chi tenta un uomo di Dio tenta anche Dio.

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