Allora si adempì quanto fu detto dal profeta
Geremia: Si è udita una voce in Rama, pianto e lamento grande: Rachele
piange i suoi figli e non volle essere consolata, perché non sono più.
Crisostomo:
L’Evangelista, avendo riempito di orrore l’auditore narrando una
crudele uccisione, opera una mitigazione mostrando che queste cose non
avvennero perché Dio non le poteva proibire o le ignorava, ma per la
predizione del Profeta; per cui dice: Allora si adempì.
Girolamo: L’espressione in Rama
non riteniamo che sia un nome di luogo, che è presso Gaba, ma Rama
significa eccelso; in modo che il senso sia: una voce fu udita in alto,
cioè diffusa in lungo e in largo.
Girolamo:
Poiché Giuda e Beniamino (figlio di Rachele) erano due tribù congiunte,
ed erode aveva comandato che tutti i bambini fossero uccisi non solo a
Betlemme, ma anche nel suo territorio, ne viene che con l’uccisione di
Betlemme furono uccisi molti anche della tribù di Beniamino.
Agostino:
Oppure poiché i figli di Beniamino, che appartengono a Rachele, furono
un tempo eliminati dalle rimanenti tribù, ed estinti nel presente e nel
futuro. Rachele dunque cominciò a piangere i suoi figli quando vide
uccisi in tale circostanza i figli di sua sorella, che divenivano così
eredi della vita eterna: chi infatti subisce qualche avversità piange
più miseramente le sue disgrazie se le conforta con la felicità altrui.
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